E il Consorzio pensa a una filiera
Costituire una filiera controllata e certificata per le carni di bufalo ed i derivati, per promuoverne la conoscenza ed il consumo. È questo l´obiettivo di un progetto finanziato dall´assessorato regionale all´Agricoltura e pomosso dal Consorzio di ricerca della filiera delle carni. “Stiamo facendo una ricognizione nelle sei aziende siciliane che allevano bufali – spiega Vincenzo Chiofalo, presidente del Consorzio – per verificare la gestione nutrizionale degli animali e dell´allevamento in genere, vedere quanto crescono i bufali e che tipo di carne possono produrre. Il nostro obiettivo, infatti – continua – è quello di arrivare ad un prodotto di qualità creando una filiera controllata che ci consenta anche di dare le giuste informazioni nutrizionali ai consumatori”.
Il progetto avrà una durata che oscilla tra i dodici ed i diciotto mesi e, al termine, per ogni fetta di carne sarà possibile ricostruire il percorso dall´allevamento al punto vendita.
“È chiaro che la carne di bufalo non potrà e non dovrà mai sostituire altre carni – precisa Chiofalo -Resterà un prodotto di nicchia ma inserito in un meccanismo consortile. Faremo una piattaforma con le aziende produttrici che si sono mostrate entusiaste di questo progetto innovativo, creando un
modello piccolo di allevamento che, in un secondo tempo, potrà anche essere implementato”.
“La nostra scommessa – conclude – è quella di arrivare ad una lavorazione delle carni di bufalo da affidare poi ad uno dei tanti rinomati chef isolani perché possa trasformarle mettendo dentro tutta la sicilianità”.
C. M.