di Gianni Paternò
Montepulciano d’Abruzzo Doc.
Dai primi anni del '900 la famiglia Di Camillo si dedica a coltivare vigneti, di cui vendeva le uve, nelle colline ad est di Chieti. Fu Domenico nel 1978 a realizzare una piccola cantina ad Ari e nei primi anni a vendere vino sfuso. La prima imbottigliatrice fu acquistata nel 1996 e pian piano si cominciò ad incrementare la produzione di qualità. Oggi, con i figli enologi Luigi, diventato nel frattempo il titolare, e Valentina, che si dedica principalmente alla commercializzazione e alla comunicazione, Tenuta I Fauri è una realtà da 35 ettari di vigneti, nella maggior parte a Villamagna, Francavilla a Mare, Ari. Una seconda cantina è stata realizzata a Chieti dove si vinificano i bianchi.
(Luigi e Valentina Di Camillo)
Colline dal paesaggio mozzafiato che vanno dai 150 ai 250 metri, vigneti abbastanza sparsi, ma al massimo distanti 10 minuti dalle cantine, terreni di varia natura, vitigno principale il Montepulciano che ne occupa la metà, poi nell’ordine Trebbiano, Pecorino, Passerina, Chardonnay, Pinot Nero ed altri per meno di un ettaro ciascuno. Allevamento a spalliera, a tendone e a cortina semplice, caratterizzata da un cordone alto oltre i 150 centimetri da cui pendono i capi a frutto. Coltivazione di tipo sostenibile in cui i rari trattamenti fitosanitari non biologici sono effettuati solamente quando strettamente necessari.
Dei 300 mila ettolitri di vino la metà è venduto sfuso nel punto vendita di Chieti, il resto, in forte incremento, è imbottigliato con una vendita all’estero per il 40%. La filosofia dei Di Camillo è votata a fare vini della tradizione, vini che fanno pochissimo legno con affinamenti principalmente nelle vasche di cemento. In programma l’ampliamento della cantina di Ari dove sarà portata tutta la produzione e dove saranno realizzate le strutture per l’accoglienza anche residenziale.
(La cantina)
Degustiamo Ottobre Rosso, uno dei vini di punta, chiamato così da Domenico in quanto il Montepulciano matura tardi ed è vendemmiato appunto in ottobre. Il Montepulciano è un vitigno confuso spesso nel passato col Sangiovese, un vitigno che tenderebbe a dare vini rustici, molto strutturati, tannici che negli ultimi anni si è riusciti a rendere anche eleganti e ricchi di profumi. Il nostro proviene da cortina e tendone potato drasticamente per ridurne la produzione.
(Grappoli di Montepulciano)
Vendemmia a mano e subito le uve portate ad Ari dove pigio-diraspate macerano e fermentano con lieviti spontanei nelle annate migliori come nel caso del 2015; la macerazione dura al massimo 10 giorni, proprio per non estrarre molti tannini di cui le bucce sono ricche, in vasche di cemento non termocondizionate. Affinamento in cemento e parte in acciaio per circa 6 mesi, nel nostro caso è stato filtrato, ma non chiarificato, pochissimi i solfiti, in totale meno di 80 milligrammi per litro.
Nel calice il colore è rubino intenso con vivaci sfumature viola. Un naso complesso ed interessante: un piacevole connubio di sentori fruttati (ciliegia, amarena, prugna), balsamici, speziati e con un pizzico di selvaggio. Al gusto è fresco, si apre beverino per poi crescere in ampiezza e corpo; tannini quelli giusti, una buona presenza di acidità e una nota amarognola nel finale lunghissimo che lascia il palato fragrante. Un vino che a tavola dà grandi soddisfazioni.
Un rosso abbastanza universale, si accompagna a piatti di carne anche grassa, a verdure grigliate, ai vari pecorini abruzzesi, perfetto con baccalà in umido con patate e pomodorini. Sono 20 mila bottiglie che in enoteca trovate a 12 euro.
Rubrica a cura di Salvo Giusino
Tenuta I Fauri
via Masci 151
66100 Chieti (Ch)
tel. 0871 332627
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