di Gianni Paternò
G. Milazzo (la G. è necessaria per distinguere l’omonima cittadina in provincia di Messina, ndr) è un’azienda vinicola italiana tra le più premiate negli importanti concorsi vinicoli a cui partecipa.
Le gran medaglie d'oro e le medaglie d’oro si sprecano sia nei vini spumanti che nei fermi. In compenso non la trovate in nessuna guida, nemmeno nelle più diffuse in quanto, per strana scelta, ogni anno confermata, non intende esservi presente.
L’azienda, che continua a dare ai vini siciliani grande prestigio, nasce nei lontani primi anni del secolo scorso con Maria Costanza che sovrintendeva ai 30 ettari di campagna e alla piccola cantina per fare vini apprezzati localmente. Negli anni '60 nasce la G. Milazzo con Giuseppe che si divide con la sua attività di agente di commercio e che negli anni '70 inizia il primo spumante rifermentato in bottiglia. Il vero successo inizia con gli anni '80 quando Giuseppe si dedica a tempo pieno all’azienda ampliandola e introducendo accanto agli autoctoni lo Chardonnay essenzialmente per farlo diventare spumante.
Oggi l’azienda comprende 110 ettari di cui 75 a vigneti di Chardonnay, Insolia, Catarratto, Nero d’Avola, Cappuccio e Perricone, un’azienda “in bianco” perchè i 2/3 della produzione sono costituiti da vini bianchi. Sono 650 mila bottiglie per l’80% tutte vendute in Italia. Famosa per le 60 mila bottiglie dei 7 spumanti, tutti metodo classico, per il Bianco di Nera, un vino mosso bianco da uve nere e per il Maria Costanza da Inzolia e Chardonnay.
(Giuseppina Milazzo e Saverio Lo Leggio)
Dal 2011, dopo un biennio di allontanamento, tornano in azienda la figlia Giuseppina col marito Saverio Lo Leggio, inizialmente destinato a seguire la carriera notarile di famiglia a cui rinuncia per essersi appassionato a questa attività. Giuseppina, presidente, e Saverio amministratore delegato, immettono risorse finanziarie nuove, entusiasmo e visione imprenditoriale moderna, rivoltando l’immagine dell’azienda, ma sempre seguendone la filosofia orientata ai vini di eccelsa qualità ottenuti da una struttura che ha ottenuto le più importanti certificazioni di qualità e di sostenibilità ambientale di cui è orgogliosa. Una equipe formata dall’enologo di cantina Giuseppe Notarbartolo con la consulenza di Cesare Ferrari e dell’agronomo Pierluigi Donna, un attento studio dei cloni impiegati e selezionati a tal punto da poterli definire cloni Milazzo.
Varie contrade nelle colline a 400 metri ad est di Campobello di Licata, diversi suoli che determinano l’ideale per i vari vitigni, zona ventilata e coltivazione tutta in biologico, quindi particolarmente rispettosa dell’ambiente, cantina ristrutturata e ampliata negli ultimi anni, in buona parte sotterranea.
(Le pupitres per il remuage)
Degustiamo l’ultimo nato degli spumanti, appena commercializzato, Nature in quanto la liqueur d’expédition è costituita dallo stesso vino senza aggiunta di altro; quindi come classificazione in base al residuo zuccherino è un Pas dosé, di cui la terminologia brut nature costituisce un sinonimo che sempre più in futuro imparerete a conoscere ed apprezzare. Le uve provengono da particolari biotipi di Chardonnay della contrada Milici, raccolte nel 2012 al giusto grado di acidità in cassette da 14 chili termo-condizionate a temperature di 3-5° fino a 48 ore. Successivamente sono state pressate dolcemente a grappolo intero e le diverse frazioni di mosto vinificate separatamente.
Dopo un rapido illimpidimento a freddo sono travasate e fermentate a temperatura controllata e con lieviti selezionati. L’affinamento avviene parte in acciaio, dove non avviene la malolattica, parte in barrique di rovere. Dopo questa prima maturazione le partite sono assemblate costituendo la cuvée per la presa di spuma in cui dopo le operazioni di stabilizzazione e filtrazione aggiungendo la “liqueur de tirage” le bottiglie sono poste in catasta in ambiente termo condizionato dove rimangono minimo 36 mesi a maturare sui lieviti. Quando lo spumante è pronto le bottiglie sono messe in pupitres per il rémuage. Il prodotto è definito brut nature in quanto la liqueur d’expédition è semplicemente costituita dallo stesso vino necessario a colmare la parte di feccia asportata con il dégorgement. Dopo il confezionamento il prodotto è conservato in magazzino termo-condizionato.
Versato nel flûte il colore è giallo paglierino e il perlage si stabilizza rapidamente diventando molto fine e persistente. All’olfatto immediate note agrumate seguite da crosta di pane, fiori di campo, sentori minerali, un bouquet da sensazioni secche, eleganti, molto accattivanti. Ancor meglio in bocca invasa da una carbonatica lieve, di classe e da un’avvolgente struttura caratterizzata da acidità e sapidità perfettamente bilanciate, ritrovando le note olfattive in un insieme molto secco ma armoniosamente rotondo e affatto spigoloso; molto lunga la piacevole persistenza.
Un metodo classico che non invidia i migliori champagne, che conferma la professionalità dell’azienda per i suoi eccellenti spumanti, da apprezzare in un brindisi, non accompagnato dai dolci, ma specialmente da godere a tavola abbinandolo praticamente a tutto. Sono 13 mila bottiglie che allo scaffale prezzano 29 euro.
Rubrica a cura di Salvo Giusino
G. Milazzo az. agr.
s.s. 123 KM 12,700
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