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Scenari

Barbera d’Asti, per la prima volta raggiunta quota un euro per la vendita delle uve

22 Dicembre 2016
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Il presidente del consorzio Filippo Mobrici fa il bilancio del 2016


(Filippo Mobrici, presidente del consorzio Barbera d'Asti)

Settanta anni e non sentirli. È questo lo slogan che racchiude il 2016 della Barbera d’Asti, trasferitasi nelle prestigiose sale del Castello di Costigliole d’Asti per tornare al centro della filiera, da sostenere con una crescente attività di promozione e tutela.

Un nuovo ciclo dimostrato innanzitutto dall’aumento delle aziende associate, oggi 235, grazie ai 28 produttori che hanno deciso di dare fiducia alla struttura. È nei confronti di queste, tra cui ci sono anche importanti Cantine Sociali che ampliano la base produttiva, che il Consorzio indirizza il suo sforzo. Innanzitutto tramite le attività di ricerca e studio, necessarie a una crescita qualitativa finalizzata all’affermazione della Barbera d’Asti. Interflavi, Curve di maturazione, WildWine, sono solo alcuni dei progetti in essere, che dimostrano l’attenzione del Consorzio verso le necessità dei produttori. Il tutto in attesa della Zonazione della Barbera d’Asti, essenziale per una migliore comprensione dei processi di coltivazione e vinificazione che interessano il variegato territorio della Barbera.

A livello promozionale l’anno trascorso ha mostrato il potenziale di quello che è stato definito il vino dell’anno da Luca Gardini, già sommelier campione del mondo. Una trama di eventi che hanno visto la Barbera d’Asti promuovere sé stessa e il Monferrato ad ogni livello: locale, nazionale e internazionale. È così che, all’interno dei festeggiamenti per il settantesimo anno dalla sua fondazione, il Consorzio ha raccolto crescenti consensi da parte di consumatori, giornalisti ed operatori commerciali. Lo sviluppo di queste attività ha inoltre stimolato l’accesso ai finanziamenti esistenti. Ocm e Psr rappresentano i due principali cespiti di finanziamento, che hanno portato il Consorzio a gestire oltre 2 milioni di euro di attività programmate, che saliranno a circa 2,7 milioni nel 2017, di cui circa mezzo milione destinato ad attività proprie. Un programma quello previsto dall’Ocm che in entrambi gli anni raggruppa le attività promozionali di oltre 40 aziende, a testimonianza della sinergia oggi esistente.

Il tutto celebrato da una vendemmia a cinque stelle, unanimemente riconosciuta come una delle migliori di sempre. Una Barbera d’Asti che, sfruttando il clima caldo ed asciutto, è maturata perfettamente, permettendo la messa in cantina di un prodotto dalla grande carica polifenolica e la considerevole acidità. Questo consentirà di realizzare un vino capace di farsi apprezzare in gioventù e di costituire un’ottima base per lunghi invecchiamenti. “È stato un anno tanto impegnativo quanto ricco di soddisfazioni – afferma il Presidente Filippo Mobrici -. Siamo riusciti nell’intento di riaffermare la centralità del Consorzio nella vita della filiera. Per fare questo, oltre che trasferirsi nel cuore dell’area di produzione, abbiamo sfruttato le opportunità che la normativa ci assegna. Una Denominazione che vuole crescere non può infatti prescindere da un Consorzio forte, capace di dare risposte alle crescenti necessità delle aziende”.

“La tutela e la promozione– continua Mobrici -, supportate dai finanziamenti esistenti, sono lo strumento per incrementare la qualità assoluta e percepita della Barbera d’Asti, a loro volta precondizioni per una sua maggiore remunerazione, a partire da chi la coltiva. Per questo non possiamo che accogliere con entusiasmo il raggiungimento di quota 1 euro nella vendita delle uve destinate a Barbera d’Asti, chiarendo fin da adesso che è solo il primo passo verso una crescita che vogliamo più decisa. “Voglio congedarmi da questo anno – conclude il Presidente -, ringraziando a nome di ciascun produttore di ognuna delle Denominazioni da noi tutelate tutti coloro che hanno contribuito a rendere il 2016 un anno ricco di soddisfazioni”.

C.d.G.