di Clara Minissale
Che Palermo fosse una delle capitali mondiali del cibo da strada lo aveva detto qualche anno fa una importante rivista internazionale.
Forbes, andando forse oltre le più rosee aspettative dei palermitani, per i quali consumare cibo in strada rientra nella normalità delle cose quotidiane, aveva piazzato la città al quinto posto in una speciale classifica di quelle nel mondo nelle quali si gusta il miglio cibo “da passeggio”. Oggi, a quattro anni di distanza da questo riconoscimento mondiale, Palermo ha il suo Street Food Fest. Una celebrazione di tutte le più note preparazioni cittadine che hanno, di fatto, contribuito all’espandersi della fama di Palermo come una delle capitali dello street food, ma non solo. Questo lungo fine settimana è stato anche il festival della multiculturalità gastronomica, altra cosa nella quale i palermitani sono grandi esperti, con la possibilità di assaggiare specialità italiane e straniere.
Abbiamo fatto un giro per via Roma, teatro di questa kermesse, per degustare tutte le proposte gastronomiche, dolci e salate, e abbiamo scelto i nostri best three, i tre migliori cibi da strada, quelli che vi consigliamo di assaggiare. Ma con una precisazione. Il nostro street food, quello palermitano per eccellenza, come panelle e crocchè, pane con la milza, sfincione, stigghiole, polpo bollito, quarume, musso, stanno già di diritto nella classifica dei migliori assaggi e non è necessario spiegare a nessuno di cosa stiamo parlando. Altra storia invece per il cibo “ospite”, per il quale, come il nostro proverbiale senso di accoglienza ci ha insegnato nei secoli, bisogna riservare un occhio di riguardo.
Dunque ecco cosa non dovete perdere: Tigelle e crescentine, Hottu Roddy e pane con la porchetta.
Le prime appartengono alla tradizione gastronomica dell’Emilia Romagna. La ricetta del Chiosco ai Pini che le ha realizzate è segreta ma, in linea di massima, l’impasto è composto da farina, latte e lievito. Si tira una sfoglia e si frigge e poi si farcisce all’interno con salumi e formaggi. Noi abbiamo scelto un grande classico, quella con la mortadella.
L’Hottu Roddy è un piatto tipico dello Sri Lanka. È composto da pane indiano non lievitato al quale si uniscono carne di vitello, verdure, uova e spezie. Interessante anche vederlo preparare direttamente sulla piastra.
Il panino con la porchetta è un grande classico della cucina di strada e appartiene alla tradizione della cucina romana. Si prepara con un misto di aromi e l’ultima cottura viene fatta alla piastra con il vino rosso.
Ai vegetariani, invece, consigliamo il panino con i falafel, delle polpette di legumi e spezie che vengono fritte e poi servite all’interno di una sorta di piadina con insalata e salse più o meno piccanti, a seconda del gusto.
Una menzione merita anche lo sfincione preparato da Ron Garofalo, soffice e gustoso. Chiedetelo completo di spolverata di caciocavallo, olio e origano.
Tra i dolci, quella che ci ha senza dubbio convinti è la cassatella, il raviolo dolce trapanese ripieno di ricotta. Ottimo l’impasto e asciutta la frittura. In bocca un trionfo di ricotta con sentori di cioccolato.
Infine, per chi avesse voglia di bere qualcosa di diverso dalle bibite in bottiglia, consigliamo gli sciroppi catanesi fatti con sciroppo di frutta, acqua di soda e succo di limone. Alcuni gusti sono un po’ dolci, altri come mandarino verde o tamarindo sono più dissetanti.