Dici Londra e New York e pensi subito alla moda, al fascino britannico e alla maestosità delle cose americane. Eppure, queste due città sono tra le più influenti del mondo del vino.
Almeno stando a quanto racconta uno studio condotto da Vinisud (ne parlavamo qui). Nella Grande Mela e nella City, a farla da padrone in fatto di tendenze di vini sono sempre più i Millennials, ossia le nuovissime generazioni. Lo studio si intitola “New York vs Londres – Les tendances de consommation de vin chez les Millennials en 2016” e mette uno contro l'altro i giovani della capitale britannica contro i newyorkesi. Questi ultimi dichiarano di saperne di più dei coetanei londinesi. Almeno 4 su 10 giovani abitanti di New York si dicono veri appassionati, mentre quasi la metà dei giovani londinesi si dice ancora alle prime armi. Simile l’approccio alle fonti d’informazione: il 51% si fida di parenti ed amici stretti, ma chi vive a New York ha un rapporto più stretto con la tecnologia. Così il 42% si affida a siti web (contro il 35% dei londinesi), il 27% a blog, forum e social network (il 19% dei londinesi), il 21% ha un app dedicata al vino (contro appena il 12% di chi vive a Londra). In generale, New York “respira” maggiormente vino: il rapporto con i professionisti del settore è ricercato dal 36% dei giovani winelover (28% a Londra), ed il 24% legge la stampa specializzata (13% nella City).
Se si parla di consumi, anche qui New York stravince. Il 59% dei giovani beve vino una o più volte a settimana, contro il 52% dei londinesi, e nella City la percentuale di chi non beve vino in assoluto è addirittura del 12%, contro il 3% di New York. Simili i gusti, con il Merlot vitigno più amato, indicato dal 34% dei newyorkesi e dal 27% dei londinesi, davanti a Pinot Nero e Chardonnay, ma scorrendo la classifica troviamo anche Montepulciano e Sangiovese, indicati dal 6% dei Millennials, Primitivo, apprezzato dal 6% dei londinesi, e Vermentino, votato dall’8% dei giovani di Manhattan. Un’altra costante è il ruolo dell’Italia, indicato come secondo Paese di provenienza preferito sia da chi vive a New York che da chi vive a Londra, con la stessa identica percentuale, il 36%. Negli Stati Uniti, però, al primo posto ci sono i vini autoctoni, preferiti dal 47% dei winelover, con la Francia allo stesso livello dell’Italia, mentre in Gran Bretagna i vini preferiti sono i francesi, scelti dal 40% dei giovani, con la Spagna dietro al Belpaese, al 31%.
Vino preferito? Rosso, ovvio. Lo beve il 44% dei giovani a New York ed il 43% a Londra, mentre il bianco riceve il 35% dei consensi nella Grande Mela ed il 26% nella City, ed il rosato piace al 17% dei giovani d’Oltreoceano ed al 23% dei Millennials d’Oltremanica. Sorprendentemente, però, il rosato è bevuto con grande frequenza (a New York il 44% dei winelover lo sceglie almeno una volta a settimana, a Londra il 34%), soprattutto dagli uomini (il 56% dei newyorkesi ed il 45% dei londinesi). Resiste, negli Stati Uniti, il gusto per i vini dolci, amati dal 52% dei giovani, contro il 39% di Londra, che preferisce lo Champagne (41%) ed i vini tranquilli (40%), mentre la produzione bio, apprezzata dal 20% dei Millennials britannici e dal 19% di quelli statunitensi, appassiona ma non sfonda, a differenza dei cocktail a base di vino, che attirano l’82% dei giovani Usa ed il 71% degli inglesi.
E dove lo bevono il vino? Il 60% dei londinesi beve soprattutto nelle sere del week end, contro il 50% dei newyorkesi, mentre i consumi durante la settimana sono simili (47% a Londra, 46% a New York), perlopiù a casa propria (65% New York, 64% Londra) e al ristorante (56% New York, 49% Londra). La compagnia giusta, invece, è sempre quella degli amici (per il 54% dei newyorkesi e per il 53% dei londinesi), con la famiglia al secondo posto ed una cena al ristorante al terzo.
New York vince anche per la frequenza d’acquisto, con il 49% dei giovani della Grande Mela che acquistano vino più volte a settimana (contro il 40% dei londinesi), specie al supermercato, indicato dal 51% dei newyorkesi e addirittura dal 66% dei londinesi, con le enoteche ed i ristoranti che se la passano meglio a New York (sono scelti, rispettivamente, dal 45% e dal 44% dei Millennials americani, contro il 30% ed il 32% degli inglesi). Gli americani, inoltre, sono molto più sicuri dei loro acquisti: nel 70% dei casi si dicono molto sicuri, percentuale che crolla 57% tra gli inglesi, ma a New York (56%) come a Londra (58%) è grande la voglia di sperimentare qualcosa di nuovo. Il primo criterio di scelta è il prezzo, indicato dal 40% dei newyorkesi e dal 47% dei londinesi, quindi il Paese d’origine (36% in entrambe le metropoli) e qualità gustative. L’etichetta, invece, non deve essere necessariamente originale o d’impatto, ma chiara e comprensibile, almeno per il 36% dei giovani americani e per il 41% dei coetanei britannici. Per quanto riguarda la chiusura, il 29% degli americani preferisce il tappo in sughero, mentre il 27% degli inglesi privilegia il tappo a vite, mentre sui formati diversi dalla bottiglia la forbice si allarga: se a New York più di un giovane su due ha acquistato bag in box, mezze bottiglie e magnum, a Londra la percentuale scende al 40%.
C.d.G.