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Scenari

Il nuovo progetto di Feudi San Gregorio a Bolgheri: stop ai vini legnosi, ora più bevibilità

22 Novembre 2016
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Antonio Capaldo ha presentato a Roma la sua nuova sfida imprenditoriale: “Sarà un posto dove le famiglie potranno venire a trascorrere del tempo. Obiettivo? Produrre un Cabernet Sauvignon in purezza”


(Antonio Capaldo e Janette Servidio)

di Fabiola Pulieri

A Roma all'enoteca Spiriti SuEat piazza di Pietra, Antonio Capaldo ha appena presentato, ad addetti ai lavori e stampa specializzata, il suo ultimo progetto “Campo alle Comete” a Bolgheri. 

Una nuova sfida, un grande orgoglio del Sud, della sua azienda che decide di confrontarsi con una realtà importante e vitigni internazionali di grande pregio per poter dare un ulteriore contributo alla crescita di un'azienda che si sta evolvendo molto velocemente verso nuovi traguardi. Antonio Capaldo è arrivato in Feudi di San Gregorio nel 2009 e per i primi anni si è occupato del cuore dell'azienda in Irpinia. Negli anni successivi ha iniziato a confrontarsi con le altre realtà dell'azienda e a costruire fuori dai confini, sempre nel rispetto dei tempi necessari al vino per diventare eccellenza. “L'acceleratore per me è stato andare oltre il territorio di appartenenza, coadiuvato da uno staff eccellente – dice Capaldo – dal 2010 prima in Basilicata e poi in Puglia l'azienda è cresciuta con la valorizzazione dei vitigni autoctoni. Poi sono arrivate due operazioni con altre famiglie partner: Sirk (Friuli) e Graziani (Etna) e tutto il nostro percorso arriva oggi al culmine con l'acquisizione a Bolgheri e il progetto “Campo alle comete”.

Prima di proprietà dei Gherardesca, Campo alle Comete è composto di 15 ettari vitati di Merlot, Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc, Syrah e Petit Verdot, una cantina ed una villa. Acquisito da Feudi di San Gregorio a febbraio 2015 e pagato intorno ai 400/600 mila euro l'ettaro è stato un susseguirsi di passi in crescendo con l'inserimento, in qualità di amministratore delegato di Janette Servidio. “Antonio stava cercando una persona che conoscesse bene il territorio, che fosse ben integrato e con una buona esperienza. Curo da venti anni a a questa parte solo aziende a Bolgheri, ho lavorato per Antinori per molti anni e quando ho incontrato Capaldo ero arrivata ad un punto di svolta – racconta Janette Servidio – avevo bisogno di cambiare, di avere meno impegni all'estero, meno viaggi e l'incontro con Antonio è avvenuto al momento giusto”.


(Il vino Stupore)

I vigneti di Campo alle Comete sono già produttivi e hanno un potenziale inespresso che verrà fuori nei prossimi anni, con la gestione Feudi cambiandone un po' la struttura. Prosegue Capaldo: “Abbiamo acquistato una bella cantina capiente per le microvinificazioni e già esiste un vino del 2015 che abbiamo trovato, tagliato, vinificato e chiamato Stupore. Dal 2016 in poi il vino sarà tutto interamente “nostro”. Al momento è presto per fare un vino in purezza di livello alto, gli enologi e lo staff stanno studiando le viti e la loro resa. L'azienda in un prossimo futuro cambierà virando verso il Cabernet Sauvignon, ma la partenza attuale è dal Merlot che è già presente. Il tecnico che Janette Servidio ha scelto per i vini di Campo alle Comete è Stefano Di Blasi che ha lavorato per Antinori e da qualche anno fa da consulente a diverse aziende.

“Abbiamo la stessa filosofia per quanto riguarda i vini. La tendenza di fare vini legnosi sta passando a Bolgheri e ora noi puntiamo alla bevibilità. Pensiamo di produrre 5 vini, partendo dal primo che è Stupore. A marzo presenteremo un vermentino e per finire un Cabernet Sauvignon. L'anno prossimo forse usciremo con un Bolgheri superiore” afferma Janette. Campo alle comete nasce con l'idea innovativa di essere un posto ludico, magico, dove la gente può passare del tempo in spensieratezza e in relax per godere delle bellezze dei luoghi, quindi sarà un luogo aperto al pubblico, non solo ai clienti. Questa è la filosofia “innovativa” del nuovo progetto targato Feudi di San Gregorio. Capaldo a tal proposito dice: “Ci sono poche cose da raccontare rispetto ai nostri “vicini” di azienda che hanno storie e un vissuto molto più lungo di noi, ma noi abbiamo tanto da offrire per godere la natura, la pace e il divertimento.”

La cantina di Campo alle Comete è di forma circolare ed è a 200 metri dall'azienda principale ma sempre all'interno della proprietà. L'azienda è a metà tra la collina e il mare e in futuro potrebbe essere prodotto un ottimo Sauvignon, ma per ora Campo alle Comete si avvale di alcuni conferitori di Vermentino che lo producono in Maremma. Janette Servidio conclude: “Il mio personale obiettivo è quello di posizionarci con una futura produzione tra le prime dieci aziende di Bolgheri. Ci sono tante piccole aziende che non hanno un grande potere commerciale e noi vorremmo essere tra quelle invece che rientrano tra le più rappresentative del territorio di Bolgheri”.