L’AZIENDA
Il bilancio 2008 dell’azienda, che possiede anche mille ettari di vigneti in Sicilia, parla di un export più che positivo, soprattutto verso gli Usa
Mezzacorona,
occhio all’estero
contro la crisi
Un occhio all’estero, soprattutto agli Stati Uniti, per sconfiggere la crisi che ha colpito anche il settore vitivinicolo.E’ la strategia adottata dal Gruppo Mezzacorona che per il secondo anno consecutivo ha approvato il bilancio consolidato di gruppo, seguendo le norme di International accounting systems, e ponendosi da questo punto di vista come primo esempio assoluto in Italia per la cooperazione agricola.
Durante l’assemblea generale degli oltre 1.500 soci, il presidente Guido Conci, confermato nell’incarico dai soci, e l’amministratore delegato Fabio Rizzoli hanno tracciato un quadro positivo dell’azienda che è impegnata a rafforzare costantemente le proprie posizioni nel mercato mondiale.
Proprio in quest’ottica il gruppo ha ritenuto indispensabile redigere il bilancio secondo i criteri Ias, per avere una precisa riconoscibilità dei conti a livello internazionale.
Il bilancio appare lusinghiero. Mezzacorona ha sviluppato una remunerazione complessiva ai soci di oltre 46 milioni di euro, confermandosi il primo produttore viticolo italiano. Nel complesso, il gruppo ha sviluppato un fatturato consolidato di quasi 140 milioni di euro rispetto ai 130 dell’anno scorso, con un aumento del 7%.
L’utile è stato nel 2008 di 8 milioni e 800 mila euro, quello del 2007 si era attestato sul milione e 800 mila euro.Il patrimonio netto consolidato del 2008 ha raggiunto oltre 79 milioni e mezzo di euro rispetto ai quasi 70 milioni e mezzo dell’anno precedente. Il cash-flow generato ha raggiunto la cifra di 17 milioni e 400 mila euro. I collaboratori del gruppo sono 396.
Mezzacorona gestisce 2.600 ettari di vigneto in Trentino Alto Adige e quasi 1.000 ettari in Sicilia, tramite la controllata Nosio spa, tutti coltivati con sistemi di produzione integrata, valorizzando il territorio anche in funzione delle altre importanti attività economiche collegate, in primis il turismo.
Il gruppo distribuisce una ricchezza pari a 70-80 milioni di Euro, composta per una grossa fetta dalla remunerazione della produzione ai soci (poco meno di 50 milioni di euro). Se poi si aggiungono circa 20 milioni di euro investiti mediamente ogni anno tra il Trentino e la Sicilia, la ricaduta è pari circa a 90-100 milioni di euro.
Dati significativi anche se si guarda all’export che costituisce il 72% del volume di affari, con una forte presenza negli Stati Uniti, in tutta l’area tedesca (Germania, Austria, Svizzera tedesca), nella Scandinavia, nel Regno Unito e nel Canada, mentre aumenterà per il futuro l’attenzione sul Far East e l’Est Europa. Il Gruppo Mezzacorona esporta complessivamente in oltre 50 Paesi del mondo.
Dal punto di vista del mercato, le prospettive si profilano interessanti, nonostante le gravi difficoltà del settore ed il calo dei consumi, anche per la crescita dei marchi di proprietà (Mezzacorona, Rotari, Feudo Arancio, Tolloy e Nota).
In particolare, Mezzacorona è leader in Italia per la produzione di cinque varietà: Pinot Grigio, Chardonnay, Teroldego Rotaliano, Lagrein e Traminer Aromatico.
Una realtà importante ma anche una speranza per chi continua a credere nel mondo della vite.
Fra. S