Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
Numero 100 del 12/02/2009

LA FESTA Un San Valentino frizzante

12 Febbraio 2009
cena cena

LA FESTA

Giuseppe Palmieri, sommelier dell’Osteria La Francescana di Modena, consiglia quali bottiglie portare a tavola per la cena più romantica dell’anno

Un San Valentino frizzante

Bollicine, solo bollicine. Non è un imperativo, ma quasi. Il vino di San Valentino deve essere frizzante. Il parere è di quelli illustri: arriva dall’Osteria La Francescana di Modena, il locale dello chef Massimo Bottura, che si fregia di due stelle Michelin.

Qui da un decennio, Giuseppe Palmieri, materano di 33 anni, è il sommelier di casa. Ed è proprio lui a dare qualche dritta sulla bottiglia da mettere a tavola per una delle cene più romantiche dell’anno.

Palmieri, c’è un vino ideale per quest’occasione?
“Mah, ideale non direi, sicuramente però c’è il vino più indicato ed è sicuramente lo spumante italiano o se preferite lo champagne francese”.

Sì, ma se dovessimo abbinare un colore alla festa del 14 febbraio, quello sarebbe sicuramente il rosso. E’ vietato, invece, berlo?
“Attenzione, di vietato non c’è nulla, perché come sempre comanda il gusto soggettivo, ma se proprio devo dare un consiglio, per una sera così, è meglio evitare il rosso. Ha un grosso limite: una portata alcolica e metabolica molto diversa rispetto ai frizzanti bianchi. Insomma il rosso è più difficile da smaltire”.

Dica la verità, è sconsigliato soprattutto per quello che potrebbe essere il dopocena…
“Sì, il rischio c’è ma anche in questo caso dipende da chi è seduto a tavola. Ci sono coppie che riescono a pasteggiare bevendo due bottiglie e c’è chi invece non riesce a mandarne giù nemmeno una. Di sicuro c’è che un abuso del vino può portare a un insuccesso, bere bene e con moderazione è sempre un vantaggio, ci si gode meglio la cena e si sta bene da tutti i punti di vista”.

Ma c’è un vino più afrodisiaco degli altri?
“No, non esiste. Certo, però, che dal punto di vista psicologico, il fascino di una bottiglia di champagne è ineguagliabile. E poi i frizzanti hanno diversi vantaggi per la buona riuscita della serata”.

Quali sono?
“Un ph basso ovvero un’acidità molto alta, spumante o champagne aiutano a digerire sia che si preferisca una cena a base di pesce, sia se si opti per la carne”.

Anche l’occhio vuole la sua parte soprattutto in occasioni sensoriali come questa. Che tipo di bicchieri consiglia?
“Ovviamente c’è bisogno di qualcosa che si adegui a dovere alla qualità di quello che si beve, nel caso del frizzante bianco servono bicchieri con uno stelo e una struttura superiore larga”.

Per portare le bollicine a tavola però forse si spende un po’ troppo…
“Se si mangia in casa da un minimo di 15 euro per un buon prosecco a un massimo di 100 euro per un grande Franciacorta o per uno Champagne. Ovviamente i prezzi salgono se si decide di cenare in un locale. Un Franciacorta che acquistiamo in un’enoteca a 30 euro, può costare 40-45 al ristorante”.

Champagne o spumante, dunque. E allora sorge il dubbio: meglio non mangiare dolci, visto che il connubio secondo molti non è felicissimo?
“Macché, il dessert è la tappa finale e obbligatoria della cena del 14 febbraio. Se non si finisce in dolcezza…”.

Francesco Sicilia