Dal 21 al 27 novembre: il debutto affidato a Massimo Bottura
di Fabiola Pulieri
Si è da poco conclusa a Villa Madama a Roma la presentazione alla stampa della “Prima settimana della cucina italiana nel mondo” che si terrà dal 21 al 27 novembre prossimi, nell'ambito del progetto The Extraordinary Italian Taste.
Patrocinato dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e dal Ministero delle Politiche Agricole e Forestali in collaborazione con il Miur, il MiBact, il Ministero dello Sviluppo Economico e tanti altri partner pubblici e privati, questo progetto porta avanti le tematiche presentate, affrontate e sviluppate già ad Expo 2015 e racchiuse nella Carta di Milano e si inserisce in un piano di azioni per il sostegno al settore agroalimentare e alla cucina presentato nel luglio 2015 con il nome di Food Act. La prima tappa della Settimana della Cucina Italiana nel Mondo sarà a Washington con Bottura a seguire altri 104 paesi, per un totale di circa 1300 eventi coordinati dalle sedi diplomatiche, consolari e dagli istituti italiani di cultura della rete all'estero della Farnesina.
La prima settimana della cucina italiana nel mondo sarà un appuntamento annuale sulla tradizione culinaria italiana all'estero che prevede l'integrazione con il piano per la promozione straordinaria del Made in Italy, la valorizzazione dei territori e degli itinerari enogastronomici del nostro Bel Paese, l'internazionalizzazione della cucina italiana tramite le attività di specializzazione all'estero di giovani cuochi italiani e la presentazione dell'offerta della ristorazione italiana di qualità. Prevede inoltre la diffusione dei valori della dieta mediterranea, la presentazione dell'offerta formativa italiana nel settore enogastronomico per attirare nel nostro paese talenti dall'estero e fidelizzarli all'uso dei nostri prodotti originali di qualità e infine la promozione della conoscenza delle produzioni Agroalimentari e vitivinicole italiane con particolare attenzione alle Doc, Dop, Igp, Docg, Igt e biologico.
Per fare ciò sarà necessario un sempre miglior gioco di squadra che al momento vede coinvolti il Maeci e il Mipaaf e tutti gli attori pubblici e privati che rappresentano la cucina italiana di qualità: istituzioni, sistema camerale, associazioni di categoria, scuole di cucina, rete di ristoranti italiani certificati. Principali protagonisti saranno ovviamente i cuochi: dagli chef di fama internazionale ai giovani allievi delle scuole di cucina, ai sommelier e agli addetti di Sala.
Durante la presentazione moderata dal giornalista Duilio Giammaria, il Ministro Gentiloni ha affermato: “Per noi è la prima volta che la diplomazia entra in cucina, ringrazio infatti i protagonisti del mondo del cibo perché questa è una operazione diplomatica di grande importanza per un mondo che ha una valenza economica fondamentale per il nostro paese. Forse solo il numero dei ristoranti cinesi è superiore a quello dei ristoranti italiani. La rete della cucina italiana è molto vasta e la diplomazia si mobilita per sostenere i punti forti della cultura italiana e lo fa in un momento particolare in cui molte di queste iniziative, hanno un valore sociale oltre che culturale, come nel caso delle cene che saranno fatte per Amatrice e per i comuni colpiti dal terremoto, un valore che ci caratterizza. Questo evento diventerà stabile e sarà uno degli eventi promossi dal governo italiano”.
Il ministro Martina invece ha puntualizzato che motore dell'evento sono stati Expo e la Carta di Milano: “Il progetto Food Act insieme a tutti gli altri ha creato un progetto di squadra. È molto importante essere squadra in questo ambito come lo è in cucina. I nostri ristoranti italiani nel mondo hanno un potere diplomatico che neanche la politica ha. La cultura culinaria italiana grazie ai nostri cuochi arriva ovunque e ci rappresenta. Il tema del cibo è un fatto politico che accompagnerà anche i prossimi anni e ci da l'occasione per raccontare l'Italia. Stiamo rispettando l'idea della eredità di Expo. Noi abbiamo il dovere di ancorare questi lavori al tema fondamentale della tutela dei nostri produttori, delle nostre tipicità, che sono lo scheletro di riferimento dell'enogastronomia italiana” ed ha proseguito “la nostra filiera di produzione è l'anello più debole che va tutelato. Con questo percorso di racconto del piatto, del territorio e del modo di produrre noi raccontiamo le persone, le famiglie, il lavoro necessario a dare questo risultato e questa è una potenza che noi dobbiamo esprimere perché è ciò che distingue l'Italia. Noi veniamo cercati anche per questo perché noi siamo legati ad un modo di produrre che ci caratterizza rispetto agli altri”.
Sono intervenuti dopo i Ministri anche Ivan Scalfarotto che ha fatto appello a tutti i produttori affinché lavorino in accordo tra loro e facciano un buon lavoro di squadra, come quello che i ministeri hanno intrapreso e ha affermato: “Stiamo cercando di utilizzare al meglio i finanziamenti per ottenere il più possibile. Per rendere efficace l'accordo stipulato con Ali Baba sono appena stato a Shangai e ho cercato di migliorare ulteriormente questo accordo con la Cina. La nostra qualità non teme rivali e oggi siamo pronti ad accogliere opportunità come l' e-commerce perché in questo momento storico è molto importante arrivare direttamente ai consumatori e l'Italia è capace di essere trasversale e di promuoversi in ogni situazione. Chi compra il nostro vino o il nostro cibo, compra l'Italia, compra un pezzo dell'Italia”. Poi ha concluso dicendo: “Sarebbe importante fare accordi con la grande distribuzione nel mondo per far sì che i prodotti italiani originali siano sugli scaffali e scansare l'italian sounding che è una voglia profonda degli stranieri di avere l'italianità nelle loro case”.
Altro intervento interessane è stato quello di Cristina Bowerman in qualità di presidente dell'Associazione Ambasciatori del Gusto. La Bowerman ha sostenuto che la neonata associazione vuole fare sistema e i benefici gli obiettivi non devono essere solo a vantaggio di chi ne fa parte, ma di tutta l'Italia. Nell'associazione Ambasciatori del Gusto ci sono pizzaioli, gelatai, pasticceri cioè tutti coloro che raccontano un territorio valorizzandolo. “La nostra filosofia è quella di considerare tradizione e innovazione come due facce della stessa medaglia. È nostro dovere preservare la tradizione attraverso il racconto e le nostre ricette. Noi andremo in giro nel mondo per la prima settimana di novembre e racconteremo le nostre storie, e vorremmo che l'Italia riacquistasse la predominanza della nostra cultura culinaria”.
(Maurizio Martina)
Poiché la narrazione è cruciale per posizionarsi in questo mondo la Rai, in qualità di tv di Stato è partner de progetto ed è in prima linea. Il Direttore Generale Campo Dall'orto ha detto ” L'Italia è un paese che ha scoperto la volontà di poter giocare in squadra e la Rai lavorerà sulle relazioni che tutti i comparti portano quotidianamente valorizzando la qualità de cibo raccontandola da mille prospettive diverse. Il nostro sarà un racconto affascinante per tutti soprattutto per chi ci guarda da fuori, noi siamo un popolo che si riconosce dalle proprie peculiarità ed è questo che dobbiamo raccontare: il sistema produttivo e tutto ciò che c'è dietro al prodotto finale”. Insieme alla Rai atra televisione presente è il canale TV Gambero Rosso. Il presidente Cuccia ha così raccontato l'impegno del suo canale in questo progetto: “La nostra è una piattaforma multimediale che ha una storia lunghissima nel mondo del cibo, su tutti i fronti, oltre ad avere una Guida rinomata e conosciuta in tutto il mondo. Ciò che parte dall'Italia come prodotto agricolo tipico è un importantissimo 5% del PIL italiano che genera export, turismo ed economia. Questo progetto è una grandissima dimostrazione dell'Italia di voler uscire dai confini per dimostrare qualità e capacità e noi siamo lieti di raccontarlo e partecipare attivamente”.
Concretamente l'evento si svolgerà contemporaneamente in diverse città dei cinque continenti: il numero maggiore è previsto in Europa con 465 eventi, in Asia con 360 eventi, in Sud America 176, in Africa 142, in Nord America sono previsti 136 eventi e per finire in Oceania 37. La Bowerman sarà a Los Angeles, altri colleghi tra gli ambasciatori del gusto saranno in altre città del mondo, qualcuno impegnato in una cena a quattro mani con lo chef del ristorante che lo ospita, qualcuno che presenterà prodotti italiani originali per combattere il fenomeno dell'italian sounding, altri che presenzieranno a mostre e poi ci saranno i sommelier italiani che si occuperanno delle degustazioni. Insomma i 1.300 eventi previsti nell'arco della settimana saranno distribuiti in tutte le città del mondo toccate dell'evento e contribuiranno ciascuno per la sua parte ad ampliare la risonanza del progetto.
NEL DETTAGLIO
- 173 conferenze, incontri con gli chef e dibattiti sulla tradizione culinaria italiana
- 98 eventi promozionali realizzati in collaborazione con i ristoranti italiani locali e le più importanti fiere
- 151 show cooking e master class
- 334 appuntamenti a tema dedicati alla scoperta dei sapori italiani
- 23 concorsi e premiazioni per la cucina italiana di qualità
- 32 seminari tecnico-scientifici e accademici
- 390 proiezioni di film e documentari, rappresentazioni teatrali legati al tema del cibo
- 32 mostre di design, arte e fotografia dedicate alla cucina