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Scenari

Barbera d’Asti, ultimo giorno di vendemmia. Mobrici: “Sorpresi da questa annata”

18 Ottobre 2016
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La vendemmia 2016 si chiude con la certezza che quella appena raccolta sia una delle migliori Barbera d’Asti mai messe in cantina. Il tutto senza sacrificare la quantità, stimata in crescita del 10% rispetto al 2015.

Dopo un mese di giugno in cui si è completata la fase di fioritura, si è assistito alla stabilizzazione delle condizioni climatiche, eccezion fatta per alcuni fenomeni piovosi comunque indispensabili a garantire la necessaria riserva idrica. La successiva fase di maturazione è stata caratterizzata da un clima secco e da una notevole escursione termica diurna, fattori che hanno favorito l’accumulo zuccherino in grappoli dalla buona dotazione acida e polifenolica. Il tutto in un quadro di estrema salute dei vigneti. Il risultato sono state delle uve Barbera di elevato livello qualitativo, con un titolo alcolometrico minimo naturale superiore a 13,50%, accompagnato da un’acidità totale media di 8,0-9,0 grammi per litro e un ph pari a circa 3,20. L’uva presenta una buccia consistente e spessa; i vini, una volta terminata la prima fermentazione, sono di colore brillante e profondo, con un impatto olfattivo intenso ed in evoluzione.
Riguardo alle altre Denominazioni tutelate dal Consorzio, il descritto quadro climatico ha consentito un buono sviluppo delle uve, con parametri chimico fisici di assoluto rilievo, accompagnati da un leggero incremento della produzione.


(Filippo Mobrici)

“Sapevamo sarebbe stato difficile ripetere una vendemmia come il 2015, che definimmo senza timore di smentita la migliore da molti anni a questa parte – dichiara Filippo Mobrici, Presidente del Consorzio Barbera d’Asti e vini del Monferrato -. La bellezza della natura sta però nel fatto che è capace di sorprendere anche chi la vive quotidianamente, regalando a tutti i produttori di Barbera d’Asti un’uva ai limiti della perfezione”. 

C.d.G.