(Luca Gardini e Federico Gordini)
di Michele Pizzillo
“Non è vero che a Milano non funzionano le manifestazioni del vino. E’ una convinzione che vogliamo sfatare e proprio con la nostra manifestazione”.
Federico Gordini, ideatore di alcuni dei più importati eventi enogastronomici milanesi, è diretto e senza peli sulla lingua, nel presentare la quinta edizione di “Bottiglie aperte” che dall’1 al 3 ottobre si presenterà con molte novità e, in primis, con l’obiettivo di offrire a grandi produttori e a cantine di nicchia l’opportunità per tessere contatti importanti. Ad affiancare Gordini nella presentazione di Bottiglie Aperte, nel bellissimo chiostro del Palazzo delle Stelline, che confina con la ricostruita vigna di Leonardo da Vinci, un altro personaggio che oltre ad essere dotato di un palato fine, ha pure una lingua tagliente che usa con molta frequenza quando deve subire commenti senza senso o vedere iniziative inutili, Luca Gardini che, così, ne approfitta per criticare i tecnicismi che non permettono di avvicinare al vino il grande pubblico dei consumatori. Insomma, Gordini-Gardini, un’accoppiata che fra qualche settimana farà scintille intanto con un approccio che potrà essere recepito da tutti gli appassionati di vino e, ne siamo convinti, vorranno anche dimostrare che Milano è la capitale del vino italiano.
D’altronde è dal 2012 che Bottiglie Aperte è il luogo d’incontro privilegiato per gli operatori del settore enologico e in particolare per i professionisti del canale horeca, che continuano a scegliere questa manifestazione per confrontarsi sui trend vinicoli e sulle ultime novità in fatto di retail e somministrazione. E, così, Gordini può dire che “se Verona è la capitale fieristica del vino, Milano è però la piazza più importante dal punto di vista commerciale, barometro delle vendite e termometro delle tendenze di consumo a livello nazionale”. Una conferma arriva da una delle più famose aree viticole del mondo, la Champagne, visto che per la prima volta ci sarà anche un’area dedicata allo Champagne con la partecipazione di alcune delle più importanti Maison che si sono riunite per offrire una selezione di bottiglie veramente unica.
E, visto che l’obiettivo è quello di consolidare Milano come la più importante piazza commerciale del vino, gli organizzatori di Bottiglie Aperte hanno deciso di affiancare al proprio lavoro di selezione una squadra di autorevoli conoscitori del panorama vinicolo italiano (Gardini, appunto, Andrea Grignaffini di Spirito di Vino, Enzo Vizzari direttore de Le Guide de L’Espresso, Andrea Gabbrielli, firma del Gambero Rosso, Pierluigi Gorgoni docente di enologia alla Scuola Alma ed Orazio Vagnozzi certamente come board Kpmg ma, soprattutto, come grande collezionista di vini).
Una fiera del vino, insomma, dove ciascun visitatore potrà costruire un percorso di degustazione completamente customizzato e dare un voto ai vini in degustazione. Sono a disposizione dei sommelier multilingue capaci di interfacciarsi con il pubblico italiano e straniero per raccontare le etichette nelle loro lingue d’origine, dal russo al cinese. E, poi, non solo banchi, visto che ci saranno una decina di Master Class e 20 degustazioni verticali dedicate ad alcune tra le più blasonate etichette italiane; non mancheranno neppure le imperdibili Master Class ad iscrizione condotte dal superpalato Gardini che ne approfitterà per racconterà alcuni tra i più amati vini-simbolo del panorama italiano, degustandone in esclusiva le migliori annate.
Un capitolo molto importante è rappresentato dai riconoscimenti nazionali dedicati a chi opera nel settore. Come gli ambitissimi “Wine Style Award” e “Wine List Award”, perfettamente in linea con lo spirito di Bottiglie Aperte e la sua impostazione “milanese”: attenta agli aspetti della comunicazione e del marketing da un lato e alla vendita e relazione con il cliente dall’altro. I premiati saranno selezionati da una giuria tecnica.
Il Wine Style Award, va all’azienda con la miglior comunicazione e immagine coordinata. Dice Gordini: “Oggi non basta fare del buon vino, bisogna anche saperlo proporre e comunicarlo in modo accattivante. La giuria sarà composta da giornalisti fuori settore, esperti di moda, comunicazione e design. L’anno scorso sul podio sono saliti Planeta (miglior comunicazione social), Elvio Cogno (miglior sito web) e Vietti (miglior packaging)”.
Il Wine List Award, invece, è pensato per i locali con servizio di somministrazione e premia la migliore carta dei vini. Il riconoscimento è aperto a tutti i ristoranti d’Italia divisi per categorie. I concorrenti saranno giudicati da giornalisti, enologi ed esperti del settore. Nel 2015 ad aggiudicarsi il titolo sono stati La Ciaudel Tornavento di Treiso (miglior ristorante stellato), La Pergola di Roma (miglior grande ristorante di albergo), Locanda Mariella di Calestano (migliore trattoria tradizionale), Enoteca dei 100 Barolo di Cologno Monzese (categoria Enotavole), Langosteria di Milano (miglior ristorante a tema) e Wicky’s di Milano (miglior ristorante etnico).
Poi c’è la novità di un “fuori Bottiglie Aperte”. Durante la settimana della manifestazione, dal 26 settembre al 3 ottobre, infatti, saranno organizzati numerosi eventi e appuntamenti in città. Ogni cantina sarà abbinata a un locale o a un ristorante che ospiterà i suoi vini, con tasting e appuntamenti enogastronomici ad hoc. Si va dal singolo piatto ad un menù completo per la ristorazione, dalle mini-verticali nelle enoteche e wine bar agli intriganti gli aperitivi ideati per il mondo dei cocktail bar, dove saranno chiaramente protagoniste bolle e bollicine.
L’obiettivo è quello di permettere anche al pubblico dei milanesi e ai tanti turisti che visitano il capoluogo lombardo di vivere l’evento da una diversa prospettiva, certamente non meno appassionante, e di valorizzare le attività che si occupano del vino e della sua commercializzazione durante tutto l’anno.
Sempre più spazio anche per i convegni e i workshop dedicati all’approfondimento di temi di attualità vinicola. Si parlerà di lotta alla contraffazione, ma anche di family business e ricambio generazionale all’interno delle aziende, del ruolo centrale del territorio come elemento di rafforzamento del brand e dell’importanza del marketing.
Tra i temi centrali legati al trade c’è ovviamente anche quello del retail, dei wine bar e dei wine corner. Oggi queste realtà sono apprezzate dalle aziende per il supporto e il ruolo di ambasciatrici nei confronti dei loro prodotti. Saranno questi le basi su cui si svilupperà l’interessante workshop della giornata di chiusura della manifestazione, lunedì 3 ottobre. La stessa giornata dedicata alle bollicine organizzata con il Club Excellence dei distributori e importatori di vini e distillati che nel chiostro del Palazzo delle Stelline porteranno i prodotti di grandi maison.