Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
L'evento

Salvo Foti racconta i vini della Sicilia Greca: “Il futuro dell’Etna? Dipende solo dai giovani”

28 Luglio 2016
1 1


(Salvo Foti)

di Francesca Landolina

Ascoltare Salvo Foti che parla di Etna è un’esperienza che tutti gli appassionati devono fare. Perché si resta incantati dal suo racconto, quasi si vivono di persona le Contrade, le uve, i vigneti e le cantine.

Trenta fortunati hanno assistito ad una lezione tenuta dall’enologo a Terre di Himera, proprio nella zona archeologica che circonda il comune di Termini Imerese in provincia di Palermo. Una lezione per raccontare i vini della Sicilia greca, che hanno poi spianato la strada a quei bianchi e rossi che oggi si producono tra Siracusa a Messina, passando per l’Etna. “Un modo per divertirci e scoprire i territori – ha detto Foti – perché la vite arriva in Sicilia proprio dall’Oriente e ancora oggi la Sicilia Orientale beneficia di questo primato storico per qualità dei vini e biodiversità”.


(I cinque vini degustati)

Foti ha fatto dunque un breve excursus storico, raccontando come nell’antichità si faceva e conservava il vino che, in alcune zone, veniva anche allungato con acqua di mare. Anche se la Sicilia, come spiega Foti, dal punto di vista enologico sapeva già il fatto suo. “E ce lo fanno capire due aspetti – spiega l’enologo – Il primo è che in Sicilia si venerava il dio Adranos e poi perché da noi era grande la capacità di produrre vasellame e recipienti per il vino che venivano addirittura esportati. Basti pensare al “bummulo”, dove si conservava acqua e vino. Ecco perché si può pensare ad uno scambio fra Grecia e Sicilia in materia di vino, nella zona orientale, la prima che in Sicilia venne colonizzata dai greci”.

Poi si parla dei vitigni, Carricante soprattutto, dove sull’Etna, per Foti, “riesce ad esprimersi al meglio grazie al clima, alla piovosità ed ai terreni. Ma è interessante anche quello prodotto nel chiaramontano”.

E nel frattempo che Foti parla, si degustano cinque vini, espressione vera di questa Sicilia enologica la cui storia è intrecciata con quella della Grecia antica.
 
Aurora 2014 I Vigneri

Ci troviamo a Milo, in contrada Caselle. Carricante e piccolo saldo di Minnella. Colore paglierino luminoso. Al naso un quadro aromatico continuamente cangiante. Tipici sentori di erbe mediterranee, miele, capperi, con la percezione di una scia calcarea. Fresco e sapido. Profilo nordico. Può andare avanti nel tempo.
 
Carjcanti 2013 Gulfi

Carricante che vive nel ragusano. Pur provenendo da una zona calda, è estremamente elegante. Al naso, aromi floreali, miele, mandorla amara. Lungo e persistente al palato.
 
Vinudilice 2015 I Vigneri

Colore rosa scarico, brillante. Al naso un mosaico di note floreali e fruttate. Una ricchezza posta al gusto con grande freschezza. Un vino “gastronomico”, che può essere abbinato a tutto. Versatile e fragrante.
 
Alnus Etna rosato 2015 Custodi delle vigne dell’Etna

Nerello mascalese che brilla nel suo colore. Al naso, sentori di frutta rossa, erbe aromatiche, note balsamiche e speziate. Ottenuto con il tradizionale sistema del “Pista e mutta”, pigia e spingi.
 
Frappato 2015 Manenti

Unisce la ricchezza della frutta con la sua freschezza e la fragranza, interpretando l’esigenza di leggerezza e buona beva in un vino rosso. Può essere abbinato a numerosi piatti di pesce.
 
Di Etna si parla sempre, e ogni giorno di più, “ma attenzione alle mode – dice Foti – La moda non si sposa con i vigneti. Questi ultimi vanno in eredità ai figli e vanno costantemente curati. L’Etna oggi è una sorta di ombelico del mondo, ma il suo futuro dipende dalle persone, dal rispetto”.
I giovani per Foti sono il futuro, “e hanno la possibilità di creare qualcosa di unico. Su questo punto, su di loro, si gioca il futuro dell’Etna. La viticultura non è facile, è faticosa e non è semplice trovare giovani disposti a lavorare. Ma sta qui la nostra scommessa, iniziando a diffondere la cultura del rispetto e delle persone”.
Dopo la degustazione, una cena all’aperto con carne e salsiccia arrostiti sulla brace della macelleria Borrello di Sinagra, i formaggi e i salumi di Trazzere del Gusto e le torte della pasticceria Spinnato di Palermo.

ALCUNE FOTO DELLA SERATA

 


(Fabrizio Russo, patron di Terre di Himera, Salvo Foti, Francesca Landolina e Federico Latteri di Cronache di Gusto e Paolo Barrale, chef stellato in Campania, ospite della serata)

(Federico Latteri e Salvo Foti)

(Il pubblico presente)


(Le bottiglie degustate)