(Martina Caruso e Giovanni Santoro)
di Clara Minissale
I sorrisi non sono mai mancati. Quelli del personale di sala, giovane, veloce, attento. Quelli dei padroni di casa, la cui premura è stata far sentire sempre gli ospiti ben accolti. Quelli dei produttori, che si sono divertiti ad abbinare i loro vini ai piatti gourmet. E quelli degli chef che, alla fine della cena, dopo sei finger food e sette portate, erano ben lieti di raccogliere consensi e applausi.
Il secondo appuntamento con la cena a quattro mani “2 stelle fanno scintille”, organizzata all’ Hotel Signum di Salina con lo Shalai Resort di Linguaglossa nel catanese, ha registrato il tutto esaurito.
Un successo annunziato per gli chef Martina Caruso e Giovanni Santoro, giovani ed entusiaste stelle Michelin siciliane, che già lo scorso aprile avevano fatto il sold out nella prima delle due cene, organizzata all’ombra dell’Etna (leggi qui).
Stavolta lo scenario naturale era quello di un altro vulcano, quello della Fossa delle Felci di Salina e, lungo la linea dell’orizzonte, Stromboli e Panarea accarezzate da un leggero vento eoliano. Identiche a quelle del primo appuntamento, invece, la determinazione a far bene e la bella atmosfera di riunione tra amici che ha caratterizzato tutta la serata.
La carne e le sue variazioni le protagoniste della cena, in un felice gioco di contrapposizioni che, nel corso del susseguirsi delle portate, è diventato armonia.
A partire dai finger food che hanno aperto le danze, serviti sulla terrazza del Signum: carpaccio di vitellina con albicocca e zenzero; crumble al guanciale affumicato e guancetta salmistrata; arancinetta con quaglia e salsa di cipolle; battuta di manzo con mela e zafferano; rochere di agnello; panino con interiora di bovino, suino e pollo con salsa bernese e cetriolo.
Dal cielo di stelle alla terrazza al coperto, quindi, per dare il via al racconto di due territori, l’Etna e Salina, e di un bel sodalizio umano e professionale consolidato tra i fornelli, quello tra Martina Caruso, la più giovane chef stellata d’Italia e prima ad ottenere il riconoscimento a Salina e Giovanni Santoro, primo chef stellato in territorio etneo e, più in generale, al sodalizio tra due famiglie, Caruso e Pennisi che, attraverso l’instancabile lavoro delle nuove generazioni rappresentate da Luca da una parte e Luciano e Leonardo dall’altra, fanno un prezioso lavoro di promozione del territorio.
Piatti interessanti ed equilibrati, si diceva, sin dall’antipasto di animelle di vitello, servite col contrappunto amaro delle sfere di campari, smorzato dalla panna acida in accompagnamento. Ottimi i due primi, i cappelletti con ragù di maialino dei Nebrodi con guanciale croccante, serviti su una godibilissima e rinfrescante acqua di rosmarino e il risotto con un grande classico della tradizione culinaria di Linguaglossa, la salsiccia battuta al ceppo, in questo caso affumicata con caviale di tartufo nero e una leggera mantecatura al formaggio.
Cottura perfetta per l’agnello da latte con una riduzione al nero dell’Etna, quenelle di bufala e chips di patate che è arrivato subito dopo. E ancora guancia con cipolla, liquirizia e arancia amara.
Infine i dolci, un omaggio all’Etna con un tortino di ciliegia Mastrantonio, salsa di amarene e ciliegie sciroppate e una zuppa di latte di antica memoria che ha riportato alla mente le vecchie care tazze di latte che tutti, almeno nell’infanzia, abbiamo amato.
Ad accompagnare e allietare questo viaggio nel gusto, i vini dall’Etna, anch’essi ponte ideale tra i territori: dall’Etna bianco superiore Contrada Villagrande Doc 2013 di Barone di Villagrande all’Etna bianco Doc 2013 di Quantico; da Src Rosato 2015 di Crasà a Benanti Rovittello Etna rosso Doc 2011 a Faro Palari 2009.
Immancabile la Malvasia delle Lipari per accompagnare la piccola pasticceria, con una selezione delle migliori bottiglie prodotte a Salina. Sorseggiarla in terrazza, sotto le stelle è stata la giusta conclusione della serata.
ALCUNE FOTO DELLA SERATA E I PIATTI PRESENTATI (FOTO GDR)
(Giovanni Santoro)
(Gli chef al termine della cena)
(I vini)
(In cucina)
(Martina Caruso)
(La preparazione dei piatti)
(Agnello da latte con riduzione di Nero dell'Etna, quenelle di bufala e chips di patate)
(Antipasto di animelle di vitello, sfere di campari e panna acida)
(Cappelletti con ragu di maialino dei Nebrodi e acqua di rosmarino)
(Guancia con cipolla, liquirizia e arancia amara)
(Risotto con salsiccia battuta al ceppo affumicata con caviale di tartufo nero)
(Rochere di agnello)
(Tortino di ciliegia Mastrantonio)
(Zuppa di latte)