Sangiovese 85% Merlot 10% altre rosse 5%
di Gianni Paternò
Vinci, cittadina toscana ad una quarantina di chilometri vda Firenze, può vantarsi di alcune cose. Come, per esempio, aver dato i natali a Leonardo, oppure di avere istituito biblioteca e musei dedicati all’artista-scienzato, o di avere una cantina sociale che oltre a dare reddito a centinaia di soci e lavoro a decine di addetti riesce pure a produrre ottimi ed interessanti vini.
Se per il genio Leonardo risaliamo al 1452, la cooperativa nasce nel 1961. Erano 30 piccoli viticultori appassionati e pieni di iniziative, per un totale di 70 ettari. Questo entusiasmo si è rivelato nel tempo contagioso per cui ora i soci sono diventati 200 e gli ettari 750, coinvolgendo anche la Cantina di Montalcino con i suoi pregiati rossi, acquisita nel 1990. L’impegno pertanto è diventato notevole e per migliorare le uve ed i vigneti una squadra di tecnici e agronomi guidata da Andrea Meini segue costantemente i produttori perchè le uve conferite sono pagate secondo la loro qualità. Non manca la sperimentazione, effettuata in collaborazione con l’Università di Firenze.
Tralasciando Montalcino, ci dedichiamo ai territori vinciani, in gran parte sulle pendici del Montalbano, in un territorio particolarmente vocato, raffrescato dalle arie marine che risalgono la valle dell’Arno, terreno ricco di minerali in quanto milioni di anni fa lì c’era il mare. Siamo nell’areale delle Docg Chianti e Chianti Classico. Chiaramente la fa da padrone il Sangiovese, ma non mancano altri vitigni quali Merlot, Syrah, Canaiolo, Chardonnay, Trebbiano. Dal 1988 la cantina possiede 110 ettari di cui 80 a vigneti avendo acquistato la Fattoria Montalbano al cui interno insiste un minuscolo borgo millecentesco con una splendida villa del cinquecento, Casale di Valle, restaurata e diventata la sede di rappresentanza.
(Casale di Valle)
Oggi presidente è Lorenzo Melani, che continua a fare anche l’architetto, direttore generale Gianni Zipoli, enologo Riccardo Pucci. Per riuscire a vendere le 6 milioni di bottiglie, compreso le 500 mila di Montalcino, si è costituita la spa DalleVigne, con enoteca a Vinci, che non si è limitata a distribuire i propri vini e che nel frattempo ha come maggior azionista il gruppo Caviro.
(Lorenzo Melani, Renato Masoni e Riccardo Pucci)
Degustiamo il Leonardo Chianti, che sarebbe il vino base della Denominazione. Vigneti scelti dai tecnici nei comuni di Vinci, Cerreto Guidi e limitrofi, uve analizzate in cantina, macerate per circa 8 giorni, fermentate a temperatura controllata con rimontaggi e delestage per estrarre il massimo di antociani e polifenoli, malolattica e affinamento sino a marzo, il tutto solo in acciaio.
Nel calice il colore è rosso rubino intenso. All’olfatto inizialmente si avverte la freschezza di un vino giovane, ma bastano alcune rotazioni e subito si evolve esprimendo note mature da vino a lungo affinato, si sente la frutta rossa, le spezie specie il pepe e la liquirizia. Un bel naso. Al palato da un Sangiovese giovanissimo ci aspetteremmo tannini esplosivi che invece sono già ammansiti, non coprenti, per cui abbiamo un’ottima armonia, un’equilibrata acidità, un denso corpo, una completante fragranza. Concludendo, un ottimo Chianti che non appare così giovane e senza legni. Complimenti.
Abbiniamolo a pappardelle al cinghiale, una succulenta bistecca, costolette di maiale, pecorino mediamente stagionato. Sono 450.000 bottiglie che allo scaffale comprate a 7 euro e se non lo trovate potete acquistarlo online sul sito di DalleVigne. Un Chianti che nelle guide fa incetta di riconoscimenti per l’eccellente rapporto qualità/prezzo.
Rubrica di Salvo Giusino
Cantine Leonardo da Vinci
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50059 Vinci (Fi)
tel. 0571 90244
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www.cantineleonardo.it
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