(Il lotto Domaine de la Romanéè Conti 1990 venduto a 35 mila euro)
Si chiude con un realizzo complessivo di oltre 930 mila euro (diritti inclusi), e una percentuale di lotti venduti pari al 90% la quarta asta Bolaffi di vini rari e pregiati che si è svolta a Torino con un catalogo di 862 bottiglie italiane e francesi, tra produttori blasonati e interessanti cantine di riferimento per gli intenditori.
Un altro straordinario risultato per il dipartimento vini della casa d’aste che conferma il successo della collaborazione, ormai consolidata, con Slow Food Editore.
Top lot dell’asta la selezione di 11 bottiglie del celebre Domaine de la Romanée Conti 1990 (lotto 400) ceduta a 35 mila euro, oltre il doppio della base. A seguire, le sei magnum di Château Le Pin 1989 (lotto 570) volate a 32.500 euro e il raro imbottigliamento di St. James, (lotto 862), aggiudicato a 15mila euro, più antico millesimo di St. James sopravvissuto anche all’eruzione dell’8 maggio 1902 della montagna Pelée che distrusse in larga parte la distilleria. A pari merito al quarto posto con un realizzo di 9.375 euro ciascun lotto, le 10 bottiglie di Chambertin Grand Cru 2007 del Domaine Dugat-Py (lotto 627) e la selezione dal Domaine Leroy 1999 (lotto 739, 12 bottiglie).
Quasi tutto esaurito per i grandi rossi piemontesi con ottime performance per i Barolo Mascarello e i Barbaresco Giacosa . A condurre la vendita grandi battaglie al rialzo tra numerose offerte in sala e telefonate da Stati Uniti, Danimarca, Svizzera e Austria. Durante la due giorni, la vendita è stata accompagnata da una degustazione di raffinati vini, selezionati da Slow Food per l’occasione.
Filippo Bolaffi, Ad Aste Bolaffi: “Quattro edizioni, quattro successi. I vini rari e pregiati si confermano ancora una volta beni voluttuari, ma che sanno offrire grandi soddisfazioni a chi crede in loro come forma alternativa di investimento o per passione collezionistica. Il gradimento aumenta pensando a come il numero di compratori e la varietà di bottiglie offerte siano cresciuti in soli due anni dall’inizio di questa avventura”.
C.d.G.