LA FIERA
Il Merano Wine Festival, una delle manifestazioni più importanti nel mondo del vino ma anche punto di riferimento per i gourmet di mezza Europa
Nel Paese
dei ghiottoni
A due settimane dalla chiusura, il Merano Wine Festival ci appare come una delle manifestazioni più importanti d’Italia. Chi e con quali attrattive riesce a portare in casa, in un periodo che molti interpretano come di piena recessione, 6000 presenze in tre giorni?
Perché sono i numeri del 17° International Merano Wine Festival & Culinaria. Nel panorama delle manifestazioni sul vino in Italia è per certo la più elitaria e, per numeri, secondo solo al Vinitaly. Il prezzo di ingresso ne è la cartina tornasole: 85 Euro al giorno o, con sconto, di 160 euro per tutti e tre i giorni.
L’offerta è però da capogiro e i soldi ben spesi: presso il Kurhaus, fulcro di tutto l’evento, l’Italia si divide in varie sezioni, “Centum” con 100 produttori, “Italia Excellentis” con 195 produttori ed “Extremis” con 18 produttori. Poi ci sono i 226 dell’International Selection, vini provenienti dalle migliori regioni enologiche mondiali, tra cui l’Unione Châteaux des Grands Crus de Bordeaux (splendidi gli Châteaux Angelus e Châteaux Lynch-Bages), i Vins d’Alsace, selezioni di Borgogna e gli Champagne. Oltre i vini, impossibile non notare tra gli invitati Michel Rolland, il consulente e winemaker di Bordeaux più conosciuto del globo.
Dall’altra parte del fiume c’è la Gourmet Arena, uno spazio dedicato agli chef stellati e condotta brillantemente dal Luigi Cremona, vincitore del premio Veronelli 2008. Il programma sul tema “Cooking for Wine” si dipana in un “front-show-cooking”, dove è impossibile non notare Lino Scarallo di Palazzo Petrucci di Napoli, Filippo La Mantia dell’Hotel Majestc di Roma, e Heinz Beck della Pergola, il bavarese trestellato più famoso d’Italia. Presso la stessa Gourmet Arena, il 9 novembre si è celebrata l’“Asta del Tartufo Bianco d’Alba” in collegamento live con Il Castello Grinzane (Alba), il Ritz Carlton di Hong Kong e l’Adlon Kempinski di Berlino. Condotta da Bruno Vespa, l’asta ha assegnato il lotto finale a un magnate di Hong Kong per la somma di 143 mila euro. Il ricavato dell’intera asta è stato devoluto in beneficenza alla Fondazione Allegra Agnelli per la ricerca sul cancro.
A pochi metri dal Kurhaus, al Castello di Kallmünz, i visitatori hanno avuto la possibilità di avvicinarsi a uno dei tempi più dibattuti della viticoltura e della enologia moderna, la produzione dei vini in regime biologico e biodinamico. “Bio & Dynamica”, questo il nome della rassegna, è stata sviluppata da Caroline Pobitzer e Jan H. Erbach insieme al Gourmet’s International. Una bella occasione per parlare con il produttore. Tra questi abbiamo notato Augusto e Teobaldo Cappellano di Serralunga d’Alba, Giuseppe Rinaldi di Barolo; poi Cascina Corte, Foradori, ma anche cantine francesi come Champagne Fleury e Chateau de Roquefort.
Tra gli altri eventi, anche i tabagisti hanno avuto il loro momento tutto fumo e tutto arrosto. Irrinunciabile la degustazione guidata di sigari Davidoff Château Margaux 1984 Limited Edition presso il Castello di Kallmünz.
Ma il Merano Wine Festival è stato anche sede di presentazione di alcune tra le più importanti guide italiane sul vino. Segnaliamo, la guida “D’Agata & Comparini ai Migliori Vini d’Italia 2009”, degli autori Ian D’Agata e Massimo Comparini, giunta ormai alla quarta edizione. La guida è scritta in italiano, con a seguire il testo in lingua inglese, una soluzione interessante per enoturisti ed appassionati stranieri, i quali possono contare su di un piccolo e completo compendio in doppia lingua sui vini italiani (Ian D’Agata è Research Professor di Enologia alla University of New Mexico in Albuquerque, USA; è stato premiato come “Migliore giovane giornalista/wine writer Italiano per il vino” nel 2007; è responsabile per le recensioni sul vino italiano per l’International Wine Cellar di Stephen Tanzer (insieme a Stephen Tanzer stesso); è uno dei collaboratori principali di un importante mensile di enogastronomia Italiano; è Panel Chair per l’International WINE Challenge di Londra; è Direttore della International Wine Academy of Roma; ed è docente di cultura enogastronomica italiana per tre prestigiosi atenei americani). MASSIMO CLAUDIO COMPARINI, Sommelier diplomato e wine writer, ha frequentato il mondo anglosassone e nord-americano, sviluppando una profonda conoscenza del vino del Nuovo Mondo. Oggi si occupa soprattutto di tecnologia, di economia, di management e naturalmente di vino e distillati. E’ Vice Direttore dell’International Wine Academy of Roma).
Ma non è finita qui. Al Festival sono state presentate anche la guide ai “Vini Buoni d’Italia 2009” e la guida “Alberghi e Ristoranti d’Italia 2009” del Touring Club Italiano e la guida a “Le Migliori 99 Maison di Champagne 2009” di Alberto Lupetti e Luca Burei edito da Edizioni Estemporanee. Quest’ultima, del tutto nuova per idea e tipologia, si inserisce in un segmento libero da concorrenti. Interessante la suddivisione tra Champagne emozionanti, eccellenti nel rapporto qualità/prezzo, o – nella cuvée – di alta qualità.
Francesco Pensovecchio