Il presidente del consorzio Vino Chianti Giovanni Busi ha prsentato “Chiantigustalofresco” per incentivare il consumo dei rossi toscani anche d'estate
(Chianti in degustazione)
di Michele Pizzillo
“L’estate è calda, il Chianti è fresco! Gustalo a 16 gradi”. E’ lo slogan del progetto #chiantigustalofresco messo a punto dal Consorzio Vino Chianti e presentato a Milano dal presidente e dal wine advisor dell’ente, Giovanni Busi e Lorenzo Tersi, finalizzato ad informare il consumatore sulle corrette modalità di consumo del Chianti durante la stagione estiva in modo da assaporare tutti i pregi del famoso vino toscano.
“La temperatura ideale sono i 16° che si trovano in cantina e che mantengono profumi e aromi di un vino rosso durante il periodo estivo”, sostiene Tersi che, per le riserve, consiglia anche i 18 gradi. E, per rendere più facile il controllo della temperatura, il Consorzio ha realizzato un apposito termometro che messo vicino alla bottiglia ne evidenzia i gradi della temperatura.
(Giovanni Busi con il termometro)
#chiantigustalofresco è un progetto finalizzato ad incrementare il consumo di vini rossi nel periodo estivo visto che l’anno scorso, per la prima volta, i bianchi hanno superato i consumi dei rossi. Quindi, un progetto che durerà 28 giorni, tra maggio e il mese di luglio, con il coinvolgimento di 7.000 punti vendita della grande distribuzione organizzata, di cui 20 con la presenza di hostess appositamente istruite per rispondere a qualsiasi domanda che gli possa essere rivolta circa il consumo migliore del vino Chianti. E, così, Tersi può dire: “Abbiamo immaginato di dare un contributo di attrattiva attraverso un’iniziativa, che è creativa e costruttiva, nell’ottica di aumentare la cultura verso questo tema che coinvolge non solo il Chianti ma tutti i produttori italiani di vino rosso”.
Senza tirarla tanta per le lunghe, è il presidente Busi a dire che “vogliamo aumentare in modo significativo le vendite dei nostri vini in un periodo dell’anno erroneamente considerato sfavorevole alla degustazione e consumo dei rossi. L’obiettivo è quello di raddoppiare le vendite nei prossimi tre anni favorendo un consumo consapevole”.
A questo punto è interessate dare uno sguardo ai numeri del Chianti: 15.500 ettari vitati, 3.600 produttori, 800 mila ettolitri di Chianti docg, 100 milioni di bottiglie, 320 milioni di euro di giro d’affari e 30 milioni di bottiglie vendute in Italia, con il periodo da maggio ad ottobre che rappresenta il 40% della vendita annuale. E, quindi “come consorzio abbiamo il dovere sociale di stimolare il mercato attraverso iniziative innovative per sostenere i nostri soci e le imprese in un’ottica di maggiore attenzione verso il giusto consumo”, aggiunge il presidente del Consorzio vino Chianti. Che anticipa, anche, di arrivare a produrre, in pochi anni, all’incirca 130 milioni di bottiglie.
Come sarà possibile raggiungere questo traguardo? Intanto va considerato che il 50% del vigneto Chianti ha bisogno di essere rinnovato e molte vigne è opportuno reimpiantarle di nuovo. Nel frattempo è stato modificato il disciplinare di produzione per portare i ceppi da 3 mila a 4 mila per ettaro ed aumentare la produzione di uva da 90 a 120 quintali. Tutto studiato in modo da non modificare le caratteristiche fondamentali di un prodotto che porta in giro per il mondo il nome dell’Italia.
(Giovanni Busi e Lorenzo Tersi)
Insomma, una sorta di accelerazione delle attività di promozione del vino Chianti. Anche perché ci sono aree italiane dove le vendite di questo vino sono molto limitate. Che “queste iniziative colmeremo questi vuoti”, è sicuro Busi. Intanto, aggiunge, a fine anno faremo una valutazione dei risultati del nostro progetto #chiantigustalofresco e dei riflessi che avrà avuto su tutto il comparto dei rossi italiani.