Una proroga all’avvio del cyber-registro per risolvere il problema della mancanza di alcune funzionalità e consentire ai produttori di metterlo alla prova nel periodo più caldo per le imprese, cioè quello della vendemmia.
A chiederla è la Coldiretti in vista della scadenza del 30 giugno 2016 per l’entrata in vigore dell’obbligo del passaggio dai registri cartacei a quelli “virtuali”. Il Decreto legge 91/2014 “Campo Libero” ha previsto importanti novità per il settore vitivinicolo anche con l’obiettivo di dare una forte accelerazione verso una effettiva semplificazione dei tanti adempimenti cui i produttori sono tenuti. Tra questi, una delle sfide chiave è quella della completa informatizzazione dei registri di cantina.
Un processo – spiega la Coldiretti – partito nel corso del 2015 coinvolgendo un gruppo ristretto di cantine e di società di software. Purtroppo ad un mese dal 1° aprile 2016, data di avvio della fase di sperimentazione più estesa che consente ai produttori di avvalersi in modo volontario del nuovo registro telematico, alcune funzionalità non sono ancora state definite completamente rallentando l’avvio massiccio della fase di sperimentazione. È evidente che il mondo del vino italiano è caratterizzato dalla presenza di tantissimi produttori che per la gran parte hanno dimensioni ridotte e una organizzazione aziendale di tipo familiare. Il nuovo registro telematico è un cambiamento epocale e dovrà interessare anche quei produttori che non sono “abituati” ad utilizzare strumenti informatici.
Per questo – sottolinea Coldiretti – è necessario avere un maggior periodo di tempo per passare al nuovo sistema. Inoltre, l’attuale scadenza del 30 giugno 2016, non tiene conto del fatto che la maggior parte delle registrazioni di cantina avvengono nel periodo vendemmiale e l’assenza di una ampia fase di sperimentazione che vada a coprire anche questo periodo desta non poche preoccupazioni. Sarebbe necessario – spiega Coldiretti – testare adeguatamente il sistema con le operazioni di vinificazione, e consentire così che i produttori e gli operatori prendano sufficiente confidenza con le nuove modalità.
C.d.G.