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L'iniziativa

I vini Sibiliana della Cantina Europa e i piatti di Vladimiro Farina: serata riuscita

26 Aprile 2016
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di Gianni Paternò

“Sibiliana, chi era costui?”. Prendiamo a prestito le parole di don Abbondio che le riferiva a Carneade in quanto Sibiliana è un marchio nuovo, che si sta diffondendo dal 2014, ma di una cantina antica: Cantine Europa a Petrosino, a sud di Marsala, in un territorio dove ovunque ti giri trovi vigne.

Sono 4.500 ettari vitati e 1.700 soci guidati da quasi un ventennio dal notaio Eugenio Galfano. Da 3 anni la cantina persegue un ambizioso progetto: migliorare la produzione cominciando dalla campagna, attenzionare e modernizzare le tecniche di cantina, aumentare la qualità e la piacevolezza dei vini, moltiplicare l’imbottigliato, dedicarsi anche ai vini bio e senza solfiti aggiunti. A questo progetto aderiscono ogni anno sempre più soci, guidati dagli agronomi della cantina, consigliati sulle tecniche di coltivazione, sulle vigne da convertire, sulle varietà da impiantare.

Per gestire al meglio la parte commerciale del progetto, per distinguerla, è nato il nuovo marchio Sibiliana con un suo amministratore delegato Damiano Fici, un direttore commerciale Lorenzo Nicotra, un enologo dedicato Giacomo Spanò. Si è cominciato con 3 etichette che oggi sono diventate oltre 35.
Alcuni dei nuovi vini sono stati presentati in una cena organizzata dall’agente per la Sicilia Santi Buzzotta presso il ristorante gourmet L’Ottava Nota di Palermo. Aperto da poco più di 3 anni si è subito affermato per l’arredamento moderno ed intimista, ma specialmente per la cucina di Vladimiro Farina, che avendo avuto una lunga esperienza spagnola ha saputo fondere una cucina moderna e ricercata di territorio con piatti di estrazione iberica.
 


(Vladimiro Farina)

Abbiamo potuto quindi apprezzare alcuni dei vini del nuovo marchio nell’ultima annata abbinandoli ai piatti proposti dallo chef:

Tartelletta salatacon ricotta fresca, lime, tartare di tonno, finocchietto e scorzetta d'arancia. Si comincia delicatamente, ma non troppo, con un goloso boccone tra il dolce, il salato e il profumato.
Il vino è il Roceno un grillo da winebar, un vino da grandi numeri che per i suoi profumi, la sapidità e l’equilibrata acidità può affrontare maggiori pretese.

Nodi di banana farciti con formaggio fresco, pepe di Giamaica, salsa di soia, calamaretti fritti e riduzione di succo d'arancia e sesamo nero. Un bel gioco di sapori e profumi capace di aprire la fame al più inappetente.
L’accompagna il Sensale, un grillo bio senza solfiti aggiunti, una novità dagli intensi sentori di frutta, dalla bocca completa di struttura, mineralità e acidità. Da provare assolutamente.

Macco di fave secche, ricotta fresca, finocchietto e calamaretti. Un classico della cucina isolana arricchito dal croccante e sapido dei calamaretti fritti.
L’Eughenes, la linea top della cantina, col catarratto lucido ci porta ai grandi livelli che questo vitigno dalle risorse immense riesce a dare. Perfetto.

Risotto ai fichidindia e tartare di tonno rosso. Un piatto di successo del ristorante, bello a vedersi, appagante a gustarsi con l’equilibrio ed il contrasto tra il dolce del ficodindia e il gusto sapido e deciso del pesce.
Lo abbiamo sfidato con due rossi: l’interessante Sensale nero d’Avola bio senza solfiti, dalla spiccata acidità e l’Eughenes 2014 un Syrah e Nero d’Avola, eccellente blend complesso e fascinoso sia al naso che al palato, da uve molto mature per dare voluta morbidezza e placida bevibilità. Due rossi appena messi in bottiglia che pertanto non possono che migliorare.

Wellington di spigola selvaggia, su zucchinette grigliate. Un involtino di sfoglia ripiena dalla spigola e da un battuto di funghi ed ortaggi. Piatto goloso e perfetto nella sua esecuzione.
Accompagna un Eughenes grillo e zibibbo, ottima fusione dell’aromaticità del secondo e la sapidità e struttura del primo. Intrigante.

Conclude una degustazione di formaggi con gelatina di aceto.
Segue l’Eughenes grillo, splendido per profumi e completezza gustativa.
 
Farina ha dimostrato la padronanza del mestiere proponendo una cucina gustosa, affatto banale, ricca di contenuti, usando ingredienti del territorio, non imboccando la strada contorta del volere stupire ad ogni costo.
Sibilianaha evidenziato di sapere imboccare la strada giusta, con vini piacevoli che non la linea Eughenes si mostrano al top della complessità ed eleganza a fronte di prezzi quasi irrisori per la qualità espressa. Inoltre è da apprezzare il coraggio di avere affrontato la sfida del bio e del senza solfiti, sfida ardua specie per una cantina di grosse dimensioni, vinta al primo colpo.