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L'iniziativa

“Vi spieghiamo il vero Made in Italy”. Missione delle cooperative in Asia

14 Aprile 2016
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(Falso Made in Italy)

Dalla protezione delle indicazioni geografiche al contrasto all’italian sounding, fino all’alleggerimento dei dazi e delle barriere fitosanitarie. 

Questi alcuni degli obiettivi che si pone l’Alleanza delle Cooperative agroalimentari nel partecipare alla ‘missione agroalimentare’ organizzata in Cina e Giappone dal commissario europeo all’Agricoltura, Phil Hogan, in programma dal 16 al 22 aprile prossimi.

“Un’occasione importante per valorizzare le nostre produzioni agroalimentari in due Paesi molto interessanti per il nostro export – ha detto Giorgio Mercuri, presidente dell’Alleanza delle Cooperative Italiane – settore agroalimentare -. Saremo l’unica associazione italiana in rappresentanza dell’intero comparto. La maggior parte delle imprese italiane presenti sono cooperative, in particolare nei settori del vino, delle conserve e del lattiero caseario, a testimonianza della valorizzazione del modello cooperativo che in questi anni, come Alleanza, abbiamo più volte sottolineato anche nelle sedi comunitarie”.

Tra le priorità da affrontare nella missione, lo sblocco del mercato della frutta, in particolare quello di mele, pere e pesche, che ad oggi non sono esportate. Fondamentale anche l’alleggerimento dei dazi, soprattutto per il vino, e la risoluzione delle problematiche legate alle questioni sanitarie per le carni che rendono impossibile la commercializzazione dei prodotti delle carni fresche, specie in Giappone. Di interesse trasversale inoltre una generale semplificazione burocratica e amministrativa per le imprese che intendono esportare. Importante nodo da sciogliere sul biologico è la questione legata all’equivalenza.

“Auspichiamo – ha concluso Mercuri – che il lavoro portato avanti in questi anni dalle istituzioni e dalle diplomazie comunitarie, grazie anche a questa missione, possa consentire di accelerare l’accordo per il riconoscimento della Cina di un’equivalenza per i prodotti biologici europei. Stesso auspicio affinché entri a sistema il riconoscimento delle indicazioni geografiche”.

C.d.G.