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L'azienda

“Il nostro tartufo Bianchetto in Marocco”: la scommessa di due imprenditori

29 Febbraio 2016
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(Carlo Brigante e Davide Serafini)

di Michele Pizzillo

Siamo nel periodo, febbraio e marzo dove nelle Marche, ma anche nelle confinanti Toscana e Romagna, si raccoglie il tartufo bianchetto. E già fervono i preparativi per i festeggiamenti che gli vengono riservati a Fossombrone, in Umbria, in due tornate: il 3 e il 4 la prima puntata, il 10 e 11 il secondo appuntamento. 

E, quindi, pur essendo ritenuto un po’ inferiore, specialmente per quanto riguarda il profumo, del Tuber magnatum Pico, il pregiato tartufo bianco di Acqualagna, ha una schiera di affezionati consumatori perché lo ritengono comunque buono, piacevole ed intenso; e, così, per i marchigiani, e non sono per loro, è un prodotto da festeggiare perché offre anche la possibilità di scoprire l’offerta gastronomica di una terra che, come il bianchetto, abbraccia anche aree delle regioni confinanti alle Marche del Nord.
Un grosso contributo alla conoscenza e alla diffusione del tartufo bianchetto lo stanno dando due giovani imprenditori di Acqualagna, Carlo Briganti e Davide Serafini che hanno fondato Allegro (la sede, però, è a Fano), azienda specializzata nella commercializzazione del prodotto fresco (di bianchetti, del tartufo di Acqualagna e di quello nero), durante la stagione della raccolta e, per il resto dell’anno, propone una crema di puro bianchetto, che dall’anno scorso, sia fresco sia a crema, è uno  dei protagonisti della cucina marocchina.
“Tutto è partito un po’ come una sorta di scommessa su sollecitazione di un esperto di marketing strategico, Anna Paludo, che ci ha messo in contatto con Mary Ibridi, imprenditrice comasca che a Fes, nel Marocco più affascinante, ha creato Ryad53, un particolare albergo frequentato da una clientela internazionale e così ci ha consigliato di portare il tartufo nero e il bianchetto”, racconta Briganti.

Con quali risultati?
“Molto bene, anche sull’onda dell’entusiasmo indotto da Expo – risponde l’amministratore delegato di Allegro -. E siamo contenti di aver accettato la scommessa, perché adesso mi sto rendendo conto che abbiamo colto una buona opportunità commerciale per la nostra azienda”. Aggiunge, Brigante: “Mi sono subito ritrovato nello spirito di questa avventura commerciale perché sono una persona che ama molto viaggiare e negli ultimi anni mi sono accorto che l'ospitalità, di qualsiasi Paese si tratti, è vincente se propone una novità, qualcosa di semplice e curato, ma che magari in quel luogo non telo saresti aspettato”.

Insomma, posiamo dire che nessuno degli ospiti del Ryad 53 a Fes si sarebbe aspettato di mangiare crostini con crema di puro bianchetto e un riso Carnaroli al tartufo nero?
“E' proprio così – risponde l’imprenditore marchigiano -. Abbiamo scelto di iniziare la nostra sperimentazione commerciale in Marocco scegliendo un luogo di fascino, piccolo, accogliente, vicino alla Medina, nella parte più mistica ed emozionale del Paese. L'accoglienza di questo luogo, alla nostra prima visita, si è rivelata ottima: suite molto curate, pulizia, atmosfera”.
Il Ryad non ha ancora un suo ristorante, ma propone un aperitivo internazionale, servito in una magnifica terrazza, dove il tartufo ha fatto il suo debutto, riscuotendo un grande successo, tant’è vero che all’aperitivo accorrono anche gli ospiti di altri alberghi della zona.
Intanto Ryad53 ha conquistato il premio di Booking.com in base al gradimento dei clienti, censito sul web, alle strutture ospitanti e aderenti dei diversi territori.

Anche grazie al vostro contributo con l’offerta di piatti e stuzzichini a base di tartufo?
“Non lo sapremo mai se anche il tartufo abbia contribuito a questo importante riconoscimento – dice Briganti -. Il merito è di Mary Ibridi e del suo staff. Ma comunque questa esperienza è per Allegro fonte di grande stimolo per proseguire nella ricerca di mercati di nicchia, un po’ in tutto il mondo”.