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L'evento

Le “cinque giornate” di Milano per degustare le migliori etichette italiane

23 Febbraio 2016
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Ci sarà anche una degustazione dedicata al Sassicaia e al suo “papà” recentemente scomparso: Giacomo Tachis

Tornano le Cinque Giornate di Milano. Che, però, non hanno nulla a che vedere con quelle del 1848, che diedero l’avvio alle guerre di indipendenza. In questo caso si parlerà e si degusterà il vino, anzi, i migliori vini italiani. L’iniziativa delle cinque giornate, è della rivista Civiltà del Bere.

 Cosa si è inventato questa rivista? Un anno di degustazioni rivoluzionarie. Visto che per la prima volta non si parlerà di un singolo evento, ma di cinque appuntamenti dedicati ai vini d’autore, che vedranno protagonisti produttori di fama internazionale con i quali gli appassionati potranno confrontarsi e, oltretutto, in un’atmosfera riservata e coinvolgente, assicurata dalle splendide sale del Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia “Leonardo da Vinci”, in pieno centro storico di Milano. Il Museo, situato all’interno di un antico monastero olivetano del 1500, con le sue sale ampie, ariose e suggestive è la sede ideale per eventi prestigiosi, come sono quelli del mondo del vino quando sono organizzati bene.

E Civiltà del bere ha messo su un cartellone di tutto rispetto. Cominciando dal primo appuntamento delle cinque giornate. E, cioè, lunedì 29 febbraio con “Simply the best-Il top delle guide dei vini”: walk-around tasting legato all’uscita dell’omonima guida della rivista sulle aziende e i vini italiani più premiati d’Italia. Le cantine partecipanti devono poter vantarealmeno due giudizi di eccellenza dalle principali Guide enologiche italiane.
Prima di tutto, però, c’è la conferenza in memoria di Giacomo Tachis, “papà” di Sassicaia, il più famoso vino italiano nel mondo, e di tanti altri capolavori (molti dei quali saranno presentati al tasting del pomeriggio) recentemente scomparso, con le testimonianze di alcuni protagonisti del mondo del vino italiano, che con lui hanno collaborato, contribuendo a tratteggiare in un grande mosaico la brillante carriera del più grande enologo italiano.

Dopo le ore 17 e sino alle 22, spazio alle degustazioni dei grandi vini italiani. Saranno presenti i prodotti di 32 cantine:  Michele Chiarlo del Piemonte, Barone Pizzini e Nino Negri della Lombardia, Cantina San Michele Appiano e Tramin dell’Alto Adige, Cantine Ferrari e Tenuta San Leonardo del Trentino, Allegrini, Berta Domains, Masi Agricola, Villa Sandi e Zonin 1821 del Veneto,  Cleto Chiarli dell’ Emilia Romagna, Marchesi Antinori, Badia a Coltibuono, Fontodi, Tenuta di Trinoro Passopisciaro e Tenuta San Guido  della Toscana, Umani Ronchi e Velenosi delle Marche, Fantini by Farnese e Masciarelli dell’Abruzzo,  Feudi di San Gregorio e Mastroberardino della Campania, Gianfranco Fino della Puglia, Baglio di Pianetto, Donnafugata, Planeta e Tasca d’Almerita della Sicilia, Argiolas, Cantina Santadi e Sella & Mosca della Sardegna.

Dopo questo “bagno di piacere” nel grande vino italiano, bisognerà attendere il 21 marzo per le degustazioni e i seminari sul tema “La mappa degli autoctoni”, con vini prodotti con uve locali, spesso minori: vitigni originari di regioni magari molto piccole, spesso dimenticati, ma negli ultimi anni rivalutati e portati a nuova luce. Nell’occasione sarà presentata anche la mappa dei vitigni autoctoni di Civiltà del bere, un’inedita carta geografica che evidenzia l’area di provenienza di questi vitigni con molte informazioni utili.
Martedì 24 maggio si alzerà il sipario su “Vintage. Vini che sfidano il tempo”. Sicuramente uno degli appuntamenti più ambiti da esperti e collezionisti: il pubblico potrà viaggiare negli anni grazie a mini-verticali e assaggi di grandi annate di vini leggendari, allo scopo di dimostrare quanto il tempo influisca sull’invecchiamento e l’evoluzione del prodotto.
Dopo l’estate, si riprendere il 15 ottobre con “Into the wine. Luoghi e e Cantine da vivere”, in concomitanza con l’uscita della nuova guida all’enoturismo di qualità curata sempre da Civiltà del bere.

Conclusione delle cinque giornate, un mese prima di Natale, il 21 novembre, quando si punteranno i riflettori su “I grandi spumanti del mondo”, con blasonati produttori, per una volta fianco a fianco non da competitor ma da interpreti ciascuno del proprio territorio e del proprio successo: Conegliano Valdobbiadene, Franciacorta, Trentodoc, Alta Langa, Champagne, Cava. Metodi e storie diverse, per il medesimo piacere.
Dal punto di vista logistico, segnaliamo che tutti gli appuntamenti si svolgeranno tra le 15 e le 22. Nella prima parte del pomeriggio l’ingresso è riservato solo agli operatori del settore mentre dalle 19 alle 22 gli eventi saranno accessibili anche al pubblico.  

Michele Pizzillo