(Mario Galleni e Leonardo Stelloni, titolari del Teatro del Vino)
di Federico Latteri
Un riferimento sicuro nel settore della distribuzione e dell’importazione di vini in Italia. Teatro del Vino, azienda di Calenzano in provincia di Firenze, nasce dall’intraprendenza di due amici toscani, Mario Galleni e Leonardo Stelloni.
Spinti da una grande passione per il mondo del vino e dalla volontà di creare una realtà propria, interessante, lasciano i rispettivi posti di lavoro e decidono di mettere su un’attività insieme. I due raccontano che inizialmente pensavano di aprire un wine bar a Firenze, poi cominciò a prendere forma l’idea di un’azienda d’importazione. Fondamentale a tal proposito fu l’incontro di Mario con un produttore in Australia che, visti gli ottimi apprezzamenti fatti sul suo vino, gli suggerì di importarlo. Nella primavera del 2001 Teatro del Vino inizia la sua attività. In un primo periodo l’attenzione è rivolta ai vini del Nuovo Mondo, poi cominciano ad essere importati prodotti dalle più rinomate aree vinicole francesi, dalla Germania, dall’Austria, dalla Spagna e numerosi produttori italiani entrano in catalogo per la distribuzione al livello nazionale. Da circa tre anni c’è anche la preziosa collaborazione di Luca Santini, figura di primo piano nel settore con una grande esperienza. Oggi Mario e Leonardo propongono più di settanta aziende, tutte scelte secondo precisi criteri. La forza di Teatro del Vino è proprio questa: la selezione. Le caratteristiche fondamentali ricercate nei vini sono semplici e chiare: bevibilità, territorialità, carattere, eleganza e umanità. Le etichette, dalle più famose e blasonate a quelle meno conosciute, sono tutte interessanti, di grande qualità e vengono proposte ad un prezzo corretto.
Si può davvero bere bene spendendo cifre assolutamente ragionevoli. La ricerca di nuovi prodotti non si ferma mai e continuamente vengono assaggiati e valutati vini. Merita una particolare attenzione il catalogo che viene stampato in due uscite annue, autunno-inverno e primavera-estate e distribuito ai clienti. Non si tratta di un semplice elenco di prodotti e prezzi, ma di un vero e proprio strumento informativo nel quale sono presenti per ogni vino notizie sul produttore, numero di bottiglie, età delle vigne, tecniche di vinificazione, prospettive di durata nel tempo, abbinamenti e commenti della stampa di settore nazionale ed internazionale. In definitiva una pubblicazione che può arricchire la conoscenza del lettore.
Tra le aziende francesi, importanti nomi di Champagne come Larmandier-Bernier, Vilmart, Diebolt-Vallois, Benoit Lahaye, Fleury e i meno conosciuti Gerard Belin e Alain Couvreur, con ottimi prodotti dall’eccellente rapporto qualità-prezzo. Spostandoci in Borgogna troviamo il prestigioso Domaine Chantal Remy, Amiot Servelle, Chicotot, De Courcel con i suoi Pommard, Joseph Voillot, Bouzereau a Meursault e accanto a loro nomi meno noti, ma sempre di grande qualità come Marechal e Bachelet-Monnot, a Puligny-Montrachet, domaine gestito da due ragazzi giovanissimi che producono splendidi bianchi. Da Chablis arrivano i vini di Bessin e dal Beaujoulais gli ottimi cru di Jean Paul Brun di Terres Dorees. Notevole anche l’assortimento di vini della Loira con Chateau Pierre-Bise, Clos Naudin e i suoi Vouvray, i Sancerre di Pascal Cotat, i cabernet franc da leggenda dell’Aoc Saumur-Champigny di Clos Rougeard e quelli ben fatti e dal prezzo interessante di P’tit Domaine. Domaine du Vieux Telegraphe, storico e importante produttore, rappresenta l’Aoc Chateauneuf du Pape. Per quanto riguarda il sud della Francia vengono proposte autentiche chicche, il Domaine Gauby dal Roussillon, Peyre Rose dalla Languedoc e Chateau Simone dalla minuscola Aoc Palette in Provenza. Ottimi i vini alsaziani del domaine Dirler-Cadè e quasi immortali quelli prodotti dal Domaine Macle nello Jura.
Dalla Mosella arrivano i riesling di Kerpen e vecchie annate di altri produttori, dall’Austria le etichette di Alzinger, dal Carso Sloveno i prodotti di Marko Fon e dalla Spagna i Rioja di Lopez de Heredia. Per quanto riguarda le aziende italiane troviamo realtà molto note come Isole e Olena, Le Macchiole e Il Marroneto in Toscana, Perillo con i suoi Taurasi, Brovia e Germano a Barolo, Busso a Barbaresco, Arpepe in Valtellina, Stroblhof in Alto Adige. Accanto a questi una serie di piccoli produttori che propongono etichette di alta qualità che spesso costituiscono delle vere e proprie sorprese. Si va dalla Campania con Nanni Copè, Cantine dell’Angelo, Agnanum e Tenuta San Francesco, all’Italia Centrale con Praesidium ed il suo Montepulciano d’Abruzzo, il verdicchio di Fattoria Coroncino, i bianchi marchigiani di Pantaleone e lo strabiliante Pinot Nero del Casentino di Podere della Civettaja, al Nord con il Sangiovese di Romagna di Noelia Ricci, Antolini in Valpolicella, Vignai da Duline in Friuli, Nusserhof in Alto Adige, Emilio Vada con il suo piacevolissimo Moscato d’Asti e Camillo Favaro con un sorprendente Erbaluce di Caluso. Abbiamo degustato molte etichette tra quelle proposte da Teatro del Vino nell’incontro con i produttori che si è tenuto qualche giorno fa a Villa Castelletti, nelle campagne di Signa in provincia di Firenze e le nostre impressioni sono state molto positive. Tante le conferme e diverse interessanti sorprese.
Teatro del Vino
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