Oggi la presentazione ufficiale dell'iniziativa. L'assessore regionale siciliano all'Agricoltura Antonello Cracolici: “I consumatori dovrebbero essere maggiormente informati su quello che comprano”. E' possibile ancora aderire
(Fabrizio Carrera, Antonello Cracolici, Giuseppe Pasciuta e Dario Pistorio – ph Vincenzo Ganci)
Location insolita, ma mirata per la presentazione dell’iniziativa “Bevi Salute” giunta al suo secondo anno consecutivo. Ideata dal giornale online Cronache di Gusto diretto da Fabrizio Carrera, “Bevi Salute” mette in rete produttori di arance e bar e locali che proporranno ai loro clienti spremute di arance siciliane certificate al prezzo simbolico di un euro.
Alla presentazione, che si è svolta presso la pasticceria Cappello di via Garzilli a Palermo (iscritta nel circuito di Bevi Salute), hanno preso parte Fabrizio Carrera, direttore di cronachedigusto.it; Dario Pistorio, presidente della Fipe; Antonello Cracolici, assessore regionale all’agricoltura: Giuseppe Pasciuta, presidente del consorzio arance di Ribera Dop.
“Si tratta di un progetto importantissimo che abbiamo sposato con molto entusiasmo – dice Pistorio -. La nostra associazione conta 14 mila iscritti e sono già stati più di 5 mila i titolari dei locali avvisati dell’iniziativa Bevi Salute. Puntiamo a raggiungere numeri importanti. L’idea è quella di valorizzare le nostre arance, un prodotto di eccellenza della nostra Isola riconosciuto nel mondo. E poi la spremuta di arancia fa anche bene e può sostituire tranquillamente il classico cappuccino”.
“Per il secondo anno consecutivo aderiamo a questa campagna che riteniamo strategica per la Sicilia – dice Pasciuta -. Il paradosso è sempre lo stesso: trovare nei nostri bar e locali, i prodotti che produciamo qui in Sicilia. Eppure alle spalle abbiamo una tradizione di chioschi dove venivano servite abitualmente le spremute di arance. Vogliamo fare un salto nel passato, riproporre questa bella abitudine e incentivare il consumo delle nostre arance. Si tratta di un’iniziativa strategica per l’immagine del nostro prodotto e che dà tante opportunità ai nostri produttori. Poi il consorzio produce arance che non vengono irrorate di prodotti chimici, una cosa stabilita dal disciplinare, quindi possono essere consumate in assoluta tranquillità”.
“Dobbiamo essere consapevoli che una denominazione ha un’attrattività nei confronti dei consumatori – dice l’assessore Cracolici -. Qui il fatto vincente non è solo il prezzo competitivo di un euro, ma anche il fatto che si propone al cliente una spremuta di arance siciliane, cioè della Sicilia. E qui che si vince. Il consumatore deve intuire la differenza tra bere una spremuta certificata, da una che fatta con
arance che non sono nemmeno passate dal nostro mercato. Per carità, in un’epoca di globalizzazione non si possono impedire certi passaggi, ma credo e ritengo che sia doveroso tutelare i nostri prodotti e la nostra identità. Siamo molto meglio di quello che facciamo credere agli altri popoli del mondo. Poi, sulla tracciabilità, dico che la Regione si attiverà poer una serie di controlli intensi. Cercheremo di individuare i furbetti, che rovinano il marchio “Sicilia” nel mondo. Facciamo sul serio e al di là degli aspetti sanzionatori, cercheremo di far vergognare chi truffa i consumatori”.
“L’iniziativa di Cronache di Gusto, a cui ha partecipato l’istituto zooprofilattico della Sicilia – ha detto il commissario straordinario dell’Istituto Salvatore Seminara – è ammirevole, perché da un alto favorisce il mercato delle arance siciliane, dall’altro valorizza l’effetto benefico dell’arancia sulla salute come antidoto, e parlo di quella rossa, contro il diabete, come antiossidante e quindi con una forte funzione anticancerogena”.
“Il progetto che serve a ridare un minimo di dignità al comparto degli agrumi, nello specifico a quello delle arance siciliane – ha detto Alessandro Chiarelli, presidente di Coldiretti Sicilia –. C’è sempre più voglia di fare rete e questo è un fatto positivo per l’economia della nostra Isola. Ora, speriamo che la gente capisca quanto sia benefico per l’organismo un consumo di spremute di arance e che si concentri solo sul nostro prodotto, quello siciliano, che ha bisogno di maggiore dignità”.
“Presentiamo per il secondo anno consecutivo questo progetto – spiega Carrera – che ha creato circuito virtuoso di bar e locali a cui chiediamo di proporre spremute di arance siciliane ad un euro. Conosciamo il prezzo delle arance e non si possono giustificare i costi così elevati a cui certi locali e bar propongono le spremute (in alcuni posti anche 3,50 euro a bicchiere, ndr). Noi abbiamo già coinvolto oltre 50 tra bar e locali, con l’aiuto della Fipe vorremmo superare 200 adesioni. Occhio, dunque, alla locandina di riconoscimento che sarà esposta nei bar che aderiranno alla nostra campagna”.
Sul sito bevisalute.it, sarà possibile leggere l’elenco dei bar che hanno già aderito. Il circuito è ancora aperto e disponibile alle nuove adesioni. Per richiedere info, è sufficiente mandare una mail all’indirizzo eventi@cronachedigusto.it, oppure chiamare il numero 091 336915.
L’iniziativa è in collaborazione con Istituto Zooprofilattico della Sicilia, Electrolux, Consorzio di Tutela Arancia di Ribera Dop, Federazione italiana Pubblici Esercizi, Direcas, Coldiretti, Ice Cube, Medical Excellence tv.
C.d.G.
ALCUNE IMMAGINI DELLA PRESENTAZIONE (le foto del servizio sono di Vincenzo Ganci)
(Dario Pistorio)
(Giuseppe Pasciuta)
(Antonello Cracolici)