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Scenari

Chianti Classico, ecco come cambia nelle ultime sei annate. E le vendite “volano”

15 Febbraio 2016
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Il Chianti Classico celebra i suoi 300 anni e lo fa con numeri importanti: nel 2015 le vendite complessive del Gallo Nero sono salite dell’8%, merito del forte trend delle esportazioni a quota 80%, ma anche di una ripresa del mercato italiano, che dopo vari anni di stasi torna a dare segnali di crescita (+2%).

Così prosegue l’andamento positivo delle vendite di Chianti Classico che, dal 2009, l’anno più buio della crisi mondiale, possono vantare ad oggi una crescita complessiva del 48%. La performance del Chianti Classico nel 2015 si staglia ancor più in un panorama di sostanziale stabilità delle maggiori denominazioni toscane che segnano un incremento medio delle vendite dell’1%.
Questa, in sintesi, la fotografia economica del Chianti Classico, una delle denominazioni di punta dell’enologia toscana e nazionale, che presenta in questi giorni, alla Chianti Classico Collection l’anteprima delle annate 2015, 2014 e della Riserva 2013, oltre ai nuovi prodotti certificati Gran Selezione.
“Siamo molto soddisfatti dell’andamento del mercato – afferma Sergio Zingarelli, presidente del Consorzio – un risultato che premia il lungo lavoro di rilancio della denominazione svolto negli ultimi anni e culminato con l’introduzione della Gran Selezione, la nuova tipologia di Chianti Classico sul mercato da due anni. La Gran Selezione è nata dall’esigenza di valorizzare le punte qualitative del Chianti Classico e oggi rappresenta circa il 4% delle vendite dei vini del Gallo Nero. Un grande vino che ha qualificato ulteriormente la nostra denominazione e che ha già riscosso successi di critica e l’apprezzamento del pubblico internazionale e che in breve tempo si è posizionato nella sfera delle eccellenze enologiche mondiali”.

Ed ecco l’analisi delle ultime sei vendemmie, dal 2009 all’’ultima, nel 2015, per capire cos’è successo e cosa succederà
 
2015
L’annata 2015 nel Chianti Classico può considerarsi eccellente per il risultato ottenuto nella qualità ineccepibile delle uve, grazie all’andamento climatico regolare. L’inverno è stato mitigato con alternanza di qualche giornata fredda, con temperature sotto lo zero. Primavera molto mite con temperature medio-alte favorevoli ad un germogliamento vegetativo regolare. L’estate è stata ottima nell’insieme, con poca piovosità e con temperature elevate nei mesi di luglio e agosto, ma compensate da una buona escursione termica notturna. Tutte le fasi fenologiche (gemmazione, fioritura, allegagione e invaiatura) sono state perfette. L’annata è da considerarsi quindi di altissimo livello qualitativo. Un’annata che, più di altre, ha esaltato le caratteristiche del Sangiovese: dai valori in estratto, antociani, polifenoli e profumi varietali di unicità e concentrazione. A livello di
produzione, la quantità è in linea con quella dello scorso anno (circa 290.000 hl).
 
2014
Produzione totale: 290.000 ettolitri
Il 2014 stato un anno caratterizzato da forti escursioni termiche e da una piovosità abbondante con piogge brevi ma copiose, alternate a giornate ventilate e temperature sotto la media. Tutto questo ha messo a dura prova i viticoltori, ma chi ha preso la decisione di diradare in più fasi ed ha posto molta attenzione ai propri vigneti nei periodi di sviluppo vegetativo è riuscito a ottenere prodotti di ottima qualità. Il lavoro dei tecnici e dei vignaioli portato avanti nei mesi precedenti la vendemmia ha determinato un sicuro successo nel raggiungimento di standard qualitativi di un 2014 figlio di un’annata molto particolare. Molte aziende hanno dovuto investire in mano d’opera e ore di lavoro per controllare le problematiche derivanti dall’eccessiva umidità, intervenendo con diradamenti e asciugando e disinfettando le aree più a rischio (vigneti a bassa quota). In effetti, alla fine Dell’estate, per i viticoltori dell’Italia centro-settentrionale, si prospettava una delle vendemmie più problematiche della storia. Nessuna eccezione per il Chianti Classico, dove le condizioni climatiche hanno favorito in alcune zone anche l’attacco di parassiti. I primi campioni di uve del territorio, raccolti a fine agosto, si presentavano ancora non del tutto invaiati e con un’elevata acidità. Tuttavia, le favorevoli condizioni climatiche del mese di Settembre e della prima metà di Ottobre, con giornate estive e notti fresche, ha consentito alla pianta una maturazione graduale ma completa che ha permesso, a metà ottobre, di vendemmiare uve (in particolare il Sangiovese) in grado di produrre vini eleganti ed equilibrati, con una spiccata componente aromatica ed acida, perfetta per il loro successivo invecchiamento. I vini del 2014 hanno un carattere non convenzionale, con un colore molto intenso grazie alla buona estraibilità degli antociani ma con l’impronta tangibile del Sangiovese, che conferisce struttura e armonia al vino per l’elevato corredo in polifenoli. Nonostante le difficoltà incontrate nelle varie fasi pre-vendemmiali, la produzione di Chianti Classico 2014 è risultata buona anche a livello quantitativo, sopra le medie degli ultimi anni.
 
2013
Produzione totale: 260.000 ettolitri
Andamento stagionale: da un punto di vista strettamente meteorologico il 2013 ha registrato nel primo semestre un’elevata piovosità con una tendenza a temperature che spesso si sono stabilizzate sotto le medie dei periodi di riferimento: a un inverno vero, che quest’anno ha riportato spesso in Chianti temperature vicine allo 0, ha fatto seguito una primavera che ha tardato a invertire una tendenza prettamente invernale causando una fioritura tardiva. Il caldo arrivato veramente intorno alla metà di luglio ha accelerato i processi di maturazione delle uve, che ha proseguito con regolarità durante un’estate dalle temperature tipiche della stagione e da un settembre perfetto che ha accentuato le escursioni termiche già registrate in estate e ha permesso una maturazione delle uve decisamente equilibrata. Il lavoro dei tecnici e dei vignaioli portato avanti nei mesi precedenti la vendemmia ha determinato un sicuro successo nel raggiungimento di standard qualitativi. Se i primi campionamenti delle uve Sangiovese, vera anima del Chianti Classico, avevano già evidenziato un buon livello di zuccheri con la giusta acidità, a giochi fatti possiamo costatare che nelle zone del Gallo Nero ci siamo trovati con una qualità delle uve al di sopra della media, con livelli di maturità dei polifenoli ottimale ed in perfetto equilibrio con la struttura acida delle uve. Questi parametri, insieme alla concentrazione zuccherina dei mosti non eccessivamente elevata, come spesso accade nelle annate molto calde e siccitose, hanno permesso di condurre i processi di vinificazione esaltando le potenzialità delle uve. Le fermentazioni alcoliche prima e malolattiche dopo, hanno mostrato avvii repentini e decorsi regolari senza problematiche particolari, a dimostrazione della sanità delle uve e dell’ottimale bilanciamento dei suoi principali componenti nobili. I Chianti Classico 2013 risultano molto equilibrati, fra profumi e sapori e soprattutto i sapori sono molto ben dosati: sono equilibrati i polifenoli, l’estratto, i tannini, la glicerina, in modo da armonizzarsi senza che nessun elemento prevalga sull’altro, grazie anche alle non eccessive gradazioni alcoliche che si sono sviluppate in seguito all’andamento climatico della stagione.
 
2012
Produzione totale: 235.000 ettolitri
Il 2012 sarà ricordato nel territorio del Gallo Nero per la grande paura di fine estate, quando dopo mesi di siccità si temeva un’annata davvero difficile. Fortunatamente già a fine agosto, dopo una stagione povera di acqua e una delle estati più calde degli ultimi anni in Chianti è tornata la pioggia che ha fornito l’apporto idrico necessario a garantire anche per questa strana stagione una buona annata di Chianti Classico. Certo, l’andamento climatico registrato fino alla fine di agosto ha inciso sulla quantità di uva che è stata portata in cantina. La produzione 2012 si attesta intorno ai
235.000 hl registrando un calo quantitativo di c.a. il 16% rispetto allo scorso anno, ma per quanto riguarda la qualità dell’annata l’ottimismo cresce con il passare dei mesi. Andamento stagionale. Se infatti l’inizio dell’anno ha presentato un andamento stagionale nella norma, con freddo e neve nei mesi di gennaio e febbraio e una primavera mite e piovosa soprattutto ad aprile, dopo le piogge di inizio maggio l’acqua è sparita non solo dal territorio del Gallo Nero ma da gran parte d’Italia, mentre contestualmente salivano le temperature. Luglio e agosto in questo senso sono stati teatro di diversi fenomeni che al di là di nomi più o meno epici, hanno portato temperature bollenti. Questi fenomeni, associati a scarse riserve idriche dei terreni, hanno in parte rallentato i processi di maturazione delle uve senza però mai arrivare a un arresto vero e proprio. Le piogge di inizio settembre hanno fortunatamente permesso il riavvio dei fenomeni fisiologici all’interno dell’acino, e unitamente alla generale diminuzione delle temperature medie e a alla maggiore escursione termica notturna, che comunque in Chianti si è manifestata anche nei mesi più caldi, hanno garantito un recupero di una situazione che sembrava in un primo tempo molto difficile, soprattutto per le varietà più tardive come il Sangiovese. Una vendemmia all’insegna del Sangiovese. Sarà proprio il vitigno principe del Chianti Classico a caratterizzare questo nuovo millesimo: il Sangiovese infatti grazie alla sua maggiore adattabilità a condizioni termiche più difficili ha retto molto bene gli scompensi climatici di questa stagione. I benefici effetti del mese di settembre hanno garantito un ottimo decorso del processo di maturazione delle uve che sono state colte nei tempi ormai tradizionali del territorio del Chianti Classico, tra fine settembre e inizio ottobre. Dal punto di vista sanitario le uve sono arrivate in cantina in condizioni perfette proprio grazie alla alte temperature e alla carenza di umidità che hanno impedito l’insorgere delle tradizionali malattie della vite (peronospora, oidio, ecc.). Questo ha favorito un corretto e repentino decorso della fase fermentativa, che ha dato vita a un contenuto medio di alcool non esagerato (intorno ai 14 gradi nelle punte massime). I Chianti Classico 2012 sono quindi vini equilibratissimi, con un ottimo bilanciamento tra alcol, acidità e polifenoli che garantiscono prodotti morbidi, con un grande frutto e una buona ma non eccessiva componente alcolica.
 
2011
Produzione totale: 280.000 ettolitri
Il 2011 del Chianti Classico ha retto bene gli eccessi termici di fine stagione e lascia ben sperare per il futuro. La stagione, infatti, ha regalato un frutto ben equilibrato, grazie a un territorio fortemente collinare, formato da terreni per lo più argillosi che hanno potuto accumulare durante l’anno le riserve idriche necessarie ad affrontare i picchi termici dell’ultimo mese. Inoltre il Sangiovese – pietra angolare e cuore pulsante del Gallo Nero – si è negli anni perfettamente ambientato al clima del territorio chiantigiano ed ha retto bene al grande caldo che ha caratterizzato i mesi estivi, traendone beneficio, al punto di portare i grappoli a maturazione con una/due settimane di anticipo rispetto ai tempi tradizionali. Il buon andamento delle condizioni atmosferiche riscontrato nel passare delle diverse stagioni ha sicuramente contribuito a quello che potrebbe essere un grande millesimo per il Gallo Nero: un fine inverno caldo e piovoso ha aperto le porte a una primavera mite con piogge, intorno a fine maggio e inizio giugno, che si sono rivelate utili per garantire una buona riserva idrica alla piante, il cui sviluppo è proceduto con un leggero anticipo sull'andamento tradizionale. La fine del mese di giugno e l'inizio del mese di luglio particolarmente caldi hanno accelerato le ultime fasi di sviluppo dei grappoli. L'agosto molto caldo e con assenza di piogge aiutato dall’ottima escursione termica di settembre, ha completato la maturazione dei grappoli la cui quantità però nel 2011 cala di circa il 10% rispetto alle passate stagioni. Sotto il profilo sanitario l'andamento climatico della stagione è stato ottimo, quasi perfetto. Le uve arrivate in laboratorio a settembre hanno da subito presentato condizioni sanitarie eccezionali, in particolare il Sangiovese che presenta un tenore zuccherino molto alto. L’affinamento in cantina ha registrato un andamento regolare. Piogge arrivate a fine settembre in Chianti hanno infatti abbassato le temperature, soprattutto nei vigneti di quota più alta, così la fermentazione delle uve non è avvenuta in tempi troppo rapidi, come in altre zone della regione che non hanno potuto godere di temperature più fresche poco prima della vendemmia. A ormai quattro mesi dalla vendemmia le ottime previsioni di settembre iniziano a diventare più solide certezze. Il vino in cantina si presenta con un’ottima acidità e con tannini “croccanti”, che sembrano avere tutte le carte in regola per garantire un millesimo da apprezzare anche nel tempo.
 
2010
Produzione totale: 265.000 ettolitri
Il 2010 ha presentato condizioni climatiche difficili con situazioni alterne: le temperature si sono stabilizzate spesso sotto le medie dei periodi di riferimento degli anni più recenti. A un inverno degno di questo nome, che ha riportato in Chianti temperature vicine allo zero, ha fatto seguito una primavera fresca e piovosa, con temperature che hanno faticato un po’ a rialzarsi, causando un rallentamento dello sviluppo vegetativo e una fioritura tardiva. Il caldo di fine giugno – inizio luglio ha permesso di riequilibrare le fasi fenologiche della vite anche se la maturazione del frutto è continuata più lentamente nei mesi di agosto e settembre, anch’essi sotto le medie stagionali. All’epoca di vendemmia l’uva si è presentata in buone condizioni, grazie anche a un’attenta cura delle vigne da parte dei produttori che hanno saputo contrastare l’eccessivo sviluppo vegetativo di inizio estate e le condizioni favorevoli allo sviluppo delle principali malattie fungine. E’ stato proprio il lavoro dei tecnici e dei vignaioli portato avanti nei mesi scorsi e la rigorosa selezione dei grappoli nei giorni della vendemmia a determinare il successo di un 2010 figlio di una stagione piuttosto difficile. Nonostante l’annata particolare da un punto di vista meteorologico, l’uva vinificata quest’anno è risultata veramente interessante. Insomma, nel 2010 del Gallo Nero cala la quantità ma non la qualità, per un millesimo ricco di aromi e profumi e con una grande struttura conferita da ottimali livelli di acidità che fa sperare in un Chianti Classico da invecchiamento, sul filotto delle ultime ottime annate che il Chianti Classico ha collezionato nel primo decennio del 2000. Le gradazioni alcoliche risultano elevate ma senza eccessi, a vantaggio di prodotti equilibrati, che lasciano spazio a un ricco bagaglio aromatico.
 
2009
Produzione totale: 295.000 ettolitri
Da un punto di vista strettamente meteorologico il 2009 ha registrato nelle diverse stagioni situazioni alterne, a volte eccessive per i periodi di riferimento, ma comunque alla fine equilibrate da un finale di stagione ottimale. All’ormai abituale inverno con temperature miti ha fatto seguito una primavera dall’eccezionale piovosità, il cui effetto è stato un precoce risveglio del ciclo vegetativo delle piante ed un loro successivo sviluppo abbastanza accelerato. L’arrivo dell’estate ha portato temperature alte ben affrontate, però, da un terroir che da fine agosto in avanti ha potuto godere di ampie escursioni termiche che hanno dato alle piante temperature fresche nelle ore notturne. Con l’alternarsi in settembre di piogge e sole l’uva ha potuto completare con esiti eccellenti la sua maturazione. In cantina sono arrivati frutti maturi, da una buona complessità aromatica. Il 2009 del Gallo Nero presenta valori medi del grado alcolico, dell’intensità colorante e dell’estratto secco netto superiori a quelli registrati nelle ultime annate, facendo ipotizzare una positiva evoluzione del prodotto con l’invecchiamento. Bassa in generale l’acidità totale, fatto dovuto in particolare alla quasi assenza di acido malico.
 

C.d.G.