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Scenari

Export dei vini toscani, sfiorata quota un miliardo di euro. E il Piemonte non è così lontano

08 Febbraio 2016
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Nei primi 9 mesi del 2015 le esportazioni sono cresciute del 21,9 per cento. Il merito dei vini Dop, bianche e rossi, sempre più apprezzati negli Usa, in Cina e nei paesi extra Ue

Il 2015, per il vino toscano, potrebbe passare alla storia come l’anno del grande sorpasso sul Piemonte per quanto riguarda l’export. Nei primi 9 mesi dello scorso anno, infatti, il commercio estero dei vini toscani è cresciuto del 21,9% (media nazionale 5,4%), superando i 646,4 milioni di euro in valore. Trend che, se confermato anche per l’ultimo trimestre dell’anno, porterebbe l’export toscano alla cifra record di 923,4 milioni di euro.

A dirlo Toscana Promozione nel corso della conferenza stampa di presentazione di Buy Wine, l’evento che coinvolgerà 200 produttori toscani e circa 250 buyer internazionali provenienti da 36 Paesi, in programma il 12 e 13 febbraio alla Fortezza da Basso di Firenze. 
Un dato confermato dall’Osservatorio Business Strategies Paesi Terzi, a cura di Nomisma Wine Monitor che ha parlato di una “velocità tripla” dei vini toscani diretti verso i Paesi extra Ue, con un aumento, nei primi 9 mesi del 2015, nettamente superiore rispetto a quello nazionale. Secondo l’Osservatorio, la Toscana in questi Paesi è infatti cresciuta del 29,4%, contro il 9% della media italiana. Un risultato senza precedenti per la Toscana, raggiunto grazie al boom dell’export negli Stati Uniti (+47,3% contro il già ottimo +15,3% nazionale) ma anche con il salto di qualità sulla Cina (+44,9% contro +16,9%) e il Canada (+33,7% contro il 13,4%).

Per Silvana Ballotta, Ceo di Business Strategies: “Il sistema di promozione della regione si sta dimostrando il più evoluto sul panorama italiano, con una crescita e un posizionamento del vino toscano sui mercati extra Ue che stanno facendo da apripista per l’intero comparto nazionale. Una promettente combinazione di marketing, brand e qualità – ha proseguito la Ceo della società fiorentina che cura l’internazionalizzazione di oltre 400 aziende del settore –, che ha reso il 2015 l’annata migliore di sempre per l’export extra Ue, con 5 Paesi terzi tra i primi 7 buyer internazionali e una quota che copre quasi i 2/3 del mercato estero toscano, una quota di gran lunga superiore a quella nazionale (47,3%)”.


(Silvana Ballotta, Ceo di Business Strategies)

L’ottima performance sui Paesi terzi è visibile anche scorporando i dati regionali: tutte le province, ad eccezione di Arezzo, superano la quota del 50% delle esportazioni con le vendite extra-Ue; a Firenze va la maglia d’oro (81,2%), seguita da Livorno (62,3%) e Siena (62,2%). Questo scenario positivo – secondo l’Osservatorio Business Strategies Paesi Terzi curato da Nomisma – deve rappresentare uno stimolo per continuare a investire in una promozione ragionata e sinergica: il vino toscano ha ancora potenziale inespresso, e con esso margini di crescita, specialmente per i consorzi emergenti.
Il Piemonte, intanto perde quota e la Toscana e lì, ad un soffio. Quello appena concluso è il sesto anno consecutivo di crescita per l’expo dei vini toscani che, per la prima volta nella storia, si avvicinano al miliardo di euro. Una cifra che oggi riesce a superare solo il Veneto, da tempo leader di questa particolare classifica.

Dal 2003 ad oggi il commercio estero dei vini toscani è cresciuto del 102.4% in valore, facendo registrare solo due risultati negativi, in concomitanza della crisi economico finanziaria del 2008-2009. Una breve parentesi che, in realtà, ha fatto da preludio ad una delle stagioni più felici per l’export toscano che dal 2009 al 2015 è cresciuto del 81%. Come se non bastasse, peraltro, il risultato del 2015 supera dell’89% quello del 2005, ossia della miglior annata per l’export dei vini toscani prima della crisi. Una performance che aumenta il peso toscano sul totale delle esportazioni nazionali passando dal 14.8% del 2014 al 16.7% del 2015. Dato, quest’ultimo, che consolida il terzo posto della Toscana in Italia dopo Veneto e Piemonte, con buone possibilità di conquistare, però, la seconda piazza.

Il successo dell'enologia toscana nel mondo è trainato, in primo luogo, dai vini Dop (Rossi e Bianchi) che rappresentano il 64.6% dell'export regionale di vini in valore e che nei primi 9 mesi del 2014 (gennaio-settembre) hanno fatto registrare un incremento nelle esportazioni del+9%, attestandosi ampiamente sopra quota 416 milioni di euro a cui corrisponde però un calo del-5.6% in quantità. Un andamento, quello dell’export toscano, determinato dall’aumento dei prezzi alla produzione delle Dop. Come risulta dall’ultimo rapporto Ismea, infatti, in un 2015 caratterizzato da un aumento medio dell’8% a livello nazionale, alcune delle principali denominazioni toscane fanno registrare invece un incremento a due cifre. E’ il caso del Brunello di Montalcino (+14.9%), del Chianti Classico (+36,9%) e del Nobile di Montepulciano (+24.5%). In calo, invece, i prezzi alla produzione delle Dop Chianti (-5.4%), Chianti Colli Senesi (-1.8%) eVernaccia di San Gimignano (-4.4%).

Le Aree di mercato principali per il vino toscano a denominazione d’origine sono America settentrionale (188,2 milioni) ed Europa (186.0 milioni di euro) con incrementi, rispettivamente, del 15.8% e del +5.6% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.

C.d.G.