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Scenari

Marsala si pensa ad una Docg. “Selezione di uve, minimo 15 gradi: così diventerà un must”

02 Febbraio 2016
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Il Marsala pensa ad una Docg. In realtà, più che un pensiero, sembra ormai un’idea molto ben avviata e che, a sentire Nino Barraco, assessore comunale all’Agricoltura presso il comune di Marsala e produttore di vini, potrebbe essere un percorso molto rapido.

L’iniziativa è stata proposta da alcuni produttori vinicoli marsalesi – Gaspare Baiata, Ercole Alagna e Renato De Bartoli – ed ha trovato il sostegno dell'amministrazione marsalese guidata dal sindaco Alberto Di Girolamo.
La proposta è stata presentata proprio dall'assessore Antonino Barraco nel corso di un incontro con gli associati della “Strada del Vino” e il Consorzio tutela del marsala. Tutti si sono ritrovati a Palazzo Fici – sede dell'Enoteca istituzionale – per affrontare una tematica così importante per l'economia cittadina. 
“La Docg sarebbe una cosa pazzesca su cui investire e dalla quale ripartire pensando al futuro – dice Barraco-. Si tratta di un progetto importante perché parte proprio dalla qualità delle uve che saranno ammesse dal disciplinare, visto che il Marsala Docg non potrà in alcun modo essere “corretto” per quel che riguarda i livelli di alcol. Ecco perché non è detto che si potrà produrre ogni anno”.


(Nino Barraco)

Già, perché proprio la gradazione alcolica sarà una delle caratteristiche di questo vino, “che dovrà avere almeno 15 gradi alcolici”. Insomma, di certo non un vino da tavola, ma non potrà nemmeno essere alcolizzato, come avviene adesso per il marsala del consorzio.
“È una sfida – dice Barraco – che lanciamo sul mercato ed anche un'operazione che può aiutare il rilancio della Doc marsala”. Una proposta condivisa dallo stesso presidente dell'Associazione “Strada del Vino”, Salvatore Lombardo, che aggiunge: “Il progetto più che per il numero di bottiglie che si potranno produrre, va valutato sotto l'aspetto del marketing e mediatico, con conseguenti positive ricadute sull'economia dell'intero territorio”. Presente anche il sindaco di Marsala Alberto Di Giacomo, l'incontro ha registrato gli interventi dei produttori Francesco Intorcia, Stefano Caruso, Carlo Martinez, Giacomo Ansaldi, Gianfranco Paladino e Bruno Fina. Tutti hanno voluto manifestare il loro compiacimento per l'iniziativa. Eppure, nonostante l'interesse del Consorzio tutela del vino marsala, il suo delegato Diego Maggio ha fatto sapere di essere contrario all'uso del nome “marsala” per la Docg.

“Questi sono dettagli – spiega Barraco -. Intanto ci sarà un nuovo incontro dove spero, tutti i produttori del consorzio interverranno per poter meglio apprezzare questa idea per il rilancio del territorio. Sul nome, si può pensare a “Marsala di Marsala”, “Marsala naturale” o “Marsala classico”: Credo, però, che il primo passo, quello fondamentale, è che tutti viaggino compatti della realizzazione di questa idea. Oggi sono pochissime le aziende che producono Marsala: penso che in futuro tutte vorranno produrre un’etichetta Docg”.
Il consorzio, oggi, comprende 29 tipologie di Marsala, “tutte saranno mantenute – spiega Barraco -, nessuno vuole togliere una sola bottiglia a questo tessuto economico o intaccare gli interessi di qualcuno. La Docg è altro. Serve per portare il nostro nome del mondo in maniera diversa”.

G.V.