Poche calorie, ma attenti
alle reazioni allergiche
Si mangiano poche volte all’anno e per questo il loro apporto nutrizionale è quasi ininfluente. Le scorpacciate di babbaluci, quindi, non devono preoccupare chi cura la linea. Un po’ più attenti, invece, devono stare i soggetti allergici e chi soffre di gotta, cioè coloro che hanno tassi elevati di acido urico nel sangue.
Silvio Buscemi, docente di Nutrizione clinica all’Università di Palermo, ci tiene a non lanciare allarmi ma allo stesso tempo sottolinea che “una bella mangiata di lumache potrebbe causare un attacco gottoso”. Buscemi aggiunge che “sono potenzialmente sensibili anche coloro i quali non sono direttamente allergici a questo alimento ma potrebbero esserlo per reazione allergica crociata. Ad esempio spesso sono gli allergici agli acari a non tollerare le lumache”.
Dal punto di vista nutrizionale, invece, i babbaluci rappresentano un’inezia. “Non contengono carboidrati – spiega il nutrizionista – ma hanno piccole quantità di proteine e acidi grassi”. E se si tiene conto delle calorie l’apporto è assolutamente trascurabile: circa 100 grammi di lumache ma senza guscio contengono appena 70 calorie. “Sono difficilmente reperibili, stagionali e il loro consumo è occasionale – dice Buscemi – per cui non dobbiamo affatto preoccuparci dell’aspetto nutrizionale. In questo caso comanda il gusto: se ci piacciono le mangiamo e finisce lì”. E per il caviale di lumache? “Ovviamente non ci sono studi sulle uova delle chiocciole – afferma il docente – ma credo che dal punto di vista nutrizionale valgano le stesse indicazioni date per le lumache”.
Fra. S.