Hanno aderito anche i pluristellati Cracco e Sadler
di Michele Pizzillo
La geniale invenzione napoletana del caffè sospeso è una storia che conosciamo tutti. E che ha fatto scuola, a quanto pare, ad alto livello, visto che è stata ripresa della Caritas Ambrosiana, opportunamente aggiornata. E sì, perché la Caritas non ha nessuna necessità di garantire un caffè ad un amico; ma assicurare un pasto caldo a chi non ha la possibilità di cucinarlo a casa o è addirittura senza tetto. Ecco che il caffè sospeso, trasferito sotto la Madonnina, diventa “cena sospesa”, grazie alla partecipazione di persone generose.
Cosa ha fatto la Caritas di Milano? Ha messo insieme un po’ di ristoranti (ci sono anche due pluristellati meneghini: Cracco e Sadler), creando così una rete di locali solidali, e insieme al Comune e alle associazioni di categoria, ha invitato i milanesi a partecipare a questa gara di solidarietà finalizzata ad “offrire un pasto a chi non può permetterselo – spiega don Davide Milani, responsabile comunicazione dell’Arcidiocesi di Milano -, con una offerta, di qualsiasi entità, per contribuire all’acquisto di “ticket restaurant solidali”, del valore di 10 euro. I centri di ascolto di Caritas Ambrosiana provvedono a distribuire i buoni pasto alle persone che hanno bisogno di aiuto. Chi li riceve può spenderli nei ristoranti e nei caffè della città come un qualsiasi altro cliente.
Ed anche a Capodanno. Tant’è che il ristorante Kapuziner ha deciso di offrire il cenone del 31 dicembre a 28 persone in difficoltà, segnalate da Caritas Ambrosiana. Questi bisognosi ceneranno insieme agli altri clienti del locale, senza alcuna distinzione, consentendo loro di vivere così una serata di serenità. In quest’angolo di Baviera a Milano, il menù per accogliere in allegria l’arrivo del nuovo anno si apre con il Brezel, il boccale di Weihnachtsbier, tomino con speck e selezione di affettati bavaresi con insalata di crauti. Il tris di prime è fatto di Spatzle alla salsiccia, Saccottino di crespella con ripieno di trota affumicata e Canederli al formaggio con ristretto di Schwarzbier e cipolle; poi c’è la Spalla di maialino al profumo di ginepro con patata al cartoccio e crauti rossi; per concludere con Stollen bavarese, tiramisù ai frutti di bosco, caffè e biscotti natalizi. Tutto al costo di 45 euro.
Tranne i 28 ospiti scelti dalla Caritas Ambrosiana che potranno festeggiare l’arrivo del nuovo anno nella Kapuziner Platz di Porta Romana, l’altra è ubicata sui Navigli, un locale progettato e arredato dall’architetto tedesco Heidi Inselkammer. Si tratta di una tipica birreria bavarese che occupa 200 metri quadrati suddivisi in tre sale – denominate dei cuori, della musica, della cucina – tutte decorate con oggetti originali bavaresi. Un ambiente accogliente e molto bello e che, oltretutto, lascia spazio alla conversazione, quanto mai utile a chi, in stato di bisogno, non trova nemmeno gente disposta a scambiare due chiacchiere. Nella birreria bavarese, infatti, si sta seduti in tavoli lunghi, l’uno accanto all’altro, anche se non ci si conosce e ovviamente, presto si arriva al dialogo tra persone che svolgono i più svariati mestieri: dall’operario all’impiegato, dallo studente al professionali sta.
I ristoranti milanesi aderenti alla Cena sospesa sono: Abbottega, Argonne Cafè, Bagutta, Caffè Martini, Caffè Mercanti, Caffè Rivoli, Dolci chiacchiere, El Beverin, El Porteño di Viale Elvezia e quello di Viale Gian Galeazzo, Galleria di Galleria Vittorio Emanuele, Giulio Pane e Ojo, Granaio, lo storico Jamaica di Via Brera, Living, Malù, Mes Amis, Movida, Osteria Casa Tua, PanVinOlio, Paradice, Pisco, Ristorante Cracco, Ristorante Puertoalegre, Sadler, Savini in Galleria, Trattoria Il Glicine, Trattoria Mirta.