(Stefano Zanette)
Dopo aver appreso i dati relativi alla produzione ottenuta in Veneto dalla campagna vendemmiale 2015 e aver stimato quella del Friuli Venezia Giulia, il consiglio di amministrazione del consorzio di tutela della Doc Prosecco ha deliberato all’unanimità l’avvio della procedura che, tra la fine del mese di gennaio e l’inizio di febbraio, consentirà all’assemblea ordinaria dei soci del consorzio di esprimersi in relazione all’utilizzo della “riserva vendemmiale”.
I dati, che hanno sostanzialmente confermato le previsioni elaborate dal consorzio, hanno evidenziato che la produzione ottenuta dalla vendemmia 2015 si dovrebbe attestare a circa 3,4 milioni di ettolitri, dei quali, poco meno di 3 milioni, già nella disponibilità del sistema produttivo, e la parte rimanente da utilizzare sulla base dei presupposti definiti dalla normativa vigente e rimessi alla volontà dell’Assemblea.
“Il consiglio di amministrazione del consorzio – ha commentato Stefano Zanette – ha appreso con grande soddisfazione questi dati. Dopo una vendemmia come quella del 2014, avara di soddisfazioni, confidavamo in una vendemmia più generosa sia in termini quantitativi che qualitativi, così è stato e non possiamo che rallegrarcene. Saranno circa 360 milioni le bottiglie di Prosecco immesse nel mercato con la vendemmia 2015: vale a dire che idealmente ogni giorno nel mondo si stappa un milione di bottiglie di Prosecco Doc”.
Ora, conclusasi l’analisi sui risultati raggiunti, per il Consorzio si aprono nuovi tavoli di confronto con la necessità di delineare le prospettive della denominazione, a cominciare dal tema dell’eventuale innalzamento dei limiti imposti alla rivendicazione delle uve Glera da destinare alla Doc Prosecco.
“È un percorso non facile – aggiunge Zanette – che deve coniugare interessi diversi nella condivisione di un unico obiettivo di lungo termine, capace di garantire sia la filiera produttiva che i consumatori. Un’analisi che, partendo dai numeri dei volumi e del valore, non potrà prescindere dal mantenimento degli elevati standard qualitativi raggiunti e se possibile incrementarli, guardando con particolare attenzione al tema della sostenibilità”.
“I temi sul tavolo – conclude Zanette – presentano molti aspetti che dovranno essere approfonditi nelle prossime settimane ma c’è almeno un punto sul quale vi è una convergenza pressoché univoca e che non potrà in alcun modo essere messo in discussione: l’eventuale incremento viticolo oltre i limiti definiti nel 2011, non garantirà alcun privilegio, e allo stesso tempo nessun pregiudizio, alle superfici a Glera già piantumate al momento dell’adozione dei futuri provvedimenti”.