(Andrea Graziano e Valentina Chiaramonte)
di Manuela Zanni
“Paese che vai usanza che trovi”. Sembra essere proprio questo il motto che ha ispirato Andrea Graziano, l’imprenditore catanese ideatore del concept “Fud”, il fast food da gourmet che, dopo il successo della sede catanese, ha deciso di fare il bis a Palermo, scegliendo una zona, a pochi passi dal Teatro Massimo, che rappresenta per i palermitani il cuore pulsante della vita notturna e dello street food. Una bella scommessa quella di Andrea che, a soli tre mesi dall’inaugurazione, può già definirsi anche una bella vittoria.
La bottega sicula è divenuta, in breve, un modello per la ristorazione veloce di qualità che sa rispettare il territorio valorizzando una rete di piccoli produttori locali ancora sottovalutata, rappresentando al meglio lo street food al punto da meritare il premio del Gambero Rosso come migliore realtà street food della Sicilia.
Oltre ai panini, di cui, in realtà, non resta che l’aspetto poichè il contenuto è degno di un piatto da gourmet, il menù della sede palermitana è arricchito di nuove originali proposte che tengono conto delle tradizioni locali e mantengono centrale il ruolo dei piccoli produttori d’eccellenza del territorio. Il format catanese, già collaudato, si adatta alla tradizione gastronomica palermitana, accogliendo qualche new entry quali le uova biologiche in arrivo dall’azienda Bosco Ficuzza, la provola delle Madonie e l’azienda Manna di Giulio Gelardi, solo per citarne alcune. Ma non solo. Vi sono proposte interessanti anche per vegetariani e vegani, come il “Vegan Che Bab”, il “Vegan Am Burger” e il “Vegan Ot Dog”, che rappresentano una importante apertura nei confronti di una grossa fetta di clientela, sempre più in crescita, che, finalmente, i ristoratori hanno smesso di ignorare.
Nel giorno di Santa Lucia, l’inconfondibile stile di Fud, ironicamente irriverente e dissacrante nei confronti della grammatica inglese, consentirà alla clientela palermitana di ordinare oltre ad un Cis Burger o un Ors Che Bab, anche due tipi di “arancinie”.
“Insieme a Valentina Chiaramonte, abbiamo pensato di creare questo “gioco” di parole e di gusti, per rafforzare il concetto di unione tra le due città, Palermo e Catania, divise oggi da tanti problemi logistici e strutturali, ma sempre più unite dal Fud – spiega Andrea Graziano e continua – per questo motivo nel giorno di Santa Lucia serviremo le “Arancinie”. Solo per quel giorno da Fud a Palermo si potrà prendere, a pranzo e a cena, una porzione che comprende due arancini a punta preparati con sarde e finocchietto e due arancine tonde preparate alla “norma” con melanzane fritte ricotta pomodoro e basilico”.
Si tratterà di una sorta di terra di mezzo, di luogo immaginario in cui spariscono le note divisioni tra gli arancini catanesi e le arancine palermitane, unendosi in un unico prodotto, dal sapore inconfondibile, simbolo della sicilianità.