L’ASSOCIAZIONE
Tre i nuovi ingressi, tutti locali della Sicilia orientale. Ma “sotto esame” c’è anche un ristorante di Castellammare
New entry per
le Soste di Ulisse
Tre nuovi associati alle Soste di Ulisse, l’associazione di ristoratori e proprietari d’hotel siciliani con l’obiettivo dell’altissima qualità. Della lista sono infatti entrati a far parte Capofaro, il resort-ristorante di Salina di proprietà della famiglia Tasca d’Almerita, l’hotel Cassisa di Milazzo e il San Pietro di Taormina. Ma le novità non sono finite, perché prima della chiusura della guida potrebbero entrare anche un altro ristorante e un albergo a Siracusa e un ristorante di Catania.
«Abbiamo già avviato le ispezioni – dice il segretario dell’associazione, Giuseppe La Rosa, titolare della Locanda di Don Serafino a Ragusa – che si concluderanno a fine novembre, in tempo per la guida la cui uscita è prevista fra gennaio e febbraio».
Supremazia per la Sicilia orientale, dunque, anche se nei prossimi giorni è prevista una «passeggiata» delle Soste anche a Castellammare del Golfo, in provincia di Trapani, dove è stato segnalato un locale che potrebbe entrare a far parte del novero dei 23. Il nome? Ancora top secret.
Nessun segreto, invece, per un altro progetto che l’associazione sta portando avanti: «Stiamo organizzando un premio dedicato al miglior giovane chef della Sicilia – spiega La Rosa -. Un riconoscimento dedicato ai giovani, anche non proprietari e che non abbiano ancora compiuto i 29 anni, che lavorano nell’ombra nelle cucine dei tanti ristoranti dell’Isola. Stiamo lavorando al regolamento che vedrà coinvolte le scuole».
E per promuovere sempre di più il made in Sicily, le Soste di Ulisse sta progettando la partecipazione alla prossima Fiera del lusso di Montecarlo.
C.d.G.