La vendemmia di quest'anno segna un aumento della produzione del 2,7% in media nell'Unione europea a 28 paesi, rispetto allo scorso anno (171,2 milioni di ettolitri del 2015 contro i 166,7 del 2014). Sono questi gli ultimi dati riferiti dai viticoltori europei del Copa-Cogeca, che conferma il primato italiano, con 50,369 milioni di ettolitri, davanti alla Francia con 47,666 e alla Spagna con 40,600.
“Possiamo rassicurare i compratori sul fatto che il vino c'è, sarà molto buono e non c'è motivo di temere una volatilità dei prezzi” ha detto Thierry Coste, presidente del gruppo di lavoro “Vino” del Copa-Cogeca, che rappresenta le principali organizzazioni agricole.
“In Italia siamo soddisfatti della nostra vendemmia e speriamo di ottenere risultati eccellenti in cantina – ha spiegato Palma Esposito di Confagricoltura -. Il nostro aumento rispetto all'anno scorso è di circa il 12%, tranne in alcune regioni che hanno stabilità nella produzione”.
“L'Italia è l'ultimo Paese europeo a chiudere la vendemmia, ci sono ancora aree dove non è terminata, come per l'Aglianico in provincia di Avellino, il Nerello in Sicilia nella zona dell'Etna e alcuni Nebbioli in Valtellina” ha aggiunto Domenico Bosco di Coldiretti. “Nessun altro Paese al mondo – ha spiegato Bosco – può vantare tre mesi di vendemmia, cosa che invece possiamo fare noi grazie alla varietà di territori e condizioni climatiche”.
C.d.G.