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L'evento

Le strade del vino di Erice Doc che piacciono al Nord: degustazione con i vini Fazio

03 Novembre 2015
Vincenzo_Fazio Vincenzo_Fazio


(Vincenzo Fazio)

da Milano, Michele Pizzillo

Fra i tanti lasciti di Expo, c’è anche la scoperta di Erice, questa parte di Sicilia nord occidentale che ha tanto da dire per l’enogastronomia. Soprattutto con la “Strada del vino Erice Doc” e con l’azienda vinicola Fazio. 

Entrambi, qualche settimana fa, hanno organizzato una serata di convivialità e di relazione proprio nella città dell’esposizione universale, coinvolgendo un gruppo di sommelier dell’Ais Lombardia, operatori del settore enoturistico e del turismo gastronomico, giornalisti e wine blogger specializzati, che ai tavoli del meneghino ristorante “Siciliah”, li hanno accompagnati in un viaggio sensoriale alla scoperta dei vini e dei migliori abbinamenti con il cibo.
Giochi di sapori che hanno visto la partecipazione anche di altri operatori della Sicilia Occidentale come Nino Castiglione e Barbera, che tutti conoscono rispettivamente per il tonno e per l’olio extra vergine di oliva, Maria Caterina Bulgarella dell’agriturismo Fontanasalsa che produce vino e olio, le saline Ettore e Infersa, il caseificio Ingardia, la maestra pasticcera Maria Grammatico e Elite Island con i suoi itinerari che permettono di scoprire i luoghi più suggestivi della Sicilia. Insomma, un viaggio sensoriale che pareva non finisse mai per la qualità e la quantità di eccellenze che è stato possibile scoprire in una sola serata.


(Bruno Alvisini)

Il vino ha sicuramente avuto un ruolo importante in questo appuntamento milanese, anche perché Fazio ha proposto cinque etichette come il “Pietrasacra historical Vineyard Catarratto 2012” fermentato in legno a cui segue un affinamento di otto mesi sui lieviti tra acciaio e cemento, ottenendo un vino di forte personalità. L’altro bianco è l’elegante, morbido e sapido “Aegades Grillo doc Erice 2014” con le sue belle note agrumate. Il rosso, invece, è il “Nero d’Avola doc Erice Torre dei Venti 2013” che si presenta con avvolgenti note di frutti rossi nonché profumi e sapori unici. Non sono mancate le bollicine, come il “Petali moscato spumante doc Erice” e il “Fazio blanc de blanc brut Doc Erice” ottenuto da uve Chardonnay spumantizzate con il metodo Charmat e che evidenzia intriganti note di crosta di pane.

Tutto questo in una Sicilia che vede calare l’ampiezza del suo vigneto. A raccontare questo fenomeno è stato il delegato Ais di Palermo Luigi Salvo che, con dati alla mano, ha fatto vedere come si è ristretto il vigneto isolano fatto di vitigni come Catarratto, Inzolia, Grillo, Nero d’Avola, Nerello Mascalese, “con i tre a bacca bianca che producono vini che meriterebbero una Docg”, dice Salvo.
La trasferta milanese delle “terre trapanesi” che hanno come punto di riferimento Erice, fa senz’altro parte di quelle iniziative che vede gli operatori siciliani impegnati “a tutelare e valorizzare un patrimonio vitivinicolo e di conoscenze accompagnandolo alla ricerca di sempre nuovi prodotti e di nuove tecnologie per mantenere nel bicchiere integri i profumi e i sapori dell’uva in vigna, allevata con cura e passione” dice Vincenzo Fazio che da presidente della “Strada del vino di Erice Doc” sottolinea che “il nostro futuro sta anche nel riscoprire le proprie radici”. E ovviamente nel fare conoscere il vino buono, non quello che nella grande distribuzione è proposto a 1,50 euro al litro.


(Maurilio Caracci)

I viticoltori del trapanese sono in prima linea nel difendere il proprio vigneto che, oltretutto, rappresenta l’85% della vigna dell’Isola. “Abbiamo indubbiamente un bell’impegno – sottolinea Bruno Alvisini, direttore dell’azienda Fazio – a saper tenere insieme tradizione e innovazione per mettere sul mercato prodotti di qualità elevata”. “E – aggiunge Maurilio Caracci, dirigente del Gal Elimos, ente che ha contribuito alla trasferta milanese – questa è la terra che da millenni genera vini che oggi sono particolarmente orientati a soddisfare i nuovi stili di consumo che si stanno affermando”.