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Scenari

L’allarme dell’Oms sulla carne rossa, il parere di chi non la mangia: “Non solo per la salute”

29 Ottobre 2015
vegetariano vegetariano

di Manuela Zanni

La posizione molto importante presa dall’Organizzazione mondiale della sanità sulla cancerogenicità delle carni rosse lavorate e insaccate secondo la quale “un gruppo di lavoro di 22 esperti provenienti da 10 paesi convocati dalla Iarc ha classificato il consumo di carne rossa come probabilmente cancerogena per l’uomo e carni lavorate come cancerogena per l’uomo” sta facendo molto parlare.

Sarebbe facile per me, vegetariana da 11anni e tendenzialmente vegana da 2, in un momento come questo, difendere questa posizione cominciando con l'elencare tutti i vantaggi che deriverebbero, non solo per i singoli ma anche per l'intero pianeta, dalla fine del consumo di carne, ma non lo farò. Credo che se ognuno decida come agire in base solo ed esclusivamente in base a ciò che è meglio per sè, non sarà mai veramente libero perché troverà sempre qualcuno che, per il proprio interesse personale, cercherà, magari riuscendoci, di convincerlo del contrario. Nel caso della carne, ad esempio, parleranno di qualità, di allevamenti biologici, di salute degli animali, come se trattare bene un essere vivente fosse qualcosa di raro, che cancelli il fatto che l'obiettivo finale sia, sempre e comunque, ucciderlo.

Penso, piuttosto, che essere vegetariani o vegani, debba essere un scelta intima, come una religione e, come tale, non debba nascere da un tornaconto personalebensì dalla convinzione, profonda e inconfutabile, che sia l'unica via giusta da seguire, perché dinanzi alla vita degli esseri viventi che vengono ogni giorno sacrificati per interessi economici da una parte e l' ingordigia dall'altra, non ci sia altro da fare se non inginocchiarsi e ammettere che ogni essere ha lo stesso diritto di vivere e che l'uomo non può avere la presunzione di deciderne la morte considerando la propria esistenza più importante rispetto ad ogni altra. Partendo da questo assunto di base, non posso che essere lieta, ma non stupita, che il rispetto della natura e di tutti gli esseri viventi che ne fanno parte, sia anche positivo per l'uomo perché credo sia la naturale conseguenza del far parte di un universo in cui l'essere umano non è al centro bensì è uno degli anelli della catena in cui dal benessere delle parti dipende l'armonia del tutto. La vita è un valore prezioso e va salvaguardato ad ogni costo. Se ci riflettiamo, rispettarla non costa molto, sicuramente meno della vita del più piccolo degli esseri viventi.