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Scenari

L’allarme dell’Oms sulla carne rossa, il parere di chi la mangia: “Compriamone poca, ma buona”

29 Ottobre 2015
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di Clara Minissale

Il giorno in cui l’Oms ha diffuso la notizia che le carni rosse lavorate possono causare il cancro, io ero a Taormina Gourmet ad assaggiare una delle carni più buone che abbia mai mangiato, il manzo nobile giapponese. 

E la mattinata era cominciata con una degustazione di Culatello di Zibello di tre diverse stagionature. Che dire? Una giornata fuori dalla norma, per me che non mangio spesso la carne e ancora meno i salumi. Non perché io sia vegetariana, ma perché sono convita, da tempo, che un uso frequente di carni rosse non faccia bene né alla salute nostra né a quella dell’ambiente, oltre che a quella degli stessi animali. Verdure e ortaggi hanno sempre una corsia preferenziale sulla mia tavola, ma la carne trova il suo spazio quando ha un nome e un cognome.

Ne compro poca, ma buona. I salumi invece proprio non rientrano nelle mie abitudini alimentari, ma un paio di volte all’anno mi viene voglia di mangiare un buon panino con il prosciutto crudo o con la mortadella e certo non me lo nego.
Non ho eliminato la carne dalla mia alimentazione e non lo farò. Ciò che ho eliminato, invece, e già da tempo, sono i polli, ormai diventati tutti sintetici e gonfi di chissà quali intrugli. Su questi l’Oms non si è pronunciata perché non ne hanno ancora studiato le conseguenze sulla salute umana, ma sono convinta che non appena lo faranno, i risultati saranno identici, se non peggiori, a quelli delle carni rosse lavorate. Ormai solo polli ruspanti, peccato non siano così facili da trovare sul mercato, soprattutto in una grande città. Anni fa, dopo avere fatto una approfondita inchiesta sui grandi predatori del mare, belli ricchi di metalli pesanti al loro interno, ho eliminato dalla mia dieta tonno e pesce spada, per esempio. Io non ne compro a meno che non siano tonnetti di piccola taglia e non ne ordino al ristorante, ma è chiaro che se me li ritrovo nel piatto a casa di amici, per dire, non fuggo via inorridita.

In un momento di grande ottimismo per l’umanità, dopo la diffusione della notizia da parte dell’Oms, sono arrivata persino a pensare (sperare): ma è possibile che questo allarme sia stato dato per terrorizzare il mondo e quindi salvarlo? Mi sono chiesta se non fosse possibile che questo monito così forte fosse stato individuato come unico modo per spingere noi terrestri a consumare meno carne e quindi tutelare ambiente e animali. Se non fosse cioè una specie di complotto ordito ai nostri danni per salvarci. Perché alla fine questa storia che la carne rossa faccia male non è mica una novità. Tutto sta nella misura. Ma qualcuno molto più con i piedi molto più per terra di quanto non lo siano i miei, mi ha fatto però notare che, purtroppo, la storia dell’umanità, ad oggi, non registra complotti a fin di bene.