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L'iniziativa

“Venite in Calabria”: quattro Gal in mostra a Milano raccontano i loro territori

14 Ottobre 2015
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La Calabria è terra d’eccellenze, spesso ancora poco conosciute. 

Per questo motivo, è ancora più piacevole per il visitatore scoprirle. In particolare, la provincia di Cosenza, ossia la parte settentrionale della Regione, presenta un’offerta turistica veramente completa: possibilità di vacanze al mare e in montagna, bellezze naturali, vestigia antiche, oasi di spiritualità, possibilità di praticare sport e fare escursioni, per finire con proposte enogastronomiche molto attraenti per qualità e creatività.

 

Un vero e proprio caleidoscopio di opportunità e di stimoli che è stato presentato a Milano, da parte di quattro Gal della provincia di Cosenza: Gal Alto Jonio Federico II, Gal Savuto, Gal Sila Greca, Gal Valle del Crati. Quattro territori contigui, differenti e complementari, accomunati dal rispetto per la tradizione e dalla grande ospitalità.

 

Per il Gal Alto Jonio Federico II, il direttore Franco Durso ha illustrato le peculiarità della zona, situata ai confini settentrionali della Calabria ionica che, dal mare, s’inerpica sino al Parco Nazionale del Pollino, passando per panorami collinari mozzafiato e antichi borghi medievali. Durso si è soffermato anche sui prodotti tipici della zona: il limone (vera eccellenza calabrese), i salumi (ottenuti dal suino nero di Calabria), l’origano, il peperoncino dolce e piccante e le Bacche di Goji, recentemente introdotte, che ben si adattano al microclima locale.

 

Per il Gal Savuto, la presidente Lucia Nicoletti ha posto in rilievo le tre filiere produttive dell’area collinare e montana: il vino Savuto Doc, le patate e le castagne; per quanto riguarda l’offerta turistica, strutturata in pacchetti, sono stati illustrati gli itinerari storico-naturalistici della valle del Savuto (i ponti romani, le cascate di Cannavina) e culturali (Santi e Briganti).

 

Per il Gal Sila Greca, il presidente Ranieri Filippelli ha presentato due perle della produzione agroalimentare: la rinomata liquirizia di Rossano e la cultivar Dolce di Rossano. In ambito culturale, è stato dato ampio spazio al Codex Purpureus Rossanensis, prezioso evangelario del VI secolo e sono stati mostrati i lavori dei maestri d’ascia di Cariati, ai quali si deve la produzione d’imbarcazioni pescherecce. Senza dimenticare la valle del Triondo, la più grande fiumara d’Europa e l’elefante di Campana.

 

Per il Gal Valle del Crati, l’amministratore delegato Valeria Fagiani e il presidente Stefano Leone hanno presentato il territorio delle valli del Crati e dell’Esaro, con le sue risorse storiche e naturalistiche e con tre filiere agroalimentari di eccellenza, tutelate da normativa europea: i fichi (Dop Fichi di Cosenza) con la varietà più diffusa, la Dottato; l’olio (Dop Bruzio) con le cultivar locali Roggianella, Roggianese Tondina, Carolea e Cassanese che gli conferiscono altissima qualità; il vino (Dop Terre di Cosenza) con il vitigno autoctono più utilizzato, il Magliocco, che apporta al prodotto qualità e grande personalità.

C.d.G.