Sardegna Semidano di Mogoro Superiore Doc.
Oristano, centro occidentale della Sardegna, nel vicino comune di Mogoro, meno di 5.000 abitanti. Nel 1956 un gruppo di viticoltori giustamente pensò che l’unione fa la forza e si riunì in cooperativa. Il territorio si chiama Marmilla, è famoso per la tessitura artigianale di arazzi e tappeti e per la lavorazione artistica del legno. E’ anche una zona particolarmente adatta alla vite e vi prosperano varietà autoctone quali Monica, Semidano, Bovale, Nuragus, Malvasia, Moscato, Vermentino e Cannonau.
Oggi sono 450 ettari di vigneti tra Mogoro e comuni viciniori coltivati da 300 soci fieri di portare avanti la tradizione dei vini sardi secondo una mission rivolta alla qualità e al rispetto delle caratteristiche del territorio e delle viti. Sono terreni collinari costituiti da calcare e sabbie quaternarie in un clima tipicamente mediterraneo inondato da venti salati dal mare di maestrale. Sotto la guida del presidente Mario Orrù e dell’enologo e direttore tecnico Daniele Manca si imbottigliano 850.000 esemplari molto apprezzati all’estero, suddivisi in 3 linee per un totale di 22 etichette. Non cercate però vari Cabernet o Chardonnay o altri alloctoni perchè non ne troverete.
(Mario Orrù e Daniele Manca)
Di questi particolari vini degustiamo un top, il Puistéris, come detto di solo Semidano, quello di Mogoro. Il Semidano, antichissimo vitigno, una volta era diffuso in tutta l’isola, ma fu particolarmente colpito dall’epidemia di fillossera tanto che in genere è stato sostituito dal Nuragus. Oggi in pratica è coltivato solo nell’Oristanese anche se nel 1995 nacque la Doc Sardegna Semidano che comprende tutta l’isola, ma è la sottozona Mogoro quella che vi da lustro con 30 ha vitati sui complessivi 40.
(Lo staff della cantina)
Il Semidano è un vitigno a bacca bianca poco produttivo con grappoli di piccole dimensioni e serrati. Per l’aspetto vegetativo è talvolta confuso con il Nuragus, data la simile conformazione dei sarmenti e delle foglie. La maturazione avviene dalla seconda decade di settembre. In vendemmia tardiva, dalla prima decade di ottobre, dà vini bianchi di grande struttura e complessità o affascinanti vini dolci.
(Semidano)
Puistéris proviene da vigne ad alberello vecchie di oltre 30 anni, vendemmiate tardivamente nella prima decade di ottobre con uve ben mature quindi più ricche di zuccheri e di terpeni. L’accurata selezione dei grappoli riduce la resa a 50/60 quintali per ettaro. Immediato il trasporto in cantina e dopo una breve macerazione con le bucce e una fermentazione a bassa temperatura con lieviti selezionati il vino affina per 3 mesi in tonneaux da 500 litri sulle fecce fini con periodici batonnages per consentirvi di esprimere al meglio le sue caratteristiche e qualità. L’affinamento poi continua per 9 mesi in acciaio e 2 in bottiglia.
Versato nel calice il colore è giallo dorato brillante. Al naso non è particolarmente intenso, in compenso è elegante con note di pesca, albicocca, ginestra, ginepro, poco miele e nocciole. Al palato dà il meglio con una robusta struttura, è sapido, minerale, equilibratamente acido, di buona complessità e lunghezza. Un vino che invoglia a bere.
Abbiniamolo con spaghetti vongole e cozze, pesce fritto, scaloppine al limone, formaggio fiore sardo di media stagionatura. Sono 15 mila bottiglie che in enoteca sono a 16 euro. Se non lo trovate rivolgetevi direttamente alla cantina, risparmierete pure.
Cantina di Mogoro – Il Nuraghe
S.S. 131 km 62 |
Recensioni Rubrica a cura di Salvo Giusino |