Centodiciottomila consumatori coinvolti, 4.800 bambini e ragazzi di 160 istituti scolastici, 1.200 insegnanti, 355 funzionari di istituzioni politiche nazionali.
E poi ancora, 240 ristoratori, 160 dirigenti scolastici, 160 promotori di enti locali, 20 funzionari delle Camere di Commercio, per un totale di 48.200 MedDiet Toolkit distribuiti e 20 info point a disposizione, 165 iniziative organizzate nel triennio sulla nutrizione, 126 le dichiarazioni di salvaguardia della Dieta Mediterranea e 90 istituzioni dei paesi del Mediterraneo.
Questi i numeri presentati questa mattina a conclusione del progetto triennale Enpi MedDiet Dieta Mediterranea e Valorizzazione dei Prodotti Tradizionali, implementato nel quadro del programma Enpi Cbc Bacino del Mediterraneo e finanziato, per un ammontare di 4,49 milioni di euro, dall’Unione Europea tramite lo Strumento Europeo di Vicinato e Partenariato. L'evento di capitalizzazione in cui tale presentazione si è inserita, si è tenuto al Conference Centre Orogel e Cluster Biomediterraneo ed ha visto la partecipazione dei 12 partner di Italia, Spagna, Grecia, Egitto, Libano e Tunisia che portano avanti il progetto Enpi MedDiet, i quali si sono resi altresì protagonisti nella stessa sede, della firma della Dichiarazione per la Tutela e la Promozione della Dieta Mediterranea.
“Il progetto Enpi MedDiet – ha commentato il Capo Dipartimento del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali Luca Bianchi, intervenuto all'incontro – costituisce un pezzo rilevante dei contenuti di Expo: quando abbiamo individuato le tematiche, ci siamo posti il problema di creare meccanismi di aggregazione che rispondessero all'esigenza di percorsi comuni come il Cluster BioMediterraneo, un esperienza che si collega molto a ciò che si dice oggi. Questi progetti di cooperazione rappresentano la vera risposta che il continente europeo deve offrire in questo momento di crisi: un Expo che pone al centro alimentazione e stili di vita, e la costruzione di sistemi sostenibili sono la risposta per un Mediterraneo unito che sia da esempio all'Europa che spesso non riesce ad esserlo. I punti di contatto sono molti, gli chef dei nostri paesi utilizzano molto spesso materie prime simili e il progetto rientra nelle strategie di cooperazione che il Ministero intende portare avanti. Sostenibilità sociale e ambientale, qualità del prodotto e del territorio circostante: questo è il modello della Dieta Mediterranea. Come Ministero ci assumiamo l'impegno di sostenere questo progetto e altresì lavorare insieme in un percorso di ampliamento del gruppo di cooperazione europeo emblematico”.
Enpi MedDiet è posto sotto l'autorità di gestione della Regione Autonoma Sardegna: “Ho ritenuto importante – ha affermato Anna Catte, Director Enpi Cbc Med Programme – essere presente oggi come autorità di gestione del programma alla chiusura di un progetto che ha contribuito a creare un processo armonioso di cooperazione nell'area del Mediterraneo. Dal nostro punto di vista, l'aspetto maggiormente positivo risiede nel fatto che MedDiet stia contribuendo a dimostrare che i benefici della Dieta Mediterranea non si riflettono soltanto sulle persone ma anche sulle economie locali e sta rafforzando lo spirito di coesione interna oltre che l'identità dei paesi coinvolti. Non da meno, il fatto che contribuisce a migliorare l'immagine della regione Mediterranea all'esterno”.
Coordinato da Unioncamere, il progetto MedDiet vede il coinvolgimento di dodici partner dei sei paesi coinvolti nel progetto, in particolare del Centro Servizi per le Imprese della CCIAA Cagliari, Associazione nazionale Città dell’Olio, Forum delle Camere di Commercio dell’Adriatico e dello Ionio, Foundacion Dieta Mediterranea (Spagna), Camera di Commercio di Tunisi, Rotes de l’Olivier (Grecia), Camera di Commercio di Messinia (Grecia), Asociation Espanola de Municipios del Olivo (Spagna), Association of Mediterranean Chambers of Commerce (Spagna), Confederation of Egyptian European Business Associations (Egitto), Institut National de la Recherche Agronomique de Tunisie (Tunisia) e Camera di Commercio di Beirut (Libano)).
“Quelli che abbiamo presentato oggi – ha spiegato Amedeo Del Principe, Coordinatore del Progetto MedDiet per conto di Unioncamere – sono i risultati di un progetto molto importante che è riuscito a far condividere alcuni strumenti da 6 paesi del Mediterraneo a iniziare dalla Piramide Alimentare: abbiamo raggiunto gli obiettivi che ci eravamo preposti ovvero condividerne la scientificità che ne è alla base e soprattutto creare un collegamento tra Dieta Mediterranea e produzioni tipiche e tradizionali dei singoli paesi. Questa leva competitiva può dare un reale vantaggio alle piccole e medie imprese del bacino del Mediterraneo e allo stesso tempo portare risultati importanti in termini di export internazionale”.
C.d.G.