Pinot Nero metodo Martinotti.
Oltrepò Pavese, quel triangolo rovesciato a sud del Po che ne fa confine settentrionale, delimitato dal Piemonte, dall’Emilia e a sud da una lingua di Liguria, esattamente a Montalto Pavese, Luigi Padroggi da famiglia di viticoltori nel 1985 fondò la sua azienda. Vi si dedicano anche i figli Gabriele e Mario e da sempre la famiglia ha posto particolare cura alle proprie vigne, coltivate nella maniera più spontanea e naturale. Oggi nel lavoro si aggiunge la terza generazione: Enrico e Luca che di nuovo hanno apportato un approccio più moderno nella produzione, nella commercializzazione e nella comunicazione, mantenendo sempre la tradizione di famiglia.
(Luca Padroggi e nonno Luigi)
Quindici ettari di vigneti, in località La Piotta, età media 30 anni, capaci ormai di dare il meglio nei bianchi profumati e nei rossi corposi. A testimonianza dell’amore per le tradizioni e per il territorio sono ancora esistenti e produttivi 9 filari di Pinot grigio impiantati nel 1930.
Pinot Grigio, Pinot Nero, Riesling Italico e Renano, Chardonnay, Müller Thurgau, Moscato, Croatina, Barbera e Cabernet i vitigni presenti, coltivati biologicamente da sempre, tanto che Padroggi è stato uno dei pionieri ad aderire ad organizzazioni, non ultima alla Fivi e ad ottenere certificazioni. Venti le etichette per 70 mika bottiglie, di cui 2 spumanti metodo classico, uno spumante rosso e il Mille Bolle d’Oro che assaggiamo nel suo secondo anno di produzione, il millesimo 2014.
E’ ricavato dalla vigna Riva dei Ghiaioni, un terreno calcareo-marnoso da sempre vocato a produrre uve con buona acidità ed intensi precursori aromatici, adatti alla spumantizzazione. Un metodo Martinotti o Charmat di Pinot Nero dedicato a chi non vuole bere solo Prosecco. Vendemmia manuale nei primi di settembre, prevista solo nelle migliori annate. Dopo un’attenta selezione le uve subiscono una pressatura soffice, il mosto ottenuto viene poi fatto fermentare a temperatura controllata con lieviti selezionati. Successivamente avviene la rifermentazione in autoclave per 2-4 mesi, filtrazione e solfiti totali solo 80mg/litro, in bottiglia per 2 mesi.
Versato nel calice il colore è giallo paglierino con sfumature dorate. Al naso è evolutivo, si passa da frutta gialla, pesca, albicocca, ad una scorzetta di limone a sentori più vegetali di paglia, di nocciola e mandorla tostate. Bella complessità ed eleganza austera. In bocca è secco, pieno, strutturato, di acidità al punto giusto e con un finale dove riemergono note nocciolate. Interessante.
Affronta allegramente il tutto pasto, anche abbastanza impegnativo dato il suo nerbo, dall’aperitivo al pesce, ai brasati.
Padroggi La Piotta Cascina Piotta 2 |
Recensioni Rubrica a cura di Salvo Giusino |