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Scenari

Il Parmigiano Reggiano contro uno spot di un sito porno: “Offende i produttori e i consumatori”

12 Agosto 2015
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Il Parmigiano Reggiano protagonista, suo malgrado, di uno spot di un sito porno.

Una cosa che non è piaciuta ai “big” del Consorzio del formaggio più famoso del mondo che hanno dato immediatamente mandato ai propri legali di verificare quali ipotesi di reato possano sussistere a carico del sito “pornhub” che ha utilizzato il nome ed il prestigio del prodotto per pubblicizzare i propri servizi di video porno in streaming.

Nel mini-spot incriminato, si vede un uomo al supermercato con la compagna. Prendendo una fetta di Parmigiano dal banco frigo, dice che il formaggio italiano è il Pornhub Premium dei formaggi tracciando, in qualche modo, un parallelo tra l’eccellenza del prodotto italiano e quella del servizio streaming proposto dal sito porno.

Oltre alla richiesta di immediata sospensione dello spot, in cui il formaggio, simbolo di eccellenza, viene associata alla qualità del sito pornografico, il Consorzio agirà infatti in ogni sede contro gli autori di un messaggio definito “non solo sgradevole e inaccettabile, ma offensivo per i produttori e per il loro lavoro, volgarmente finalizzato a trarre profitto dallo sfruttamento della notorietà conquistata dal Parmigiano Reggiano, peraltro associato a servizi altrettanto volgari”.


(Giuseppe Alai, presidente del consorzio Parmigiano Reggiano)

“Non è certo questo il tipo di promozione che ci aspettavamo negli Stati Uniti – dice il presidente del consorzio Giuseppe Alai -, noi preferiamo sempre quella fatta dagli chef o dai nostri consumatori. Probabilmente gli autori di questo spot si sono fatti ispirare da Giovanni Boccaccio che lo cita nel Decamerone (nel 1351 quando descrive il paese di Bengodi, ndr). Credo, però, che la scelta di chiamarlo 'Parmigiano' e non Parmesan non sia casuale, ma sia una volontà precisa degli autori di questo spot di paragonare il loro prodotto con un'autorevolezza del settore dei formaggi, ed in questo noi lo siamo”.

A segnalare la presenza dello spot all'interno del sito porno che raccoglie oltre 60 milioni di utenti, un giornalista italiano. Verificata la notizia, il Consorzio ha immediatamente attivato il suo ufficio legale per iniziare una “battaglia” che di certo non terminerà entro pochi giorni.

C.d.G.