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Scenari

Masi, aumento record di capitale, Boscaini: “La quotazione in Borsa era necessaria”

06 Agosto 2015
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(Sandro Boscaini, patron di Masi Agricola)

Ormai da fine giugno, Masi Agicola è quotata nell’indice Aim della Borsa Italiana per le piccole e medie imprese.

Lo ha fatto vendendo il 20 per cento del capitale sociale: il costo singolo di ogni azione era stato fissato a 4,60 euro. L’aumento di capitale ha generato alla Masi entrate di 29,6 milioni di euro: un’operazione, questa, che è stata tra le più importanti nell’indice Aim realizzata fino ad oggi, come si dice in gergo economico, la più importante flottazione.
Oggi la Masi vale 150 milioni di euro e le azioni, in questi mesi, tra andamenti positivi ed andamenti negativi, sono rimaste pressoché stabili a 4,60 euro. Gli investitori sono sia italiani che stranieri.

“'Mi auguro che gli altri produttori ci vedranno come pionieri – ha detto a Decanter Sandro Boscaini, patron di Masi Agricola -. Il gruppo eterogeneo di produttori che compongono il settore vitivinicolo di oggi ha bisogno di nuove sfide per avere successo in un mercato che è sempre più globale. Vogliamo fare la nostra parte, pur mantenendo la nostra identità e rimanendo nella ristretta cerchia dei più importanti marchi di qualità dei vini italiani”.

Secondo uno studio dell'Università Bocconi di Milano, il Pil in Italia aumenterebbe dell'1% se il numero di società quotate nel suo mercato azionario diventasse il doppio, assestandosi a quota 600 unità.
La quotazione in Borsa di Masi, segue quella di una serie di altre importanti realtà italiane, come Eataly e De Cecco.

C.d.G.