Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
L'iniziativa

I “vini bussola” di Toscana ed Umbria: cinque rossi da tramortimento

07 Luglio 2015
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Per il sesto appuntamento con i “vini bussola” selezionati da Cronache di Gusto e degustati al padiglione “Vino-A taste of Italy” Cronache di Gusto è andata – ci prendiamo la licenza a dirlo – sul pesante.

Nel senso che la degustazione guidata di vini, ha proposto una batteria di cinque rossi da tramortimento. Tant’è che per “alleggerire” un po’ l’evento dei cinque grandi rossi di questa tornata, il direttore Fabrizio Carrera ha fatto aggiungere un altro calice e invitato la sommelier della Fisar in servizio per l’evento, Alessandra Leoni, a versare anche la Vernaccia di San Gimignano.

Ma i cinque grandi rossi che esprimono l’area viticola tosco-umbra hanno fatto la loro grandissima figura.
Grazie ad Expo, al tema scelto per la manifestazione milanese, “ è la prima volta che si parla di alimentazione  e di agricoltura nella storia dell’esposizione universale”, ha evidenziato Carrera. Si possono scoprire delle realtà incredibilmente straordinarie “e di cui, forse, non abbiamo mai colto le peculiarità, se non fosse stato per i vini bussola di Cronache di Gusto”, ha commentato uno dei partecipanti alla degustazione. Non c’è che dire, con la batteria dei cinque grandi rossi, Carrera ha fatto un po’ attraversare la storia del vino ai suoi degustatori, in particolare quando ha parlato dei piemontesi De Marchi che in Toscana hanno creato Isola e Olena; di Giorgio Lungarotti pilastro della storia del vino umbro e non solo; di Arnaldo Caprai e del suo Montefalco; e dei fornaciai Giannetti che hanno trasformato in cantina una vecchia fornace.


(La sommelier della Fisar, Alessandra Leoni)

Insomma, una degustazione che Carretta ha condito con un incalzante susseguirsi di aneddoti che hanno affascinato il gruppo tanto che uno di loro ha esclamato: “Possibile che non ci si è mai accorti della bellezza che ci circonda?” E della potenza economica che rappresenta il mondo del vino , visto che in Toscana ci sono vigneti che possono valere anche un milione di euro per ettaro.

E, concludiamo la cronaca con un nota di colore. Siccome il vino è allegria, verso la fine della degustazione, a qualche tavolo è apparsa in tutta la sua virulenza contagiosità che possono dare Chianti, Brunello, Rubesco e Montefalco. E, così, Carrera ha concluso affermando che dosi, contenute ovviamente, di allegria vanno accettate come un delle componenti del patrimonio vinicolo italiano”.  
 
Vini in degustazione
 
Chianti classico docg 2012 . Isole e Olena, Barberino di Val d’Elsa

Chianti classico docg 2012 – Fontodi, Panzano in Chianti

Rubesco rosso di Torgiano doc 2012 – Lungarotti, Torgiano

Brunello di Montalcino docg 2010 – Le Fornaci, Montalcino

Montefalco rosso riserva doc 2009 – Arnaldo Caprai, Montefalco