Valpolicella Ripasso Classico Superiore Doc
Era il 1902 quando nonno Giacomo cominciò con un piccolo vigneto l’attività di viticultore. Siamo a Pedemonte, a nord-ovest di Verona, nel cuore della Valpolicella Classica, tra i monti Lessini e il lago di Garda, terra privilegiata non solo per la storia, la cultura e le tradizioni, ma anche per la bellezza del paesaggio e per la straordinaria vocazione alla vite. Ma non basta la vocazione, ci vogliono anche il cuore, la mano, la competenza e la dedizione. Tutta la famiglia Tommasi ha dimostrato negli anni di possedere queste qualità ed oggi, col duro lavoro, quel minuscolo vigneto si è trasformato in una tenuta di 195 ettari vitati con il vero sviluppo tra gli anni '60 e '70.
Visto che nelle quattro generazioni i Tommasi sono diventati parecchi, hanno acquisito altre proprietà: 12 ettari nel Soave e 15 nel Prosecco con la Tenuta Filodora, nonchè in altre regioni: Tenuta Caseo nell’Oltrepò Pavese in Lombardia; Casisano a Montalcino, Poggio al Tufo in Maremma Toscana; Masseria Surani a Manduria in Puglia. Noi ci limitiamo alla tenuta delle origini, a quella veneta, che comprende 90 ettari per la produzione di vini pregiati nelle zone Doc di Verona e 105 ettari nella Valpolicella Classica, quella a cui la famiglia è strettamente legata e dove possiede vigneti nelle zone più rinomate e prestigiose come La Groletta, Conca d’Oro e Ca’Florian. La cantina è unica per le terre venete e si trova a Pedemonte. Le etichette di Tommasi Viticoltori sono 20 per un totale di 2 milioni di bottiglie, per il 75% destinate all’estero. Non bastasse tutto questo, ecco ancora il rinomato complesso alberghiero-termale Villa Quaranta Park Hotel a Ospedaletto, sempre in zona.
Tante tenute ed attività come tanti sono i Tommasi, tutti coinvolti a partire da Dario, il capo, poi fratelli, figli, cugini, nipoti ognuno col suo importante compito, un’unione che ne fa la forza.
(Giancarlo, Piergiorgio, Erica, Dario, Stefano, Francesca, Pierangelo, solo una parte dei Tommasi)
Per un produttore in Valpolicella il top è l’Amarone, uno dei più importanti e famosi vini italiani, noi ci occupiamo del parente stretto, il Ripasso, così nominato in quanto il vino, ricavato dagli stessi vitigni del Valpolicella che poi in pratica sono anche quelli dell’Amarone, viene ripassato nelle vinacce di quest’ultimo per circa 15 giorni dove rifermenta. Risulta un vino più strutturato che si arricchisce dei valori delle vinacce di uva appassite che ancora hanno un discreto tenore zuccherino e di composti polifenolici ed aromatici.
Il Ripasso Valpolicella Superiore Doc di Tommasi è prodotto solo quando si fa l’Amarone, quindi nelle annate senza problemi; le uve provengono dalle vigne Conca d’Oro, La Groletta e De Buris nei comuni di Sant’Ambrogio e di San Pietro in Cariano, in terreni argilloso-calcarei nei versanti soleggiati. L’annata 2013 è composta da Corvina Veronese 70% che da struttura e profumi, Rondinella 25% per la mineralità e il colore, Corvinone 5% per i tannini. Sono guyot con 6.500 ceppi e una resa di 60 quintali per ettaro.
Se la prima selezione delle uve è destinata all’Amarone, la seconda è per la base del Ripasso. Vendemmia dalla metà di settembre. La fermentazione tradizionale in rosso è condotta con lieviti indigeni spontanei, un primo riposo in acciaio poi il vino a febbraio è aggiunto alle vinacce svinate, ma ancora umide dell’Amarone dove rifermenta per circa 12 giorni con rimontaggi giornalieri. Separate le vinacce affina in botti di Slavonia da 65 ettolitri per circa 18 mesi. Alla fine il vino è praticamente stabile e con soli 20 milligrammi per litro di solforosa libera va in bottiglia dove affina per altri mesi. L’enologo è Giancarlo, chiaramente uno dei Tommasi.
Ripasso versato nel calice ha colore rubino quasi granato brillante. All’olfatto è profondo, quasi austero, fitto, si avverte la confettura di marasca e quella sotto spirito, qualcosa di erbaceo, cannella, cioccolato, liquirizia; franchissimo e appassionante. Al gusto è cremoso, denso, di ottima struttura con tannini presenti, ma quasi dolci a cui fanno da spalla mineralità e acidità soffuse, con l’amarena che ritorna. Vino complesso, di grande morbidezza, dalla persistenza quasi infinita, ma nello stesso tempo facile ed invitante. Grandioso.
Abbinamenti classici da grande vino rosso, da primi con sughi, a carni brasate o grigliate, a formaggi di struttura. Per gustarlo a tavola e non solo suggeriamo in estate una temperatura di 18 gradi, anche 16, e allora provatelo anche col tonno. Così ne guadagna in freschezza, anche se a 20-22° sarebbe l’ideale per immergersi nei profumi. Voi fate come vi aggrada notando che il grado alcolico è di soli 13°. Sono 600.000 bottiglie con un prezzo in enoteca di 19 euro.
Tommasi Viticoltori wine@tommasi.com
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Recensioni Rubrica a cura di Salvo Giusino |