Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
Scenari

Champagne e Borgogna patrimonio Unesco

06 Luglio 2015
avenue_de_Champagne_ad_Epernay avenue_de_Champagne_ad_Epernay

(Nella foto, avenue de Champagne a Epernay)

Quelli dell'Unesco ci hanno preso gusto. E dopo aver inserito l'anno scorso le colline di Langhe, Roero e Monferrato, in Piemonte, nella lista del Worl Heritage Fund come patrimonio dell'Umanità, adesso fa altrettanto per altri due paesaggi vitivinicoli: Champagne e Borgogna, che è come dire, due zone tra le più pregiate al mondo, due aree della Francia da dove vengono alcune tra le etichette più prestigiose del pianeta. 

E che completa il tour tra i terroir perchè Saint Emilion e Bordeaux avevano avuto questo riconoscimento qualche anno fa. 
Dunque decisione unanime del comitato Unesco quella presa sabato a Bonn. Ad essere premiati i territori, la loro bellezza e la loro salvaguardia. Perchè sulla carta diventano patrimonio Unesco solo i paesaggi ma è ovvio che a beneficiare di tanta attenzione e di tanto riconoscimento sono anche i vini. Per la Champagne quelli del Comitato hanno spiegato che si tratta “dei luoghi in cui è stato sviluppato il metodo dei vini effervescenti grazie alla seconda fermentazione in bottiglia dai suoi inizi nel diciassettimo secolo fino alla precoce industrializzazione del diaciannovesimo”.

E pertanto sotto tutela finiscono le colline intorno a Épernay e quella di Saint-Nicaise a Reims. E sempre ad Épernay anche la famosa avenue de Champagne, algida strada dove si affacciano le più importanti maison. Era da otto anni che si attendeva questo riconoscimento, ha ricordato Pierre Cheval, presidente dell'Associazione Paysages du Champagne. Cosa comporterà adesso il bollo dell'Unesco per quest'angolo di Francia è ancora presto per dirlo. Certo è che il giro d'affari dello champagne lo scorso anno è stato di 4,5 miliardi con una produzione di poco più di 300 milioni di bottiglie. Qualcuno stima che adesso il turismo potrebbe crescere del venti per cento. C'è da chiedersi se lo Champagne non è già famoso di suo. Od oppure ha bisogno di crescere ancora. 


(Un vigneto in Borgogna)

Non si dimentichi che sempre l'Unesco alcuni mesi fa anche inserito tra i beni protetti – ed è la prima volta – anche una pratica agricola come la coltivazione dell'alberello a Pantelleria.
Ma torniamo alla decisione di sabato scorso: accanto alla Champagne sul podio Unesco c'è anche la Borgogna. Nuits e Beaune finiscono sotto tutela. Qui a fare la differenza sono i microclimi che hanno fatto la straordinaria fortuna di piccole cantine che tirano fuori alcuni dei vini più celebrati al mondo. A sostegno della candidatura un documento in cui si evidenziavano 1.247 climi diversi nel raggio d'azione di una sessantina di chilometri tra i rilievi attorno a Digione. “Colline che danno un carattere unico al vino”. E noi che di vino scriviamo e ne beviamo sappiamo qualcosa.

C.d.G.