Memorie e tradizioni nel “Borgo più bello d’Italia”, a Gangi, nel cuore delle Madonie, in Sicilia.
Èun viaggio fra le tradizioni e gli antichi sapori del borgo medievale, oggi anche Gioiello d’Italia, alla riscoperta delle eredità lasciateci dalle generazioni passate: ricordi, tramandati da padre a figlio e da madre a figlia, che identificano la comunità nella sua autentica essenza.
Un momento di rievocazione storico-etno-gastronomica inderogabile per non disperdere la memoria del passato, legata indissolubilmente alla vita dei campi, alle abitudini agli usi ed ai costumi di una comunità.
La quarta edizione 2015, in programma l’11 ed il 12 luglio, ripercorre le memorie e le tradizioni etniche e gastronomiche di uno dei periodi più floridi del borgo quando, a cavallo fra ‘800 e ‘900, con i suoi oltre 16.000 abitanti Gangi era il borgo più florido e popoloso delle Madonie: un’epoca in cui la vita agreste, pur con le sue contraddizioni, regolava il modus vivendi della comunità e della società siciliana.
La manifestazione, ampliata rispetto alle prime edizioni, propone uno spaccato della vita quotidiana di quel periodo, la saggezza degli usi e dei costumi, la spontaneità dei bambini nei giochi di strada, la sapienza dei mestieri legati alla terra, la memoria orale, le abitudini quotidiane, le differenze sociali, i momenti che si fanno rito e non ultimo, i sapori di un passato non molto lontano ispirati e condizionati dalla civiltà contadina.
In uno dei contesti ambientali più caratteristici del borgo – l’ampio scenario urbano compreso fra il castello ventimigliano, la chiesa della Catena e la piazza cittadina, la parte più antica e suggestiva del borgo medievale -, e lungo le sue strade, verranno dunque rievocati gli usi, le tradizioni e le abitudini gastronomiche con i piatti tipici del borgo, con numerosi figuranti in abbigliamento dell’epoca, frutto di una profonda quanto accurata ricerca storica.
Il programma della manifestazione, che si svolgerà in due giornate e che partirà nelle ore pomeridiane e si protrarrà fino a sera inoltrata, vede dunque i seguenti momenti rappresentativi del periodo:
- La vita agreste – piazza Valguarnera: rappresentazione del ciclo del grano (aratura, semina, mietitura e molitura), della vita di campagna in un pagliàro e di un antico màrcatu, il luogo in campagna dove avveniva la lavorazione del latte per la produzione lattiero-casearia, qui verranno ricostruite le strutture che lo costituivano, ‘u pagliàru ccu iàzzu, ‘a mànnara e ‘a fucàgna con le quadàre dove avveniva la preparazione della ricotta e della tuma;
- Degustazione gastronomica – largo Acquedotto: qui sarà possibile assaggiare i prodotti della caseificazione locale con il tipico pani di casa fatto con farine di Grani Antichi locali;
- Vita quotidiana nelle strade di Gangi – via Castello: si offre uno spaccato del trascorrere della vita di ogni giorno nel borgo, con il viddàno che faceva ritorno dalla campagna a dorso del mulo o dell’asino trasportando la paglia, con i bambini che giocavano per la strada, e andavano a scuola, ( Verrà rappresentata una tipica aula scolastica del tempo), con le donne sedute davanti la porta di casa intente a ricamare al tòmbolo o a confezionare merletti e a fari curtìgliu, con la lavorazione al telaio, col lampionaio, col monaco di cerca, con il lattaio, la lavandaia, u sunu a parti di casa, u Varviri e quant’altro arricchiva il vivere quotidiano all’interno del Borgo;
- A Fuitina. . . . un anno dopo – sagrato della Catena: qui viene rappresentata L’Antica usanza e unica soluzione per le ragazze da marito, di sfuggire alle imposizioni matrimoniali della famiglia e quello che a volte poteva succedere;
- Degustazione gastronomica – baglio della Catena: a pochi passi sarà possibile continuare la degustazione con uno dei piatti più tipici e tradizionali del borgo di Gangi, ‘a pasta ccu màccu, caratteristico condimento a base di fave finocchietto selvatico ecc;
- Degustazione gastronomica – piano Pitti: qui sarà possibile assistere alla preparazione di “a Cuccia” ( Grano tenero locale, preparato e distribuito, come voto per grazie ricevute o richieste a Santa Lucia, protettrice degli occhi ) e alla recita delle antiche preghiere in occasione delle adunanze per tale preparazione. Assaggio dei prodotti enologici del territorio;
- Vita quotidiana popolare nelle strade di Gangi – via Cavalluccio-corso G.F. Vitale: si ripropone lo spaccato di vita quotidiana popolare attraverso la rivisitazione di un momento importante della vita del Popolo, la commemorazione e la rappresentanza del LUTTO, la rivisitazione di alcuni mestieri come il fabbro e il calzolaio, mentre nei pressi della chiesa di San Cataldo si potranno assaggiare ‘i pitànzi (le pietanze realizzate con una cucina semplice e spesso povera di ingredienti ma molto gustose e apprezzate) ascoltando ‘u cùntu , osservando l’antico mestiere del cestaio, assistendo alla preparazione di Tagliarini, pasta fatta in casa con farina di grano duro locale, sfilata e fatta a mano e ammirando uno spaccato di vita del borgo;
- Vita quotidiana aristocratica nelle strade di Gangi – corso Giuseppe Fedele Vitale: qui viene riproposto uno spaccato della vita nobiliare, attraverso la rivisitazione di un momento di relax della famiglia del barone Sgadari che degusta un sorbetto nel giardino di fronte al proprio palazzo, sotto la stretta sorveglianza dei “piccioti” mentre lungo la via più importante del borgo, vivono momenti di convivialità e sono a passeggio alcune famiglie aristocratiche e alto borghesi; accanto la villetta del Barone, il soprastante discute di affari con i campieri del feudo;
- ‘u manciàri da’ fèsta – piazzetta Vitale: percorrendo le antiche strade medievali del borgo si giungerà all’ampio slargo che mostra uno dei panorami più apprezzati di Gangi. Qui si potrà degustare il pranzo dei giorni di festa, come lo assaporavano i nostri avi: ‘i maccarrùna ccu sùcu, ‘e a càrni ‘a sùcu. Un complessino di “sunatùra” allieterà il momento, qui si potrà nuovamente assaporare il gusto dei prodotti enologici del nostro territorio;
- A Tavulata di San Giuseppi. – corso Vitale: lungo il corso si potrà godere della visione e ascolto di alcune usanze religiose che da allora, si tramandano ancora oggi nel nostro Borgo;
- Degustazione gastronomica – alla Croce della piazza: è l’ultimo momento di degustazione che chiude il pranzo della festa con l’assaggio dei dolci tipici del borgo, legati agli eventi sociali e realizzati con farine locali di grani antichi “MAIORCA” accompagnati da un bicchierino di buon rosòlio. In questa edizione, verrà presentato un dolce fatto con la cuccia e il latte;
- Stand prodotti – piazza del Popolo: a chiusura del circuito verranno allestiti alcuni stands dove si offrirà ai visitatori la possibilità di poter comprare i genuini prodotti locali e i prodotti presidi Slow Food.