Si propone come la nuova frontiera del vino italiano il panorama dell’autoctono del mezzogiorno così come si è imposto all’attenzione della vasta platea di qualificati conoscitori che sono intervenuti alla decima edizione di Radici del Sud da poco conclusa.
Attraverso le numerose attività pensate per entrare nel merito di una realtà ancora poco conosciuta a livello internazionale e che necessita di essere semplicemente valorizzata, le oltre 380 etichette dei 181 produttori di vino da vitigno autoctono meridionali che hanno animato la manifestazione barese hanno conquistato l’ammirazione dei tanti giornalisti e wine buyer interessati provenienti da diverse regioni del mondo che, nei sette giorni di degustazioni, conferenze, approfondimenti e tour nelle zone di produzione proposti da Radici del Sud, hanno potuto confrontarsi tra loro e direttamente coi produttori. Al di là dei riconoscimenti ottenuti dai vini che si sono distinti nelle varie categorie prese in considerazione nel concorso e del relativo prestigio conseguito dai vari produttori (leggi tutti i premiati in questa pagina), l’elemento di rilievo più determinante che rende Radici del Sud una manifestazione unica nel suo genere è di consentire un vantaggioso scambio culturale tra le aziende vinicole e i principali operatori sui mercati di tutto il mondo che in virtù delle loro conoscenze specifiche sono in grado di cogliere e anticipare le tendenze indicativamente di più ampio successo.
Da una parte Radici del Sud riesce in modo coinvolgente e appassionante a fornire agli specialisti del settore anche molto lontani da questa realtà la profonda conoscenza del mondo dell’autoctono meridionale, nonché a consolidarla anno dopo anno, e dall’altra si adopera perché le aziende vinicole si interfaccino in modo utile e vantaggioso con i più qualificati ed esperti professionisti in grado di orientare le loro scelte sulla base di una solida e comprovata cognizione di causa in riferimento alla grande varietà e potenzialità insite nel comparto del vino da vitigno autoctono meridionale. Per proporsi come
strumento sempre più efficace a disposizione dei produttori Radici del Sud 2016 perfezionerà ancora una volta il tiro operando delle sostanziali modifiche al proprio palinsesto che sono già in fase d’elaborazione.
L’appuntamento è dal 7 al 13 giugno a Bari che si è rivelata in quest’ultima edizione la sede più strategica a tutti gli effetti proponendosi come polo accentratore di ogni costruttivo impegno volto alla valorizzazione del comparto dell’autoctono del Sud.
C.d.G.