L'EVENTO
Il ministro per le Politiche agricole nell'Isola per la vendemmia notturna di Donnafugata: “Il binomio vino territorio ha sempre funzionato”. Sull'Ocm: “Le nuove regole le abbiamo ereditate ma non le condivido”
Zaia: “La Sicilia
punti sulle Doc”
La sfida del vino siciliano si gioca sulle denominazioni di origine. Ne è convinto il ministro per le Politiche agricole Luca Zaia che ha partecipato alla decima edizione della vendemmia notturna delle cantine Donnagufata nella tenuta di Contessa Entellina, in provincia di Palermo.
La raccolta delle prime uve chardonnay è stata anche l'occasione per fare il punto sulla vitivinicoltura siciliana e italiana. “Quest'anno la Sicilia chiude una produzione importante – ha detto il ministro – con un più 30% rispetto alla scorsa vendemmia. Anche in Italia si prevede un aumento del 10% – ha proseguito -, ci apprestiamo a mettere in vendita oltre 49 milioni di ettolitri, di cui sette saranno prodotti dalla Sicilia. Un incremento del Sud rispetto al Nord che quest'anno si farà sentire – il ministro ha poi continuato -. I produttori devono puntare sulle Doc presenti nell'Isola. Il binomio vino territorio ha sempre funzionato”. Una strategia che potrebbe rappresentare una marcia in più per il mercato siciliano che, secondo l'assessore regionale all'Agricoltura Giovanni La Via, dovrà rivedere il proprio modus operandi. “A partire dall'agosto del 2009 avremo un unico marchio, una Dop Sicilia – ha affermato La Via -, una scommessa che dovrà mettere d'accordo i produttori per una strategia unica basata sul brand. Il sistema imprenditoriale siciliano è in piena crescita – ha poi spiegato -, aumentano le esportazioni, cresce l'imbottigliato. La nuova sfida si gioca sui mercati mondiali con le regole sulle etichette e sui marchi approvati dalla riforma dell'Ocm. Il brand Sicilia è noto in tutto il mondo e significa non dover competere su mercati ristretti”.
Al centro della discussione proprio le nuove politiche della Comunità Europea che incentivano i produttori alla distruzione dei vigneti. “Abbiamo delimitato il territorio – ha assicurato La Via – sono escluse le isole minori e le zone dell'Etna, il provvedimento interesserà solo i piccoli produttori non competitivi”. Non è d'accordo il ministro Zaia che ricorda: “Le regole sull'Ocm le abbiamo ereditate, personalmente non le condivido e farò di tutto per portare avanti le ragioni dell'Italia che con 13 milioni di tonnellate di vino esportato nel mondo, ha tutto il potere per farsi ascoltare”.
Per quanto riguarda l'utilizzo del tetrapak per la vendita dei vini pregiati il numero uno delle Politiche agricole aggiunge: “Non svilirà le nostre produzioni. Potranno mettere il vino nel tetrapak solo le Doc che lo hanno previsto nel disciplinare. Abbiamo in Italia oltre 500 denominazioni di origine – ha proseguito – questo è il simbolo della nostra qualità che di sicuro non potrà diminuire”. Mentre sul versante regionale l´assessore La Via aggiunge: “E' interessante la possibilità di vendere a Paesi del nord Europa che già usano questo sistema, certo non è qualificante per la Doc ma è un'opportunità di mercato a cui si può andare incontro”.
Infine si parla del nuovo sistema dei voucher che permetterà a giovani e anziani di lavorare in vigna con una retribuzione fissa. Sull'argomento il ministro taglia corto: “Si tratta di una questione di priorità, le forze dell'ordine hanno cose più importanti da fare che correre dietro ai pensionati che vanno a vendemmiare”.
Ciro Frisco