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Scenari

Boscaini (Federvini): “Consumi in aumento, ma serve una valorizzazione dei prodotti italiani”

15 Giugno 2015
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(Sandro Boscaini, presidente di Federvini)

di Lorella Di Giovanni

Anche quest’anno, in un contesto economico, politico e legislativo straordinariamente complesso, la Federvini, ha presentato la relazione sull’attività svolta con un focus sui dati delle esportazioni 2014, elaborati dal suo osservatorio.

Per i settori rappresentati da Federvini, il 2014 si chiude con una contrazione dei consumi interni che però, nei primi mesi del 2015, segna un’inversione di tendenza.
Sui mercati esteri, il comparto conferma la sua grande vocazione all’export e il suo slancio verso la conquista di nuovi mercati. La sfida dell’internazionalizzazione si gioca, invece, sugli accordi di libero scambio.
Per mantenere la qualifica di Paese leader, bisogna difendere e valorizzare il patrimonio dei prodotti italiani, attraverso la promozione sui mercati al consumo, la capacità di attrarre turisti stranieri e la definizione di alleanze di filiera. Ma per dare una decisiva spinta al sistema Federvini, occorre che il Governo si adoperi per la definizione di un piano di semplificazione burocratica e di alleggerimento fiscale. Sui temi sociali riguardanti il consumo delle bevande alcoliche, la Federazione ribadisce il suo impegno verso la promozione della cultura del bere consapevole e misurato attraverso attività informative e educative, rivolte direttamente ai consumatori ma anche agli addetti alla somministrazione delle bevande alcoliche. Infine l’Expo di Milano, come importante momento culturale, rappresenta una grande opportunità per il rafforzamento e l’arricchimento dell’immagine del Paese e dell’industria alimentare italiana tutta.
È questo, in sintesi, il quadro analitico esposto da Sandro Boscaini, neo Presidente di Federvini.

In particolare dai dati presentati nella Relazione, risulta che il mercato delle esportazioni di vini e mosti, nel 2014, segna un trend positivo sia in valore con 5,2 miliardi di euro (+1 per cento su 2013) che in volume con 21,5 milioni di ettolitri (+0,3 per cento sul 2013). Poco più della metà dei vini esportati nel 2014 è certificata Dop e Igp.

Sempre nello stesso anno gli spumanti fanno registrare un significativo incremento in valore (+13,9 per cento) e quantità (+18,2 per cento); i vini aromatizzati invece subiscono, in generale, un rallentamento. Anche per le acquaviti di vino e di vinaccia, si calcola una contrazione nel valore e nei volumi.
Gli aceti, nel complesso, presentano un buon andamento con 1,2 milioni di ettolitri esportati (+12,2 per cento) per un valore pari a 242 milioni di Euro (+2,0 per cento).

In merito ai mercati di destinazione, gli Stati Uniti in ambito extra UE e la Germania insieme al Regno Unito all’interno dell’Unione Europea, rappresentano i principali Paesi di destinazione delle esportazioni del settore.
Complessivamente le esportazioni di vini e mosti in valore sono destinate per il 53,1 per cento all’Unione Europea, per il 46,9 per cento ai mercati extra UE. Il settore delle acquaviti e dei liquori è concentrato nel mercato europeo rispettivamente con il 77,5 per cento e il 68,2 per cento, mentre negli altri mercati raggiungono il 22,5 per cento e il 31,8 per cento. Gli aceti esportano il 53,1 per cento in ambito europeo e il rimanente 46,9 per cento in Stati extra europei.
Insieme alle esportazioni, anche le questioni internazionali sono state affrontate nella Relazione del Presidente e del Consiglio della Federazione.

La politica commerciale internazionale a oggi si trova impegnata in diversi tavoli di confronto. Tra questi il più importante sembra essere il negoziato con gli Stati Uniti (Transatlantic Trade and Investment Partnership) per la creazione di una più ampia area di libero scambio. Tuttavia, la forte resistenza della parte americana a riconoscere il sistema europeo delle indicazioni geografiche crea non poche preoccupazioni per il buon esito del processo negoziale.
Mentre l’accordo tra l’Unione Europea e il Canada (Comprehensive European Trade Agreement) è in attesa soltanto di essere ratificato dal Parlamento europeo; si trova ancora in fase di avvio un altro accordo di libero scambio tra l’Europa e il Vietnam. Quest’ultimo trattato è molto ambizioso e potrebbe costituire una base di partenza per avvicinarsi ai mercati del Sud Est asiatico.